Xing,
1925
Tutto
taceva nella reggia imperiale, illuminata a mala pena dalla luce di
uno spicchio di luna che brillava pallida nel cielo. Allontanandosi
dagli appartamenti privati di Sua Maestà come di consueto per
accertarsi che non ci fossero pericoli di sorta, Lan Fan si defilò
all’ombra di un colonnato e, silenziosamente, si incamminò in
direzione degli alloggi destinati alle guardie. In quei giorni di
tensione era grata al riposo che concedeva la notte: gli sbraiti del
consiglio dei saggi si chetavano, le cattive nuove sulle condizioni
ormai critiche degli strati meno abbienti del popolo smettevano
momentaneamente di martellare i pensieri dell’Imperatore e gli
sbuffi malcelanti
una sempre maggiore insofferenza da parte dei soldati lasciava il
posto al sonnecchiare di alcuni di loro: quelli più giovani e
inesperti lasciati di guardia all’aperto.
Non
le piaceva la piega che stava assumendo la situazione sociale
dell’impero: era come se da un momento all’altro dovesse
scoppiare una rivoluzione, era come una bestia feroce tenuta a forza
da catene che presto o tardi si sarebbero spezzate con conseguenze
nefaste per tutti, eppure quei vecchi stolti parevano prendere la
questione sottogamba, e dalle risposte che aveva udito uscire dalle
loro bocche sembrava che prima o poi il popolino si sarebbe calmato
da solo. Bastava un contentino, l’organizzazione di qualche parata
per tenere le loro menti semplici
occupate,
la distribuzione di qualche pagnotta o di denaro per le vie
principali delle città di Xing
da parte degli emissari del loro magnanimo sovrano… Ma Lan
Fan non era sicura che queste sciocchezze sarebbero bastate per
chetare l’insoddisfazione di cui aveva sentito tanto parlare tra
guardie e servitù. No, per il consiglio solo una faccenda pareva
premere con urgenza surclassando le condizioni del popolo: gli
eredi al trono.
Durante la discussione su quell’argomento Lan Fan aveva dovuto
trattenersi con tutta se stessa e dar prova di avere ancora un gran
sangue freddo per evitare di tradire la sua impassibilità.
Fortunatamente in quelle occasioni indossava sempre la propria fedele
maschera, altrimenti sarebbero state fin troppo evidenti le sue
guance tinte di una violenta sfumatura cremisi.
L’Imperatore
aveva venticinque anni e ancora non si era deciso a prendere la sua
prima moglie, e di conseguenza non aveva successori. E, cosa ancora
più grave, non pareva avere molte intenzioni positive al riguardo,
cercava di sviare gli appuntamenti con gli emissari dei vari clan,
non dimostrava alcun interesse per la questione. Questa volta il nodo
era venuto al pettine e non poteva essere evitato in alcun modo: era
giunta a palazzo una lettera che invitava l’imperatore a fare
conoscenza con la giovane ragazza che il clan Tao, uno dei più
influenti e prestigiosi, aveva scelto reputandola perfetta per
diventare la sua prima moglie.
Ling
Yao
aveva asserito che avrebbe pensato all’accoglienza della ragazza
nei giorni successivi e che al momento c’erano cose a cui pensare
ben più importanti per lui, come sempre.
Non
vi era stato bisogno di alcun discorso riguardo a quella pessima
serata tra lei e Sua Maestà, ormai dedurne lo stato d’animo dai
gesti e dagli sguardi era abitudine. Quella sera l’aveva congedata
col sorriso tirato e stanco tipico di chi non dorme da parecchio
tempo. Probabilmente avrebbe visto l’alba chinato sulla sua
scrivania o attraverso il baldacchino di un letto che non gli avrebbe
apportato riposo alcuno, tanto la sua mente sarebbe stata impegnata a
cercare qualche sotterfugio per sfuggire alla presentazione di questa
fantomatica promessa sposa e nel frattempo convincere i consiglieri a
prendere seri provvedimenti per mitigare gli stralci di plebe più
recalcitranti, i quali si erano già scontrati più volte con
l’esercito imperiale causando morti e feriti.
