bbs cap.6
Severus
annuì, nonostante fosse certo che il ragazzo stesse
mentendo. Bene. Ci sarebbe stato abbastanza tempo per scoprire
perché esattamente. "Punizione alle 19, Potter. Per la
mancanza di pigiama regolari."
Ad
un minuto prima delle sette, un bussare risuonò alla porta
dell'ufficio di Severus. Disse, "Entra," e dall'angolo dell'occhio,
guardò il Moccioso Potter scivolare all'interno con
un'espressione vuota, la stessa che aveva mostrato a colazione e a
cena, le uniche volte in cui Severus lo aveva visto durante il giorno.
L'espressione incuriosì Severus, se solo perché
era
sicuro che stesse mascherando altri, probabilmente molto più
fastidiosi, sentimenti.
Senza
alzare lo sguardo dai suoi compiti da correggere, mise quanto
gelo poteva nella sua voce e disse, "Sei arrivato in orario per un
pelo, eh?" solo per vedere come avrebbe reagito il Moccioso.
L'espressione
del ragazzo non cambiò, nonostante Severus
fosse sicuro di aver intravisto un accenno di qualcosa --
rassegnazione? Ribellione? -- nei suoi occhi. Era difficile dirlo senza
guardarlo bene. Anche così, fu sorpreso dalle seguenti
parole
del moccioso. "Sì, signore. Scusi."
Puntando
la sua penna d'oca ad una sedia di fronte alla sua
scrivania, Severus disse, "Siedi," e fu egualmente stupito quando il
Moccioso Che Continuava a SorprenderLo obbedì senza domanda,
semplicemente unendo le proprie mani sulle ginocchia e sedendosi con la
testa bassa, le spalle incurvate, quasi perfettamente fermo. Troppo
fermo, davvero, per un undicenne. Severus era abituato a bambini che si
agitavano, a ginocchia che rimbalzavano ed a scarpe che raschiavano.
Non
era abituato a bambini che sedevano immobili, specialmente senza che
gli venisse detto.
Quando
sentì di aver dato al ragazzo abbastanza tempo per
affliggersi, Severus mise giù la penna d'oca,
tappò il
calamaio ed alzò lo sguardo. Aveva saputo che il ragazzo
aveva
tenuto lo sguardo sulle proprie mani, ma era proprio un' altra cosa
vedere il capo piegato di fronte a lui. Cosa diamine stava succedendo
qui?
Dov'erano
l'arroganza ed i commenti beffardi? Dov'era quella
spavalderia dei Grifondoro? Aveva creduto che il Moccioso l'avrebbe
ancora avuta, anche se non era stato smistato nella Casa del padre. Era
il ragazzo un codardo, allora? Era per questo che era stato smistato
tra i Serpeverde? Scosse la testa. Tali pensieri non l'avrebbero
portato da nessuna parte.
Una
nota da Madam Pomfrey giaceva su un lato della sua scrivania, e
Severus la picchiettò leggermente con l'indice, considerando
le
sue conseguenza. Come lei faceva sempre quando uno delle sue Serpi la
andava a vedere, lo aveva avvertito del disturbo del bambino e lo aveva
avvisato della sua successiva cura e di ogni necessaria terapia
riabilitativa. Aveva anche menzionato che aveva osservato alcuni strani
comportamenti nel ragazzo, e che era troppo magro per la sua altezza,
che era anche sotto la media per la sua età. Nel processo
del
controllo dell'infezione della cicatrice, lei aveva fatto scivolare sul
ragazzo alcuni altri incantesimi diagnostici, e quindi aveva
determinato che Potter era malnutrito e disidratato, e che la
prescrizione per i suoi occhiali non era corretta. Lei era quasi sicura
che più ampie analisi avrebbero rivelato ulteriori abusi del
corpo del ragazzo, ma che non le era "permesso" fare altro senza
l'autorizzazione dei suoi tutori o del suo CapoCasa.
Aveva
concluso la sua nota con un avvertimento -- o Severus si
sarebbe occupato della condizione di Potter e le avrebbe dato
l'autorizzazione che lei voleva, o lei sarebbe andata direttamente dal
Preside con le sue scoperte e avrebbe richiesto a lui il permesso
per il completo controllo medico. L'avvertimento aveva
irritato
Severus più di ogni altra cosa, e se avesse ammesso di
averne,
avrebbe probabilmente ferito i suoi sentimenti. La Casa Serpeverde
attraeva più della sua buona parte di studenti che
provenivano da case meno che
ideali*, e lui era sempre stato il primo sul posto per assicurarsi che
ognuno di loro fosse tornato ad una situazione, per le vacanze
invernali o estive, nella quale almeno non venisse deliberatamente
ferito, e nella quale i suoi bisogni primari fossero soddisfatti.
