Gente! Buon giorno!!! Come sempre rimango veramente colpita e felice nel leggere i vostri commenti!! ^^ E ben 113 persona l'hanno messa fra i preferti!! WOW! Che dire... Grazie!! Ma ovviamente, il mio GRAZIE DI CUORE va a chi lascia un commento!! ^^ Bene, detto questo, vi annuncio che non manca molto alla fine... eh si, l'ultimo capitolo sarà il n. 7... ora vi lascio alla lettura di questo. Un bacione Goten
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Capitolo
5
Aveva
faticato parecchio per prendere sonno, e quando ormai i suoi occhi si
stavano chiudendo, un piccolo particolare aveva bussato prepotente
nella sua mente.
Come
diavolo faceva Edward a sapere che lei era Phoenix?!
L'aveva
chiesto a suo padre?
Non
credeva che l'avesse fatto, nessuno a parte Charlie sapeva dove fosse
stata in quei giorni...
Erano
le sette di mattina, a casa Cullen, Edward aveva pensato e ripensato
tutta la notte al bacio che si erano scambiati.
Era
sdraiato sul letto e fissava con un sorriso idiota il soffitto. Quel
giorno avrebbe pranzato con Bella a scuola.
Oddio,
l'avrebbero odiata tutte le ragazze... si rabbuiò per un attimo.
Intimamente, si augurava che nessuna facesse qualcosa contro di lei.
Era così fragile...
Osservò
la sveglia, le sette e dieci... gli venne una grande idea.
Veloce,
si appropriò del bagno, in dieci minuti si era lavato e cambiato,
adesso, stava scendendo le scale con il cellulare in mano.
<<
Jas! Sono Edward... si, scusa per l'ora... no no, tutto bene.
Potresti venire tu a prendere Alice?... Ho qualcosa da fare... ok, ti
ringrazio! >>
Perfetto,
Jasper avrebbe pensato a sua sorella.
In
cucina, sua madre aveva appena infornato un'altra torta, i suoi occhi
verdi la fissarono estasiati.
<<
Non pensarci neanche! >> Esclamò sua madre brandendo il
cucchiaio di legno come un'arma.
Edward
la guardò.
<<
Niente torta stamattina. Ieri ti sei mangiato tutta quella al
cioccolato! >>
Tentò
il tutto per tutto. << Tecnicamente, una fetta l'ha mangiata
Bella. >>
Decise
di uscire, prima che il cucchiaio arrivasse a sfiorare i suoi
capelli.
Buttò
lo zaino dentro la Volvo e senza pensarci due volte partì,
destinazione; casa Swan.
Arrivò
giusto qualche minuto prima che Bella aprisse la porta per recarsi a
scuola a piedi. Scese dalla macchina senza fare rumore e attese, come
Anthony aveva atteso la sua Marie. Si appoggiò indolente alla
portiera e attese che gli occhi i Bella si posassero su di lui.
Non
l'avrebbe mai ammesso ad anima viva, ma si stava vergognando
moltissimo a comportarsi così. Ma se voleva avvicinarsi a Bella...
avrebbe fatto di tutto.
Lo
sguardo di Bella si posò sulla sua figura, Edward adorava essere al
centro della sua attenzione. Sorrise sghembo. << Buon giorno.
>>
Un
po traballante lo raggiunse. << Che ci fai qui? >> Era
stupita! Cosa ci faceva li Edward Cullen?
Forse
stava sognando...
Le
aprì la portiera. << Ti porto a scuola. >> Rispose come
se fosse ovvio.
Bella
sbatté le palpebre più volte. << E Alice? >>
<<
Con Jasper. >> Le prese la borsa dalle mani e la mise in
macchina. << Andiamo? >>
Si
infilarono nella comoda e spaziosa auto.
<<
Sei silenziosa. >> Le fece notare.
<<
Sono, sorpresa. >> Ammise arrossendo.
La
risposta rincuorò Edward. << Ne sono lieto. >> E mise in
moto.
Nessuno
dei due disse nulla sul bacio della scorsa notte, avevano altro a cui
pensare adesso, per esempio, la reazione dell'intero corpo
studentesco al loro arrivo.
Molte
teste si erano già voltate verso di loro, soprattutto teste
femminili.
<<
Mi uccideranno. >> Sussurrò Bella, prendendo la sua borsa e
respirando a pieno per calmarsi.
Edward
si avvicinò. << Ti proteggerò io. >> Mormorò piano,
scatenando una dose di brividi lungo tutto il suo corpo.
Saggiamente,
Bella decise di non voltarsi, ma se lo avesse fatto, le loro labbra
si sarebbero sicuramente scontrate.
Aprì
la portiera, aspettando che anche Edward facesse lo stesso. Sentiva
su di se lo sguardo invidioso di tutti.
<<
Rilassati. >> Le disse, cominciando a camminare.
