Stream of consciousness

di lapoetastra
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È Beth?
È Beth quella che gli sta correndo incontro?
Si ferma, e lo guarda.
Scappa, Beth. Nasconditi. C’è un pazzo, qui. Va’ via, ti prego, mettiti in salvo, lontano da qui.
Lei rimane immobile.
Cos’è che sta guardando?
Il sangue che gli inzuppa i vestiti.
< Cosa ti hanno fatto? >, boccheggia, ma dalla piccola bocca a forma di cuore non scaturisce alcun suono.
Ha gli occhi sbarrati.
Scuote la testa, lui, per non farla preoccupare, per convincerla che va tutto bene, forse.
È Merle?
È Merle quello che lo sta fissando con il suo solito sguardo troppo severo?
Scusa, Merle, scusa per tutte le volte che sono stato troppo debole, per non esserci stato quando avevi bisogno di me, per averti lasciato da solo in mezzo agli zombie ed averti costretto a sacrificare la mano.
Cos’è che bagna i vestiti di Merle? Acqua.
Cos’è che bagna i suoi, di vestiti? Sangue.
E Merle scuote la testa, e si avvicina a Beth, ed insieme lo fissano, ed i loro pensieri sono indecifrabili.
Non è solo, ora.
Ci sono Beth e Merle, con lui, e va bene, ed è giusto così.
Chi è che canta?
Oh.
La litania si ferma di fronte a lui.
Cos’è che luccica, nell’oscurità?
Una mazza chiodata.
Che si alza, e cala su di lui, e poi ancora, ed un’altra volta, e due e tre.
Altre ferite, altro dolore.
E Merle e Beth piangono.
E c’è sangue.
E fa male.
Ed è tutto buio.
Dov’è Jesus?




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