Una civetta si dondolava sopra un ramo d'ulivo

di Deliquium
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Una civetta si dondolava sopra un ramo d'ulivo

 

Io non morirò questa notte.

 

Fa male.
Fa molto male.
Non te lo aspettavi.
A ben vedere, non hai mai pensato che potesse accadere qualcosa del genere.
Ti senti una sciocca, mentre i respiri ti si mozzano in gola e la coscienza va e viene.
Di tanto in tanto, apri gli occhi: pochi attimi, prima di rientrare nell'oblio.
Le nuvole si stanno addensando.
Pioverà. Lo senti nell'aria, lo senti dentro.
Come un presagio.

Scivoli nell'incoscienza per l'ennesima volta.
Dietro le tue palpebre chiuse esplodono i colori. Un leggero tepore ti avvolge. La nostalgia di un ricordo di infanzia.
Il tintinnio delle campanelle, il gracchiare della Ruota della Fortuna che gira.
Venghino signori. Venghino.
Nonno che cammina facendo roteare il suo bastone.
Il profumo dei taiyaki caldi.
Nostalgia.

Il rintocco della Meridiana spinge la freccia più a fondo, ti trascina nel dolore. Spalanchi gli occhi. Stringi i pugni.
«Atena!»
Chi è l'uomo che ti guarda? Non lo hai mai visto.
Socchiudi gli occhi.
Ah, sì. Ti dici ricordando. Era qui anche prima.
È un'armatura d'oro quella che indossa. Riconosci i fregi sul pettorale, le corna virili.
L'Ariete., pensi.
Un tuono fa tremare il cielo.
Vorresti alzarti, strapparti quella freccia dal petto e gridare: «Io sono Atena!»
Ci hai provato, ma non ci sei riuscita. E questo ti spaventa.
Quando ti hanno detto chi eri, credevi che una dea sarebbe stata in grado di fare tutto.
Sono Atena, ti dicevi. Una dea. Chi mai potrà colpire una dea?

Ecco chi può colpire una dea?
Un tuo Santo.

Che cosa puoi dire ora? Che cosa puoi fare?

Non hai mai temuto per la vita di Seiya alla casa del Toro. Sapevi - sentivi - che l'animo del suo custode era gentile e che le sue azioni erano dettate solo dal non sapere.
Strano è stato il passaggio attraverso la Terza casa. Il cosmo di Gemini andava e veniva.
Hai un dubbio su Gemini, ma non riesci a discernere la realtà dal sogno. Per lunghi istanti la tua coscienza ti abbandona e quando i tuoi sensi tornano a percepire il mondo che ti circonda, la tua mente fatica a pensare.
Così il mistero di Gemini è un dolore pulsante, simile, ma allo stesso tempo diverso, rispetto a quello che hai provato quando il Cancro è morto. Ne sono morti altri prima di lui, lo sai benissimo. E un po' ti vergogni di non aver provato nulla. Ti sei detta: Non li conoscevo! Ma nemmeno il Cancro lo conoscevi ... eppure ti ha fatto male.

Un altro tuono.
Il vento si alza.
Chiudi gli occhi e l'incoscienza ti vince.
La carne è dolorosa. Rinchiusa in essa sei assoggettata ai limiti della mortalità.
E mentre il Leone avanza con il suo animo sporcato da una maledizione, tu Saori Kido, tu Atena, comprendi il tuo nome e un pensiero ti sfiora come un alito di vento al sopraggiungere dei Vespri: io non morirò questa notte

 

Note dell'Autrice - le storie non seguono una consequenzialità cronologica - oddio, dovrebbero!, ma diciamo che seguono più che altro la mia ispirazione.
Venghino non è corretto - grammaticalmente parlando! XD

 

 

 

Questa è opera di fantasia.
Saint Seiya, i suoi personaggi e ogni richiamo alla serie citata appartengono a Masami Kuramada. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma solo come omaggio da parte di un fan. Tutti i personaggi, gli episodi e le battute di dialogo sono immaginari, e non vanno riferiti ad alcuna persona vivente né intesi come denigratori. In particolare, i personaggi, le ambientazioni e le situazioni da me create, mi appartengono; per poterli utilizzare altrove, o per riprodurre questa storia o parti di essa è necessario il mio consenso.





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