Arma bianca e anima in pendant
Incontro Rogers una notte d'agosto, davanti ad una distesa di armi da fuoco lucide e scintillanti come flûte di champagne.
Lo osservo di nascosto, accarezzandomi i baffi mentre cerco di indovinare quale sceglierà: per una pistola servono polso fermo e animo saldo, per un coltello basta la violenza.
Lui non sembra un violento. A dirla tutta non sembra neanche un soldato.
Dai suoi occhi traspare solo innocenza, bianca e luminosa come un flash dietro al finestrino.
Lo guardo sfiorare appena una 4 mm e ritrarsi impercettibilmente, quasi si fosse scottato.
È allora che realizzo quanto è diverso dagli altri- o forse qualche istante dopo, quando come arma sceglie uno scudo.
Angolo dell'autrice
Mi ha sempre colpita il fatto che Steve si trovi faccia a faccia con uno dei più grandi costruttori di armi al mondo e scelga proprio uno scudo, per combattere, un po' come un difensore spaesato che viene chiamato a prendere il posto di un attaccante. Cap non si arruola per uccidere i nazisti, ma perchè non gli piacciono i bulli, e di certo non fa a pugni dietro ai vicoli perchè si diverte ad attaccare briga, ma perchè detesta le ingiustizie. Per questo credo che se l'anima avesse un colore, la sua avrebbe il colore della neve fresca.
Questa drabble partecipa al contest ‘In sole 110 parole... o quasi! ’ di Mokochan
Itsamess
ps: per chiunque stesse seguendo La lista delle cose che ci siamo persi dormendo, non mi sono scordata di voi, anzi. Domani posto il finale, promesso.
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