E
ancora, Poppy lo conosceva meglio di quasi chiunque altro, lo
aveva conosciuto quando lui era stato uno studente, e conosceva la sua
storia con James Potter e i suoi Malandrini, avendolo visto nelle sue
cure spesso durante quegli anni. Era solo una delle poche
persone
- va bene, una delle sole due persone -- l'opinione della quale lui si
fidava. Se lei aveva visto una buona ragione per mettere in dubbio la
sua capacità o il suo desiderio di porre rimedio alla
situazione
di Potter... Bene.
Dato
che Severus non aveva mai apprezzato le intromissione del
Preside con le sue Serpi, e dato che, senza contare i suoi sentimenti
verso il ragazzo, Potter era un Serpeverde e quindi aveva un dovere
verso di lui, era una scontata conclusione ciò che avrebbe
fatto. La domanda era... come? Come avrebbe accennato alla situazione,
quando tutto ciò che poteva fare era guardare il ragazzo e
non
volerlo buttare fuori dal suo ufficio.
Perchè il Moccioso La Cui Completa Esistenza Lo Tormentava
doveva assomigliare così tanto a James?
"Sei
andato in Infermeria," disse alla fine.
Il
ragazzo non alzò lo sguardo. "Sì, signore."
"E?"
Anche se le sue Serpi erano di solito i più reticenti di
tutti, quindi era assicurato che lui avesse grande esperienza nell'arte
di estorcere risposte dai riluttanti, ancora lui detestava quella
pratica, e l'irritazione inasprì la sua voce.
Il
ragazzo arretrò visibilmente al suo tono. Non molto, non
abbastanza perché chiunque lo potesse vedere, ma Severus lo
percepì, e archiviò quella reazione per ulteriore
riflessione. "Madam Pomfrey ha detto che la cicatrice non è
infettata, signore. Mi ha dato una pomata."
"Fammela
vedere."
La
testa di Potter si alzò, finalmente, e lui si
spostò i capelli dalla cicatrice con un'espressione
piuttosto
strana.
Severus
ghignò. Davvero, Potter pensava che Severus fosse un membro
del suo fan club? "Non la cicatrice, lo so com'è
fatta. La pomata."
Con
le guance e le orecchie arrossate, il ragazzo frugò nella
sua borsa dei libri e gli consegnò un barattolo blu. Severus
tolse il coperchio, solo per assicurarsi di cosa contenesse prima di
annuire e di restituirlo. Analgesico locale e anti-infiammatorio.
L'aveva fatti lui stesso durante l'estate. "Molto bene. Vedi di usarlo
come prescritto."
"Sì,
signore."
Sopprimendo
un sospiro, Severus guardò il ragazzo per ancora
pochi minuti, dopo che lo sguardo di Potter era tornato al pavimento.
Cosa avrebbe fatto? Alla fine, doveva ammettere che il comportamento
del ragazzo turbava anche lui. Ma senza i dettagli della vita che
Potter aveva condotto prima, non poteva davvero sapere niente, e
preferiva molto di più lavorare da una posizione di forza
mentre
interrogava le sue più nuove serpi. Il gufo mandato agli zii
di
Potter in Surrey, per organizzare una visita a casa loro, non era
ancora tornato, ed ancora era l'unico in ritardo. Questo fatto gli
causava un po' di preoccupazione; anche se i Dursley si stessero
prendendo il loro tempo per replicare, il gufo sarebbe già
dovuto essere tornato. Ne avrebbe mandato un altro domani, se ancora
non avesse ricevuto risposta.
Muovendo
un altro foglio di pergamena davanti a lui, Severus ora
dibattè sul darlo o meno al ragazzo. Se i sospetti di Poppy
fossero stati corretti, avrebbe potuto fare più male che
bene.
Ma se non fosse così, se il ragazzo avesse semplicemente
trascurato la sua stessa salute non mangiando propriamente, allora la
lista avrebbe dovuto solo servire a ricordargli che qui
non era un principino viziato. E, naturalmente, Severus si aggrappava
caparbiamente alla sua razionalità piuttosto che a quella di
Poppy. Per una cosa, aveva più senso. Sicuramente Albus si
sarebbe assicurato che l'Eroe del Mondo Magico fosse cresciuto bene.
Una
volta deciso, Severus disse in un tono omogeneo, "Ho una lista
addizionale di regole per te. Il tuo comportamento ai pasti non
è passato inosservato, neanche da quelli delle altre Case.
Io
richiedo da tutti i Serpeverde il mantenimento del proprio
decoro, specialmente quando si è in tale ambiente." E poi
aspettò.
