The lady in red

di Semmai
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IX





“Say it’s only words
and that i twill get easier with time
nothing’s only words
that’s how hearts get hurt”
 
Una settimana dopo.
 
Roma,
Università “La Sapienza”, aula studio
Ore 11.00

 
Joe era intenta a leggere quello che era il manuale di diritto internazionale: un tomo grande abbastanza da farle quasi pentire di esserti iscritta all’università.
L’aula studio era grande e piena di persone che condividevano con lei la stessa ansia per gli esami e, peggio, quella di non laurearsi mai. Picchiettava annoiata la matita sulle pagine, mentre lo sguardo era perso sugli scaffali alla sua sinistra; dovevano contenere libri sui quali fare ricerche per le tesi di laurea. Alla sua destra, invece, Adriana faceva l’identica cosa della mora e non era un buon segno.
Adriana Pane era una sua collega di corso, nonché compagna di studio matto e disperato. A lei non aveva raccontato i particolari del viaggio a Milano. Non aveva raccontato di Harry, dei sogni, dell’addio che doveva rendere le cose più semplici, ma al contrario le aveva peggiorate.
« ciccia, tutto ok? Oggi sei distratta» sussurrò, avvicinandosi appena alla mora.
Quest’ultima sorrise di rimando. « sì, sto solo pensando che mancano ancora troppe pagine da studiare» ammise, mentre faceva cadere con fare scenico la testa sul libro.
Sdrammatizzare era la cosa che le riusciva meglio. Decise, però, che era giunto il momento di concentrarsi su quelle parole: Harry Styles e Milano non avevano alcuna influenza su di lei. Iniziò a leggere il primo rigo quando una suoneria disturbò tutta l’aula. Alzò la testa infastidita, non dal suono in sé, bensì dalla canzone impostata dalla proprietarie dell’oggetto:”Story of my life” dei One Direction l’aveva raggiunta anche in luoghi impensabili.
Era una maledizione quella.
Chiuse i libri, salutò l’amica e si affrettò ad uscire dall’aula. Avrebbe trovato un altro posto in cui studiare.

Quel giorno Roma era baciata dal sole e si stava bene a maniche corte. Nonostante fosse solo Aprile era arrivato improvvisamente il caldo. Ricordò quando sua nonna le diceva che non vi erano più le mezze stagioni.
Sorrise a quel ricordo e salì sull’autobus, dirigendosi nel suo appartamento.
La fortuna di vivere in un appartamento mansarda era l’opportunità di utilizzare la piccola terrazza. Un paio di cuscini erano posizionati intorno ad un piccolo tavolino.  Ricordava molto un arredamento orientale, li aveva sempre considerati molto eleganti.
Si sedette sui cuscini e, finalmente, iniziò a studiare.

Era trascorsa una settimana dall’ultimo sogno che aveva fatto e, con quello, aveva deciso di chiudere la questione e buttarsi in qualcosa di utile. Aveva ancora la matita tra le mani quando il cellulare vibrò, segnalandole un messaggio da parte di Helly.

Da Helly, ore 13:00
Accendi la televisione, canale 6.

Sicuramente era qualcosa di importante, perché l’amica non si sarebbe mai presa una pausa dal lavoro per nulla. Era troppo entusiasta dell’attività che stava cercando di avviare: un piccolo salone di bellezza nel centro della bella Capitale.
La riccia si alzò svogliatamente dal cuscino purpureo, entrò in casa ed accese il piccolo televisore in cucina.
La voce della giornalista di Studio Aperto riempiva la casa, facendola sembrare meno vuota del solito.

Dopo la fantastica esibizione a Milano della band inglese One Direction, si annuncia la loro partenza a fine Giugno per gli Stati Uniti. Un concerto sold out e fan in delirio hanno salutato i ragazzi all’aeroporto di Milano. Ritorneranno presto? Per il momento li aspetta un ultimo concerto a Dubai e poi una meritata pausa di un mese”
Spense il televisore,  non aveva bisogno di sapere i particolari sul tour.

