all gone, elliejoel
All gone
They say your home is where your heart is
but what if my heart is 6 feet underground
with you?
**
Una
cosa ci hanno insegnato, in questo mondo privo di umanità, non farti
mordere dagli Infetti. Persino un graffio potrebbe rivelarsi fatale,
così era stato infettato Sam. Qualsiasi cosa si faccia, bisogna stare
lontano dagli Infetti, a tutti i costi. La caccia, a volte nel bel
mezzo del nulla, ormai è una cosa naturale e che non mi pesa nemmeno
più di tanto.
Sono
passati 10 anni da quando siamo ritornati da Tommy e Maria, entrambi
erano contenti di vederci. Maria nel corso degli anni mi ha preso sotto
la sua ala protettiva, insegnandomi le cose non sapevo e che Joel non
poteva sapere. "Segreti tra donne", così li chiama lei.
«Cosa sono questi "segreti tra donne"?», mi chiede Joel dopo attimi di silenzio.
Stiamo
rovistando ogni casa sul nostro cammino, nella speranza di trovare
qualcosa, magari del cibo non ancora scaduto o anche dei vestiti. Tommy
ci manda sempre a cacciare insieme, sa benissimo che siamo una coppia
infallibile per queste cose. In questi ultimi 10 anni Joel non è
cambiato moltissimo, solitamente, o almeno così leggo nei libri, le
persone più vanno avanti con l'età più tendono a mettere su qualche
chilo di troppo o anche a diventare più fiacchi e meno energici, ma non
è questo il caso. Il mondo in cui viviamo non permette a nessuno di
stare tranquillo, adulti o bambini che siano, siamo tutti a rischio
ogni singolo giorno.
«Non posso dirti niente, Joel», dico io «Sono segreti» , e accenno un sorriso.
Lui
si limita a fissarmi per qualche secondo, prima di alzare gli occhi al
cielo e sorridere a sua volta. Per un periodo, relativamente lungo,
avevo persino odiato Joel per quello che aveva fatto in quell'ospedale.
Mi aveva tirato via la possibilità di salvare il mondo, di aiutare le
poche persone ancora in vita, andando avanti con gli anni sono riuscita
a capire che non c'è niente da salvare, possiamo solo andare avanti e
cercare di resistere, ma siamo sempre di meno e gli Infetti ormai
dominano la terra.
Sto
per dire una cosa a Joel quando
improvvisamente compare un Clicker sono talmente tanto scioccata che
per qualche secondo non riesco a muovermi. Mi fanno sempre paura,
nonostante tutto, non ci si abitua mai e sono loro ad incarnare le
paure di tutti noi. Mi scrollo di dosso l'attimo di paura e mi preparo
ad ucciderlo quando il tempo sembra rallentare, indugiare, su un attimo
che non dimenticherò mai. Vedo il Clicker attaccare Joel ,
mi faccio avanti, per aiutarlo, ma nell'istante in cui mi muovo
verso di lui, l'infetto morde Joel sul braccio. Sapendo di essere
perduto, l'uomo, armato di coraggio, usa il suo stesso braccio
per tenere a bada il Clicker, mi fa un cenno con il capo, e io con un
gesto secco uccido l'infetto.
Fino a qualche tempo fa
cercavo di provare pietà per gli Infetti. Non è colpa loro se fanno
quello che fanno. Più e più volte mi è capitato di vedere Runners
dall'espressione quasi spaventata, mentre attaccavano, o di sentire le
persone infettate di recente piangere in piena agonia.
Ma ora.... non posso provare pietà per niente e per nessuno.
«Joel?», lo chiamo io «Pa-papà?»
Papà.
«Non ti preoccupare, piccola», dice lui «Dobbiamo andarcene da qui, e in fretta».
Io
annuisco. Ha perfettamente ragione, dobbiamo tornare da Tommy. La
strada del ritorno sembra lunga e infinita, appena Tommy ci fa entrare
nella centrale idroelettrica capisce subito che qualcosa non va.
«Cosa succede?», ci domanda.
Io
sono ancora troppo sotto choc per rispondere, cerco di dare un senso a quello
che è successo,ma davvero non ci riesco. La stessa paura che avevo
provato quando si era ferito, quel maledetto giorno, torna tutta in una
volta e anche più forte di allora. In quella occasione potevo fare
qualcosa per salvarlo, ma ora? Niente può salvarlo e non faccio altro
che pensare all'occasione sprecata, a quella possibilità di creare un
vaccino, quella possibilità che è dentro di me, ma non può essere usata.
«Sono stato morso», sussurra Joel.
Tommy
sgrana gli occhi e improvvisamente sembra così giovane e indifeso.
Sento una mano sulla mia spalla e senza girarmi so che accanto a me c'è
Maria.