Ci
fu una lunga pausa prima che Potter alzasse la testa. La sua
mascella era impostata in una linea determinata che Severus dovette
ammirare. "Sì, signore. Il prefetto Flint mi ha menzionato
prima
il problema."
"Bene.
Vedi di applicare queste regole, immediatamente." Severus
consegnò la pergamena, anche se quasi la ritirò
quando
vide quanto tremava la mano del ragazzo.
"Sì,
signore."
Tentando
ancora di provocare una risposta, Severus arricciò
il labbro visibilmente. "Non le hai ancora lette, Potter. Fallo ora,
così che io possa rispondere ad eventuali domande che
potresti
avere."
Guardò
il ragazzo mentre leggeva la lista. La calligrafia di
Miss Torrance era semplice da decifrare, ma Severus aveva rilevato gli
sforzi più proletari del Signor Flint anche. Gli articoli
includevano regole come "Non sgraffignare cibo dai vassoi, usa i
cucchiai e le forchette provviste," e "Mastica con la bocca chiusa,
dato che guardare cibo parzialmente digerito agitarsi nella tua bocca
è disgustante," e "Non pulirti la bocca con la tua manica o
altre parti dei tuoi vestiti." La faccia di Potter impallidì
mentre leggeva la lista, poi si arrossò di nuovo, e le sue
mani
tremavano anche più forte quando finì.
Aspettandosi
una esplosione di qualche genere dal figlio di James,
Severus mantenne il suo tono calmo e disse, "Devo spiegarti qualcuna di
queste regole, Potter?"
Il
ragazzo chiuse gli occhi mentre il suo viso adottava lentamente
quella maschera vuota. Severus attese, affascinato, finchè
il
ragazzo non ebbe riunito le sue emozioni per bene e non le ebbe
viziosamente soppresse prima di incrociare incrociare finalmente il suo
sguardo. La disperazione e la vergogna negli abissi di quegli occhi
verdi gli disse di più di quanto volesse sapere su quanto
fossero probabilmente corretti i sospetti di Poppy. Ma fu sorpreso,
ancora, quando il ragazzo parlò distintamente, senza traccia
del
dolore che si nascondeva proprio sotto la superficie. "No, signore.
Sono
molto chiare."
Severus
mantenne lo sguardo di Potter per un lungo momento e dovette
combattere per trattenersi dal saziare la sua curiosità
utilizzando la Legilimanzia sul ragazzo sul posto. Non avrebbe fatto
bene a nessuno dei due in questo frangente. Ma sarebbe arrivato alla
storia del ragazzo in un modo o nell'altro. C'era più di un
modo
per spellare uno Kneazle. Infine, diede a Potter un piccolo cenno.
"Molto bene. Puoi andare."
Riunendo
le sue cose velocemente, Potter lasciò la sua
presenza, e Severus poteva a mala pena incolparlo. Era ben passata la
mezzanotte prima che ritornasse ai suoi quartieri, e non poteva
ricordare molto dei saggi che aveva valutato... che era probabilmente
una bene.
Nessun
allarme suonò quella notte, grazie a Merlino --non
sarebbe stato responsabile delle sue azioni se avessero suonato -- e si
svegliò più rinfrescato di quanto fosse stato da
prima di
Settembre. Durante la colazione, guardò come Potter seguiva
meticolosamente e scrupolosamente le nuove regole, ma il ragazzo era
molto più rigido di quanto fosse stato ai pasti precedenti.
Vicino a lui, il giovane Malfoy gli lanciava strani sguardi mentre
portava avanti da solo il peso della loro conversazione, e Severus non
mancò gli sguardi francamente scrutatori di Nott.
Come
la gufo-posta arrivò, Severus guardò il Moccioso
ricevere la sua recentissima lettera. Potter lesse l'ordine di
presentarsi da Madam Pomfrey per un completo controllo e
impallidì, poi ripose la pergamena nella sua tasca.
Diversamente
dal giorno prima, non andò immediatamente in infermeria,
invece
si versò ancora succo. Molto bene, se era disidratato come
Poppy
credeva. Ma quando rimase lì per tutto il resto del pasto,
ad
aspettare che i suoi compagni di anno finissero così che
potessero andare alla loro prima lezione insieme, Severus fece una
smorfia. Perchè il moccioso aveva deciso ora di cessare di
obbedire?.
Ancora
aggravato ore dopo, quando seppe da Poppy che Potter non era
ancora tornato a vederla, Severus mandò un'altra nota a
pranzo,
assegnando al ragazzo ancora un'altra punizione per quella sera. Se
avesse continuato così, avrebbe passato con il Moccioso ogni
notte dell'intero quadrimestre! L'idea lo nauseò molto.