Bella
accanto a lui, teneva lo sguardo basso. Sentiva i bisbigli e i
commenti delle ragazze, sperava solo di arrivare viva a fine
giornata.
Arrivarono
senza dirsi altro davanti all'aula d'inglese. << Ci vediamo a
pranzo. >> Le sorrise Edward, ben conscio che sarebbe stata una
mattina piena per entrambi.
<<
Ok... >> Annuì poco convinta Bella.
Avrebbe
voluto baciarla, ma per il momento, non era il caso. Avviandosi verso
l'aula di trigonometria, notava lo sguardo del corpo studentesco
femminile.
Sospirò,
forse non era stata una buona idea farsi vedere assieme...
La
mattinata scivolò via lenta, Edward avrebbe tanto voluto avere il
potere di Anthony per leggere nelle menti delle altre persone,
almeno avrebbe visto cosa stava facendo Bella.
Fortunatamente,
il suo fido telefonino gli teneva compagnia. Senza farsi notare,
riprese la lettura del libro, fece scorrere le parole, fino ad
arrivare al punto che aveva lasciato la sera prima...
Marie
era a casa dei Masen e Anthony le aveva raccontato la loro storia,
adesso erano in camera sua e lui aveva finto un agguato alla povera
ragazza.
Bella
invece, in quello stesso momento, si stava subendo gli attacchi della
sua compagna di classe, Jessica.
<<
Allora, tu e Cullen state assieme? >> Le domandò sottovoce per
non farsi sentire dal professore.
<<
No. >> Sussurrò Bella. Era vero, non stavano assieme. C'era
stato quel bacio la sera prima, ma non si era detti nulla. Lui non le
aveva chiesto nulla...
<<
Allora perché siete venuti assieme? >> Sempre più
insistente...
<<
Bé... >> Prese un piccolo respiro. << ... mio padre si è
fermato l'altra sera dai Cullen per dei documenti ufficiali e...
probabilmente avrà chiesto a Carlisle se potevano accompagnarmi a
scuola stamattina... >> Suonava poco convincente anche alle sue
orecchie, ma Jessica parve abbastanza soddisfatta.
<<
Quindi non state assieme. >>
<<
No. >> Mormorò debolmente.
Il
sorriso soddisfatto di Jessica le fece solamente male. Aveva capito
che avrebbe passato l'intera mattina a dire a tutte le ragazze che
lei e il loro idolo, Edward Cullen, non stavano assieme.
L'ora
successiva successe lo stesso, e così anche quella dopo.
Adesso
Bella temeva sinceramente la pausa pranzo. Edward le aveva chiesto di
passarla con lui, ma con tutti gli occhi del corpo femminile di
quella scuola, non se la sentiva proprio.
La
campanella suonò annunciando la tanto agognata pausa.
<<
Bella, vieni? >> La voce di Angela la riscosse.
Angela
era l'unica che non aveva domandato qualcosa, rispettava la sua
privacy.
La
testa mora di Bella si scosse negativa. << No, oggi non
vengo... >>
Angela
le lanciò una breve occhiata, poteva seriamente capirne il motivo,
in mensa, le altre ragazze non avrebbero dato pace a Bella.
Sospirò
capendola perfettamente. << Ci vediamo dopo... >> E uscì
dall'aula.
In
mensa, Edward era già seduto al suo tavolo, aveva preso un trancio
di pizza e stava aspettando che Bella facesse il suo arrivo. La
caffetteria si stava riempiendo, ma di lei nessuna traccia.
<<
Non di nuovo... >> Sussurrò, memore dell'ultima volta che
l'aveva attesa in quel posto.
La
sedia accanto a lui si spostò e Alice si sedette accanto a lui.
<<
Ciao. Non credo che verrà. >> Buttò li mordendo la sua mela.
Edward
si girò verso di lei. << Tu che ne sai? >>
Sua
sorella poteva essere anche una grandissima rompiscatole, ma nulla le
sfuggiva in quella scuola. << Alice, per favore... >>
<<
Le mie fonti, dicono che stamattina non hanno dato tregua alla tua
Bella. >> Morse ancora la mela.
Edward
corrugò le sopracciglia. << Non è la mia Bella. >>
<<
Si certo... >> Lo assecondò come se fosse un bambino.
Cominciò
ad agitarsi sulla sedia. << Quindi? >> Le domandò
cercando di spronarla a rivelarle tutto.
<<
Quindi, è nell'aula di biologia, non credo che verrà. Sarebbe anche
logico, tutti la prenderebbero d'assalto. >> Spiegò
tranquilla.
<<
Merda... >> Sbottò a bassa voce.
Odiava
quello che stava accadendo. Si alzò afferrando il piattino di carta
che conteneva la sua pizza e si diresse a passo veloce verso
l'uscita, non degnò di uno sguardo le occhiate languide che tutte
gli rivolgevano, fra di loro non c'era la ragazza che voleva in quel
momento.