Entrambi
decidono di "isolarci" nell'ufficio di Tommy. Mi danno la possibilità
di dire addio a Joel, mi sussurrano di stare attenta e di non badare ad
eventuali scatti d'ira. Io annuisco, vorrei dire loro che so cosa
succede, perché ho visto morire Riley, ma le parole mi muoiono in gola
ancor prima di nascere.
«Ellie?», mi chiama Joel.
Vengo strappata dal mio choc e alzo lo sguardo «Co-cosa?»
«Mi dispiace tanto», dice lui come se fosse colpa sua.
Il
suo tono di voce mi spezza il cuore e mi ritrovo tra le sue braccia. Il
suo abbraccio è colmo di calore paterno, pieno di protezione e amore.
Dentro di me prego e spero di ricordare per sempre la risata di Joel e
il suono della sua voce. Prego di poter ricordare cosa vuol dire essere
abbracciata da un padre e spero di poter ricordare tutti quei piccoli
momenti passati insieme durante quel viaggio che ormai sembra lontano anni
luce.
«Ricordi quando avevamo visto le giraffe?», domanda Joel.
Io annuisco.
«Avevo
così paura per te, Ellie. Temevo di vederti scivolare in un
tunnel senza fondo, proprio come avevo fatto io quando avevo perso la
mia bambina», dice «Temevo che quella bruttissima esperienza ti avesse rovinata per sempre».
«Mi dispiace», gli rispondo.
«Non
so quanto potrò reggere, e per quanto resterò me stesso,
senza scatti d'ira, quindi forse è meglio dirci addio ora».
Dirci addio ora.
Le
parole che vorrei dirgli mi muoiono in gola, proprio come era
successo con Riley, quello che vorrei dire rimane inespresso, ma questa
volta, almeno questa volta, voglio dire tutto quello che devo dire,
perché questa è l'ultima occasione.
«Non sei mai stata e mai sarai un surrogato, tu non sei come una figlia per me, tu sei mia figlia».
«E tu sei mio padre», gli rispondo io.
Non
c'è molto altro da dire, in questo momento, quindi mi limito a
godermi questi ultimi momenti insieme a lui. Se solo...
«Non
pensare a quello che avresti potuto fare, Ellie. Non pensare che hai la
cura dentro di te, le cose dovevano andare così, e io sono
felice di averti incontrata e di aver passato tutti questi anni con
te».
«Anch'io sono felice».
Non
so quanto tempo passa ma alla fine Tommy entra nella stanza, e mi dice
di andare via e di aspettare con Maria nella loro stanza.
«Fai la brava, ok? Dai sempre retta a Tommy e non cacciarti nei guai».
«Sì, lo prometto».
Lui mi sorride e questo è l'ultima immagine che voglio conservare di lui.
Maria
mi porta nella stanza che divide con Tommy e mi fa sedere sul loro
letto. Osservo il vuoto, mentre aspetto di sentire il colpo di pistola,
ma non sento niente per tanto tanto tempo.
Improvvisamente
sento un colpo di pistola e so che è tutto finito. E senza
controllo urlo tutto il mio dolore, sento la gola farmi male, ma
continuo e continuo. Il dolore che provo ora mi lacera l'anima e
più urlo e più sento questo dolore aumentare. Maria
mi accoglie tra le sue braccia, cullandomi e sussurrando parole di
conforto, mentre le mie urla si trasformano in sussurri e poi in
silenzio.
**
Durante
il funerale non riesco nemmeno a piangere. La mia schiena è
dritta come un fuso e guardo la bara, costruita da un uomo barbuto che
vive con noi da 5 anni, dove ora Joel riposa. Tutto quello che
resterà di lui sarà cenere e ben presto ogni traccia di
lui sparirà nel mondo. Quando la bara scompare, sotto un mucchio
di terra, mi sento come morta.
Mi
allontano da tutti e da tutto, restando sola, e non mi resta altro che
osservare il vuoto assoluto, mentre sento un dolore sordo al petto, un
dolore che viene amplificato dai battiti del mio cuore e che aumenta ad
ogni mio respiro.
Angolo autrice.
Erano due anni che non scrivo su The
Last of Us e ammetto che Joel e Ellie mi sono mancanti. Non ho molto da
dire su questa one-shot, ad essere sincera... spero solo vi piaccia,
nonostante sia così triste.
Ho preferito usare il termine inglese "runners" perché non ricordo bene se c'era una traduzione italiana di questo termine specifico..
Ho provato a controllare più e più volte, alla ricerca di
eventuali errori, ma non mi pare di vederli. Ma in caso di
errore, per favore, avvisatemi e provvederò a correggere!
La quote che ho utilizzato purtroppo non ha fonte, dal momento che l'avevo trovata girando su internet. In caso voi sappiate la fonte (libro, film etc) avvisatemi, così da poter fare la dovuta citazione.
A presto,
Fang.
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