Cercando
di relegare le sue gravi preoccupazioni in un angolo remoto della
mente, la donna fece il suo ingresso nelle stanze assai più modeste
destinate a lei. Sollevò la mano destra e l’auto-mail dietro la
testa e slacciò la maschera dal volto appendendola alla parete.
Nell’altra stanza avvertiva chiaramente i due chi che occupavano
quel piccolo angolo di reggia assieme a lei.
Senza
far rumore fece scorrere la porta laterale e si avvicinò cautamente
alla donna seduta sul letto.
-Signora-
la serva si alzò piano e le porse il fagotto che teneva in braccio
-bentornata.-
-Non
so come ringraziarti per quello che fai con questa piccola peste, Xiu
Jin.-
Lan
Fan sorrise e scoprì adagio la copertina dal volto paffuto del
neonato -Spero non ti abbia fatto penare.-
-E’
un piacere per me servirla- la donna fece un breve inchino -l’ho
allattato e accudito come ordinato da Sua Maestà, questa piccola
creatura è sempre tanto dolce e buona che non si sente nemmeno.-
-Va
bene, vai a riposarti adesso.- disse Lan Fan -Se ho bisogno
nuovamente di te questa notte ti chiamo io, non preoccuparti, dato
che ho notato che negli ultimi tempi sta iniziando a chiedere meno da
mangiare di notte. Così tu puoi approfittarne per stare un po’ più
di tempo con la tua, di bambina…-
-La
ringrazio! Buona notte, signora.- la balia fece un altro inchino e
lasciò l’appartamento.
Lan
Fan osservò Xiu
Jin,
una servetta che lavorava nelle cucine e che aveva avuto la
temporanea fortuna di essere sollevata dal proprio usuale incarico
per nutrire il figlio della guardia del corpo dell’Imperatore.
Aveva partorito appena due settimane prima di lei e il suo seno
produceva latte in abbondanza. Era con lei che suo figlio passava
praticamente tutta la giornata, ma Lan Fan non aveva rimorsi. Se
avesse voluto avrebbe potuto chiedere di essere esonerata per qualche
mese dai suoi doveri e l’Imperatore non le avrebbe negato questa
gentilezza, eppure aveva preferito non venir meno al proprio ruolo.
Anche se avvertiva talvolta sulle sue spalle il peso delle proprie
scelte, non demordeva. Alla fine aveva deciso lei stessa di tenere
quel bambino che non aveva un padre e che la vita le aveva donato
dopo
circostanze particolari.
Avrebbe
potuto prendere uno di quegli intrugli che aveva sentito dire sapeva
preparare una vecchia signora che abitava poco distante dal
palazzo, che costava qualche moneta d’oro e quando lo si beveva si
stava male per una settimana, il bambino moriva e scivolava via in un
lago di sangue.
Avrebbe
potuto partorirlo e poi darlo a qualcun altro. Avrebbe potuto fare un
sacco di cose, Lan
Fan, ma lei aveva avuto la possibilità di scegliere, e non si
pentiva di ciò che aveva fatto.
Sono
più libera di Xiu
Jin,
che è stata chiamata senza molte possibilità di replica a
condividere il proprio latte con mio figlio, anche se questa cosa non
sembra turbarla. Io sono più libera perfino dello stesso sovrano di
questo paese. Lui non può scegliere nemmeno la sua sposa e gli
toccherà prima o poi accontentare il consiglio e iniziare a dare un
erede a questo primo clan. La vita è proprio beffarda… Però ora è
meglio non pensarci più, almeno per qualche ora.