A Helly, ore 13:15
non ho bisogno di sapere i suoi movimenti. E’ stato fin troppo chiaro, storia chiusa.
Ci vediamo stasera al Shasha

 
Il Shashabar era un bar situato in una strada molto piccola di Roma. Hells, Joe e altri due amici erano soliti vedersi in quel luogo per bere o per dimenticare.
Era illuminato costantemente da luci a neon blu e decorato da quadri provenienti da tutto il mondo. Una statua di Bob Marley era posizionata all’ingresso per dare il benvenuto – o per spaventare secondo Ash – ai clienti.
« ciao, zio Bob!» esclamò Joe quando entrò nel locale. Helly era in ritardo, mentre Andrea e Federico erano già seduti da un bel po’ di tempo.
Fu proprio il primo a prendere la parola.« che è successo?»
Aveva lo stesso sesto senso della rossa. « nulla, avevo solo voglia di bere qualcosa con voi. E’ un reato?» ammise, accomodandosi sulle poltroncine bianche.
Sapeva bene che bere non era una soluzione, ma almeno avrebbe smesso di pensare per un’ora o forse più.
« ora ci racconti cos’è successo a Milano e smetti di prenderci per il culo» Federico si alzò, prendendo posto accanto a lei. Se non fosse arrivata l’amica, l’avrebbero costretta a parlare.
Senza neanche farselo ripetere due volte entrò dalla porta vetrate, salutò Ben, il proprietario del locale, e si accomodò con loro. « la smettete di torturarla?» non era una richiesta, bensì un ordine implicito.
I due risero e Joe notò come fossero diversi a colui che cercava di dimenticare: indossavano entrambi due camicie, una bianca per Andrea ed una color prugna per Federico. Jeans chiari fasciavano le gambe di entrambi, mentre due paia di Hogan permettevano loro di camminare comodamente.
« riconosco una ferita di cuore quando ne vedo una» constatò Federico, voltandosi verso Andrea. Quest’ultimo era più alto di lui di ben trenta centimetri e questa era l’unica cosa che lo accomunava al bel ricciolo inglese.

A salvare la situazione ci pensò Ben; quando dicono che il migliore amico per le ferite di cuore è il barista, hanno pienamente ragione.
« cosa vi porto bellezze?»
Il primo a rispondere fu Andrea. « una Heineken per me, mentre una  Demon per Fede»
Ben sorrise. « bastava dire che volevate il solito, Andrè» Scoppiarono tutti a ridere.
Helly prese la parola. « Andre è troppo logorroico, lo sappiamo tutti» Un’altra risata. « piuttosto a me porti il solito, mentre a Joe una Gordon Platinum» terminò.
Il barista guardò Joe in modo curioso. «  mi sa che io e te dobbiamo un po’ parlare signorina» Dicendo così andò a preparare gli ordini.
« vedi? Anche Ben se ne è accorto! Perché noi non possiamo sapere nulla?» si lamentò il biondino che portava il nome di Andrea.
Le ragazze sbuffarono: perché in quella città nessuno era in grado di pensare agli affari propri?
 
“I stop thinking, start drinking Martin as Beer”




 

