Nevertheless

di Molly Grey
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Darkness


Storybrooke, alle quattro del mattino, è inquietante.

Non è il buio, non è la luce fioca dei lampioni, è il silenzio. 
Pare ovattare il tempo, ed è psicologicamente devastante. 
Regna una sottile e impercettibile tensione, che vibra senza precedenti e ci avvolge da capo a piedi.

Automaticamente afferro la mano di Killian, cercando conforto. 
Giro la testa quel che basta per controllare i miei genitori, pochi passi dietro di noi: anche loro hanno le mani intrecciate, e ciò mi fa sorridere in modo inconsapevole.
Regina, in capo al gruppo, cammina con passo spedito verso la Bottega di Gold. 
È scocciata: il piano originale prevedeva che facessimo ricognizione solo io e lei,
mentre Uncino, David e Mary Margaret sarebbero dovuti rimanere a casa,

a raccogliere informazioni sulle possibili intenzioni di Tremotino nel caso avessimo scoperto qualcosa. 

In pochi minuti, raggiungiamo la meta: Regina si prepara ad abbattere la porta del negozio con un incantesimo, ma la fermo con un cenno.

<< Conosco un metodo più veloce e meno chiassoso >> dico, mentre esploro le tasche della giacca alla ricerca di qualcosa per forzare la serratura. 

<< Ecco >> esclamo, estraendo una forcina per capelli piuttosto malandata.

<< Accomodati, Swan >> risponde scansandosi.

Mi chino sulla maniglia della porta, modello la forcina con le dita, e poi la inserisco nella toppa. 

Sto per iniziare le manovre per scassinare la serratura, quando vengo catapultata violentemente a una dozzina di metri di distanza. 

<< Emma, stai bene? >> mi domanda preoccupato David, accompagnato dagli sguardi ansiosi di mia madre e Killian. 

Non so che espressione abbia Regina, non rientra nel mio campo visivo. Dio, che botta.
Mi sento indolenzita, e quasi mi manca il respiro per il forte impatto. 

Sorretta da mio padre e da Uncino, mi alzo e raggiungo Regina.

<< Hai un piano B? >> chiedo, dolorante.

<< Stai a vedere >> risponde gongolando. Apre la mano destra a coppa, e dal palmo sbuca una scintilla. 

In un battito di ciglia, essa prende vita, continuando ad evolversi, fino a culminare in un globo di fuoco. 

Poi, con un movimento secco, Regina scaglia la sfera contro la porta, generando una nube di fumo denso; 

ciò che vediamo al suo dissolversi, lascia tutti esterrefatti: la porta è intatta, di fronte a noi, per nulla scalfita dal colpo.

<< Io vedo solo che sei stata sconfitta da una porta >> interviene con tono provocatorio Killian, e Regina reagisce fulminandolo subito con lo sguardo.

<< E ora che facciamo? >> domanda mia madre.

<< Proveremo a convergere la nostra magia >> dico, alludendo a me e Regina << e poi la indirizzeremo contro quella maledetta porta. >> 

<< Tanto vale tentare, Emma. A questo punto siamo a corto di alternative >> interviene David, lasciandomi andare assieme a Uncino.

Dopo essersi posta accanto a me, Regina scatena una nube viola con un gioco di polso; nel medesimo istante, compio lo stesso movimento. 

La foschia che mi sgorga dalle mani, candida, quasi nivea, si miscela con quella purpulea di Regina, per poi dirigersi prepotentemente contro la porta. 

Passano parecchi secondi, ma il legno incantato resiste al nostro attacco. Decido di insistere, scaricando una nuova ondata di magia, ma più potente.

Con fragore, finalmente, la porta cede. 

Entriamo nel negozio, completamente al buio. 

<< Emma, prendi >> mi intima Mary Margaret, porgendomi una torcia.  

Killian e mio padre si dirigono immediatamente nel retrobottega, a controllare che non ci siano brutti scherzi nascosti da qualche parte. 

Mentre mi accerto che nelle vetrine non manchi nulla, Regina mormora qualcosa.
Sta scrutando un registro spalancato sulla superficie del bancone, e pare furiosa. 

<< Regina... >> sussurro, invitandola a spiegarsi.

Anche mia madre si è voltata in direzione di Regina, guardandola con aria interrogativa. Sto iniziando a preoccuparmi. Seriamente.

<< Non possiamo rintracciare Gold >> inizia, scrutando il volume << Ma so esattamente dove è diretto in questo preciso istante >>

Avviene tutto troppo velocemente.
La parete parallela alla soglia del negozio 
si squarcia in un varco, da cui sbucano Killian, David e alle loro calcagna un essere che non riesco a inquadrare a causa del buio.

<< Emma! >> sbraita Uncino << Correte fuori! >>

Mi afferra per un braccio, e mi trascina fuori dalla bottega, guardandosi continuamente alle spalle. 

<< Killian, che succede? >> chiedo, allarmata.

<< Guarda tu stessa, tesoro >>

Percorro con gli occhi la figura che si erige a pochi metri da noi, pronta ad attaccare.

<< Non ci posso credere >> dice Regina.

<< Non è possibile >> aggiungo, esterrefatta. 

 

 

Buona seraaa

Per prima cosa, vorrei ringraziare tutte le persone che hanno lasciato una

recensione, aggiunto la storia alle seguite/preferite/da ricordare, o anche

solo letto silenziosamente! Grazie, grazie e ancora grazie. Ciò mi riempie di 

soddisfazione e gioia :)

Come seconda cosa, volevo avvertirvi del fatto che la prossima settimana non 

aggiornerò - parto per gli Stati Uniti - e compenserò la mia assenza 

pubblicando un capitolo lungo il doppio il 5 luglio. 

Detto ciò, vi auguro delle fantastiche vacanze!

A presto e un abbraccio,

 

Molly

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 





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