-Allora,
Chan-Yin, ti è mancata la mamma?- sussurrò al bambino provando a
sorridere lievemente, ricambiata subito da due occhietti a mandorla
lucidi di sonno e da uno sbadiglio sdentato.
-Aspettavi
di rivedermi per addormentarti, eh?- lo cullò dolcemente finché le
sue palpebre non si chiusero. Lo depose delicatamente sul proprio
letto e lo guardò per qualche istante prima di sfilarsi di dosso la
divisa.
Dormi
almeno tu, tesoro mio.
Lan
Fan liberò i capelli e indossò dei pantaloni puliti di stoffa
morbida e, dato il tempo mite di fine estate, rimase con la parte
superiore del corpo coperta solo dallo stretto bendaggio che le
avvolgeva il petto, comprimendolo in modo tale da inibire la montata
del latte che inevitabilmente era avvenuta nonostante avesse
allattato il neonato solo per pochissimo tempo. All’inizio era
stata una dolorosa tortura: il seno le bruciava, era perennemente
umido e aveva addirittura sanguinato qualche volta, portando quelle
fasce soffocanti per giorni, ma ora andava meglio. Probabilmente era
quasi vuoto e avrebbe potuto allentarle nei giorni successivi.
Si
sdraiò sul materasso facendo attenzione a non svegliare Chan-Yin
spostandolo con delicatezza, fino a poter appoggiare la testa sul
cuscino e nel contempo tenere contro di sé il piccolo.
La
notte era tutta per lui. Di giorno era completamente dedita
all’Imperatore, ma quando il sole calava era il figlio a catturare
completamente le sue attenzioni.
Lo
vide nella penombra appoggiare distrattamente una manina florida sul
proprio auto-mail, senza poter avvertirne il calore. Quel gesto le
strinse il cuore. Lan Fan serrò entrambe le braccia al corpicino di
Chan-Yin, il quale reagì con un lieve mugolio contrariato, e
finalmente percepì il suo respiro lieve e regolare sfiorarle una
spalla, i suoi capelli radi e soffici contro il mento, la sua pelle
morbida e tiepida sul suo collo. Gli accarezzò una guancia con
delicatezza prima di lasciare un piccolo bacio sulla sua tempia.
Ti
voglio bene, sei il mio tesoro…
Forse
quando crescerai e inizierai ad avere consapevolezza di ciò che
succede non riuscirai a capire le mie scelte… Penserai che io in
realtà ti abbia abbandonato e io non sarò in grado di farti
comprendere perché queste scelte siano state in realtà giuste… Ho
tanta paura che prima o poi non vorrai più vedermi… sempre che
l’impero non cada prima in rovina, a causa delle scelte scellerate
del consiglio… Non riesco a liberarmi da questi pensieri…
l’intera Xing
gettata nel caos, l’Imperatore che giace con un’altra donna, una
bella principessa di alto lignaggio senza nemmeno un’imperfezione,
mentre io e te siamo qui… Tanto lo hanno capito tutti che cos’è
successo, è da quando la gravidanza è diventata evidente che quelli
fanno pressioni su Sua Maestà affinché faccia il suo dovere… E
alla fine sono stata proprio io a scegliere di non essere libera…
Ciao
a tutti! Siamo RedLolly e GreenStar, e vista la passione che ha
RedLolly per scrivere a quattro mani, abbiamo deciso di unire le
forze, o per meglio dire le nostre piccole menti criminali, e di
mettere su questo piccolo progetto incentrato su Xing e la corte
dell’imperatore, tra intrighi e tradimenti vari ed eventuali. Non
possiamo ovviamente dirvi di più… Speriamo che ne venga fuori
qualcosa di buono e che possiate apprezzare, e nonostante i grossi
impegni di entrambe cercheremo di aggiornare con una certa regolarità
per quanto ci è possibile.
Fateci
sapere cosa ne pensate!
Grazie
a tutti quelli che leggeranno!
RedLolly
e GreenStar
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