Al
tavolo dei Serpeverde, il Moccioso ghermì la nuova nota in
una
mano dalle nocche bianche, e lanciò un sguardo pungente al
Tavolo Principale, specialmente a Severus. Ma Severus alzò
semplicemente le sopracciglia in risposta.
Gli
occhi di Potter si spalancarono, e lui ....., verso il Preside,
o forse Hagrid, e all'improvviso si ghermì la sua cicatrice
mentre il
colore spariva dalla sua faccia. Accigliandosi profondamente, Severus
osservò il ragazzo mentre entrambi Malfoy e Nott si
sporgevano
in modo sollecitante e il Moccioso li mandava via. Il dolore doveva
essere diminuito
velocemente, perché un momento dopo, Potter aveva rimosso la
sua
mano ed era arrossito con imbarazzo -- probabilmente per aver dato
spettacolo di sé ancora
-- ed era tornato al suo pasto, anche se spostava semplicemente il suo
cibo invece di mangiare veramente qualcos'altro.
Sopprimendo
un sospiro, Severus ignorò il balbuziente
Professor Quirrell accanto a lui e lasciò la Sala Grande.
Prima
che arrivasse la sua prossima lezione, mandò una seconda
lettera
ai Dursley ed annotò un paio di note nei file che teneva per
ognuno dei suoi studenti. Il resto del giorno passò
più
velocemente di quanto gli sarebbe piaciuto, dato ciò che
aveva
ad aspettarlo dopo cena, anche se la sua prima lezione di NEWT* con
quelli del settimo anno alleviò un po' il fastidio.
Quando
Potter arrivò, puntuale come sempre, lasciò che
il
ragazzo si sedesse e si affliggesse ancora di fronte a lui, mentre
finiva di correggere i suoi ultimi compiti estivi.
Quando
mise giù la penna d'oca, osservò il ragazzo per
un altro
minuto, considerando l'espressione caparbia, e la tensione delle
strette spalle. "Sei stato in Infermeria, Potter?"
"Sì,
signore," venne la risposta, un po' scontrosa nella sua opinione.
"Oggi?"
Il
capo del ragazzo si alzò e non c'era dubbio
dell'insubordinazione che brillava in quegli occhi verdi. "No, signore."
Bene.
Severus si alzò. "Allora faremo questa gita oggi. Andiamo."
Con
gli occhi che si spalancavano, Potter non fece mossa di alzarsi, ma
scivolò più indietro che poteva mentre rimaneva
sulla
sedia. "No, signore."
"Scusami?"
"Io...
Io ho detto, no, signore. Non ho bisogno di, come lo chiama, un
controllo? Sto bene. Davvero."
"Potter."
Severus fissò la sua espressione sulla pietra. "Alzati in
questo
istante; non tollererò la tua insolenza. Come tuo CapoCasa,
io
deciderò come tu passerai la tua punizione, e questa volta,
sarà in Infermeria." Fece una pausa e poi
continuò nel
suo più setoso tono, quello che incuteva anche ad alcuni dei
suoi colleghi attacchi di paura. "Non costringermi a trascinarti per i
corridoi."
Il
ragazzo deglutì, ed occhieggiò la porta come se
stesse
soppesando le sue opzioni. Erano, certamente, poche. Fingendo di
muovere delle cose, Severus fece un passo verso di lui, alzando una
mano come se stesse per afferrarlo per i colletto, ed il ragazzo
balzò via dal suo posto. Le mani di Potter si alzarono come
in
supplica e lui corse verso la porta. "Va bene, va bene. Mi dispiace..."
Severus
lo seguì fuori, pronto ad afferrarlo se il ragazzo fosse
scappato, e fecero il tragitto verso il dominio della Pomfrey.
TBC
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NEWT=MAGO
(esami del settimo anno ad Hogwarts)
* Persefone Fuxia, credo
che ora la frase si capisca... avevo dimenticato un verbo... se ancora
non è comprensibile dato che la trovo un po' intrecciata,
fatemi sapere!
PROSSIMO
CAPITOLO: visita in Infermeria... uno dei miei capitoli
preferiti!
Lo
so, lo so.... NON UCCIDETEMI!!! Avevo bisogno di una pausa! L'ho fatto
tutto in una settimana, giuro che ho lavorato tantissimo!Tradurre dei
capitoli di questa lunghezza è davvero un lavoro infinito!
Grazie a tutti quelli che hanno commentato! Recensite numerosi!
ps.
controllerò gli errorì stasera o domani ma se li
trovate fatemelo sapere per recensione!
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