Resident Evil:Final Front

di GregMiller
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Epilogo

Era incredibile come si potesse scatenare una guerra per piccole cose. Bastava solamente un colpo di pistola, un’incomprensione, un ordine non eseguito o chissà cos’altro per far scoppiare un vero e proprio conflitto armato. Il “discorso” appena pronunciato da Nivans,poco prima di esalare il suo ultimo respiro, si poteva elencare in uno di questi esempi. Non sottovalutavo la reazione appena avuta da quest’ultimo; era vero che essere abbandonati sul campo di battaglia in un momento critico era una cosa vergognosa e pessima ma scatenare un intero conflitto armato per un motivo del genere lo era ancora di più. Dopo aver guardato il cadavere per un paio di secondi, il colonnello si rialzò lentamente; ormai era apatico di fronte a situazioni del genere ed era palese che ci avesse fatto l’abitudine dopo le numerose perdite che aveva subìto. Stanchi ed esausti dopo quel tremendo scontro, ci dirigemmo pigramente all’ingresso della fortezza: zoppicavo leggermente a causa delle ferite riportate ma finché sarei rimasto in piedi avrei combattuto fino alla fine, non volevo fare l’eroe ma come ci diceva sempre il colonnello durante gli addestramenti “L’impegno viene prima di tutto! La bravura passa in secondo piano!” Una volta ripreso l’ascensore, ritornammo all’ingresso principale, dove avevamo lasciato Rivas combattere contro il misterioso nemico. Mi guardai velocemente intorno, cercando d’individuarlo; era seduto sul pavimento contro una parete laterale alla porta da cui eravamo passati per raggiungere Lord Kuarl: non sembrava ferito ma a giudicare dal modo in cui ansimava, lo scontro non era stato per nulla facile. Corsi da lui,seguito dal mio comandante e mi accovacciai.” Stai bene? Il bastardo l’hai preso?” dissi con voce moderata ma con una leggera punta di preoccupazione: poteva avergli inflitto una ferita apparentemente banale ma che sarebbe potuta diventare grave in poco tempo, non era il momento delle sorprese ma soprattutto non ne avevo per niente voglia! Il mio partner mi rassicurò con un cenno della mano, alzando il pollice ma scosse la testa riguardo alla mia seconda domanda: molto probabilmente era scappato ed il sesto senso mi suggeriva che ben presto avremmo avuto modo di incontrarlo nuovamente. Dopo essermi rasserenato sulle sue condizioni, lo aiutai ad alzarsi e lentamente andammo fuori: il sole era al crepuscolo. Una volta fuori, fummo accolti,con nostra grande sorpresa, dalla squadra Delta BSAA: la stessa che avevamo salvato dal fuoco di sbarramento durante gli scontri nelle strade della città. Erano sparsi per tutto il campo: chi esaminava il campo di battaglia, altri che parlavano fra loro ed altri ancora che si sedevano e riposavano, soffocando diversi sbadigli. Reputai ciò che fecero quest’ultimi come un’idea per niente male, dato che sia il sottoscritto che il mio compagno eravamo veramente stremati…
 




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