I Cavalieri dello Zodiaco e le Cinque Fatiche

di Rucci
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Capitolo 7: Il regno della pace

 

La farfallina che aveva rubato la chiave di Athena era nascosta dentro un buco di una colonna, fatto durante il combattimento. Quando uscì per scappare, presero la chiave. La prese in mano Hyoga. Shun accarezzò la farfalla, e lei diventò buona e lo seguì dappertutto.

La missione era conclusa!

Ora che avevano la chiave, potevano accedere al Regno della Pace.
Aprirono nel muro una porta con la chiave, che apriva le porte dove voleva lei, e ci trovarono un regno bellissimo, prati fioriti, in cui poter giocare. Si misero tutti a giocare assieme.

Quando si stancarono di giocare, sentirono dei cosmi.
“Non dirmi che ci sono altri nemici!”
“No! Siamo noi, i cavalieri d’oro!”

“E che ci fate qui?”
“Ma come, non te lo ricordi? Oggi è il compleanno di Hyoga!”

“Tanti auguri a teee… tanti auguri a te…!”

Tutti diedero i loro regali a Hyoga, che era contentissimo. Milo e Camus gli regalarono insieme un asciuga piume a raggi solari.

 

- Non ha le piume!!!
- Uffaaa…

 

…un lucida-armatura nuovo di pacca.

I cavalieri d’oro erano giunti grazie ad Athena nel mondo della pace, e con loro tutti gli animali buoni, perché era davvero un bel posto, per gli animali. Athena disse alla farfalla:
“La chiave bastava chiederla in prestito! Non c’era bisogno di rubarla! Da oggi potete vivere qui.”

 

Fine

 

 

 

 

*COMMENTI FINALI*

 

- È una bella storia. Alla fine è giusto che gli animali possano vivere in un posto bello, no? E poi quella farfalla non mi sembrava tanto cattiva.

- No, no. Aveva solo sbagliato perché non si ruba, eh.

 

Io ho poco da dire, nel senso che l’autore ha finito di dettare e, soddisfatto della sua opera, è andato a fare merenda. In quanto editor, io, invece, spero che i lettori si siano divertiti, che questa storiella è un gioco di un bambino sui cavalieri, è buffa. Io mi sono limitata a romanzare il romanzabile, a dargli una “forma”, a scansare qua e là le ripetizioni, ma dove era comprensibile ho lasciato intatto il dettato dell’autore. Per il resto, contenuti, espressioni, metafore, dialoghi: tutta roba sua. Inclusi i nomi originali giapponesi, che sa perché la sorella lo ha indottrinato a dovere. Tutta farina del suo sacco, quindi: fate i complimenti a chi di dovere. ;)





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