Qualsiasi posto del mondo.
Alta quota,
ore 24:00

 
Un riccio leggeva distrattamente un libro su Steve McCurry, un famosissimo fotografo. Quell’uomo era in grado di catturare la straordinarietà della quotidianità. Aveva cercato più volte di imitarlo, mai riuscendoci.
Era diretto insieme ai suoi compagni di avventura a Dubai, in India. Li aspettava un ultimo concerto prima di una lunga meritata pausa che lui  avrebbe trascorso cercando quella strana ragazza.
Si era ripromesso di non pensarci fino a quel momento, ma ci era riuscito poco. Com’era possibile? Aveva dimenticato Caroline in pochi mesi e la loro relazione era stata ben poco platonica. La notizia della pausa dopo il concerto aveva fatto il giro del mondo, magari era arrivata anche a lei. Chissà se non stesse pensando di cercarlo.
« Amico, da un po’ di giorni sei strano. Vuoi raccontarci di cosa si tratta?» Liam era sempre stato il più premuroso degli ormai quattro ragazzi. Dall’abbandono di Zayn era l’unico ad avere contatti con il moro, riferendo ai ragazzi quanto quest’ultimo sentisse la loro mancanza.
Harry sospirò. « E’ una storia strana» Chiuse il libro.
Liam si accomodò sul sedile di fronte al riccio, mentre Niall e Louis si sporsero per essere partecipi. Erano una bella squadra. « E’ colpa di un’italiana? Infondo sei strano proprio da quando siamo partiti da quel Paese» osservò il moretto.
Fu Louis a prendere la parola. « In poche parole: ha incontrato la tizia che sognava. Inquietante, ma esiste. Si sono chiusi in camerino facendo Dio solo sa cosa, sono andati in Camera a continuare chissà cosa. Nessuno dei due ricorda nulla, ovviamente.  Qualcosa poteva andare bene? Hanno passato la notte in giro per Milano, mentre noi stavamo per chiamare l’intelligence italiana. Sapete che ha fatto poi di tanto intelligente? L’ha mollata lì. E poi dicono che quelli nati a Febbraio siano i più intelligenti» Louis e il suo modo di fare rendevano comiche tutte le situazioni, anche quelle più tragiche.
Due paia di occhi lo guardarono sconvolti. « tu sogni chi? Come si chiama?» fece il ragazzo dagli occhi chiari.
« scemo, ce l’ha presentata dopo il concerto! Eravate già ubriachi?» Louis alzò gli occhi al cielo.
«perché non ci hai detto prima che non ricordavi nulla?» rinforzò la dose il moro dagli occhi scuri.
« perché mi avreste preso per un rincoglionito» ammise « Louis dice che l’ho sognata per mesi» concluse.
Non poteva dire altro, perché non ricordava nulla. Come aveva potuto dimenticare una situazione come quella?
« cos’hai intenzione di fare ora?»
Domanda da un milione di sterline. « andrò in Italia per un paio di settimane, a ho bisogno di fare delle ricerche per capire  lei dove si trovi».
« sembra facile a dire, ma l’Italia non è uno sputo. Hai almeno una sua foto?» Chiese Niall.
Il riccio annuì e fece vedere la foto della ragazza mentre saltava dinanzi al Duomo di Milano. Il biondo la inviò sul suo numero. « dammi un paio di giorni e te la ritrovo».
Tutti risero all’espressione seria del ragazzo. « visto che Niall piccolo Sherlock si è messo all’opera, io direi di pensare solo a Dubai».

I can’t, I can’t, I can’t stop hearing
all the words you said"

***

 
Angolo Autrice: 
aggiornare due volte in una settimana? E' da me! 
Ultimamente, nonostrante lo studio, sono molto ispirata. Non odiatemi, so che questo capitolo sarà un po' noioso e che non vedete l'ora che finalmente s'incontrino quei due. Dovrete aspettare un pochino! 
Nel frattempo, però, i due sono tornati alle loro rispettive vite: lei all'università che cerca di preparare un esame tosto, lui in viaggio per Dubai. Entrambi cercando di non pensarsi, ma in due modi diversi. Harry cerca di aspettare per poi mettersi alla ricerca della ragazza, Joe non vuole più sentir parlare di questa storia. Ma ce la farà? Riuscirà a non sognarlo? A restare indifferente? Niall riuscirà a trovare la riccia? 
Lo scopriremo nella prossima puntata! :D 
Grazie alle ragazze che hanno messo nelle "preferite" la storia e anche a quelle che l'hanno messa, invece, nelle "seguite". 
Grazie ai lettori silenziosi, spero che vi piaccia fino ad ora. 
Grazie ad 
Happy_me perchè è sempre presente!  
Vi consiglio di cuore la sua Fan Fiction che è bellissima! -> questo è il link : 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3407926&i=1

Alla prossima, Semmai <3 

 




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