Roma 8 aprile 2016
Sotto un faggio fra le foglie cadute ci siederemo e canteremo tutto il giorno per il sole e per la luna. La notte ci coglierà ancora vicini e con tante note frale dita ancora da suonare.
Chiamami quando sarai triste con voce forte e raccontami i tuoi dolori accompagnandoli con note lunghe e stucchevoli.
Suona finché il faggio non si sarà spogliato.
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