Quando
giunse davanti alla porta aperta dell'aula, notò che Bella era
rivolta verso le grandi finestre, i raggi di sole le colpivano il
volto e lei, ad occhi chiusi, si lasciava accarezzare da loro.
Era
semplicemente bella.
Edward,
entrò e chiuse piano, senza rumore, la porta dietro di se. Appoggiò
sul banco il trancio di pizza e si posizionò dietro di lei, si
abbassò verso il suo orecchio mormorandoci piano.
<<
Ti stavo aspettando... >>
Isabella
sobbalzò per lo spavento, mentre le braccia pallide ma forti, di
Edward la stringevano contro di lui.
Ridacchiò
divertito. << Scusami... non volevo farti paura. >> Ma
non accennava ancora a lasciarla.
Bella
non sapeva se il suo battito furioso era dovuto allo spavento al
semplice fatto di essere fra le sue braccia.
<<
No, tranquillo. >> Borbottò ancora con voce tremolante, mentre
faceva forza su se stessa per calmarsi.
<<
Ti ho portato il pranzo. >> Annunciò Edward, voltandosi un
pochino per farle notare la pizza sul banco.
Bella
arrossì. << Grazie... mi dispiace non essere venuta... ma...
>> Come poteva spiegargli quello che aveva passato quella
mattina? E se poi, Edward non avesse più voluto portarla con se?
Sentì
le labbra morbide di lui sulla sua testa. << Lo so, ti hanno
tormentato stamattina. >>
Non
poté fare altro che annuire. << Mi dispiace... non pensavo che
fossero così... >> Non trovava le parole.
<<
Non fa nulla... >>
E
di nuovo quel silenzio fra di loro, ma stavolta era diverso, non
c'era imbarazzo, solo voglia di stare vicini e basta.
Bella
stava bene fra le braccia di Edward, e a quanto pare, anche a lui non
dispiaceva quella posizione.
<<
Che ne dici di mangiare la pizza, prima che arrivino gli altri? >>
Le domandò sciogliendo l'abbraccio.
<<
Si, buona idea. >> Sorrise, osservando Edward dividere a metà
la fetta e sedersi sul banco.
Si
mise seduta accanto a lui, erano nella loro piccola sfera privata,
alla fine, Edward aveva avuto il suo pranzo con Bella, anche se
leggermente diverso da come l'aveva immaginato.
Il
resto della mattina scivolò via sempre fra occhiate sospettose e
gelosie mal celate degli altri.
Ma
a Bella, non importava. Edward era venuto a cercarla, forse lui stava
cominciando a provare qualcosa per lei, o almeno, questo era quello
che sperava mentre scendeva dalla Volvo del ragazzo con un piccolo
sorriso sulle labbra.
<<
Papà, sono a casa. >> Annunciò entrano in cucina e trovando
suo padre con una lattina di birra in mano e lo sguardo allucinato
davanti al suo portatile.
<<
Papà? Tutto bene? >> Lasciò lo zaino sul divano e la giacca
li accanto.
<<
No, direi di no... >> Borbottò Charlie indicando con un dito
il monitor.
Bella
si avvicinò curiosa, e poi sospirò ridendo. << No, non lo
cambio! >>
<<
Ma dai! Come può Marie, dopo tutto quello che ha passato scegliere
di rimanere ancora con lui! >> Esclamò Charlie.
Aveva
letto tutto il romanzo, non riusciva a capire il comportamento della
ragazza, lui l'aveva fatta soffrire e lei, cosa faceva? Alla fine del
libro sceglieva lui... anche se, aveva notato che forse aveva
cominciato a provare qualcosa anche per il licantropo...
<<
Confido che li farai lasciare nel terzo... >> Borbottò.
A
quel punto, Bella si voltò completamente verso di lui. << Hai
letto i miei appunti?! >> Esclamò indignata.
Charlie
si stava grattando il mento, segno che era nervoso. << Bé...
diciamo che ho sbagliato a cliccare l'icona sul monitor e... >>
<<
Si certo, come no... >> Assottigliò lo sguardo sua figlia, ben
sapendo che suo padre si stava arrampicando sugli specchi.
<<
Allora? >> Domandò curioso Charlie.
<<
Allora cosa? >> Rimase sul vago Bella.
<<
Li farai lasciare? >> Domandò speranzoso.
<<
Assolutamente NO! >>
Charlie
brontolò qualcosa del tipo, mente femminile, valle a capire...
<<
Però farò un po di lotta fra vampiri e licantropi. Contento? >>
Cercò di rimanere seria, non aveva messo nulla nei suoi appunti,
perché sapeva che suo padre sarebbe andato a curiosare.
Ed
infatti, lo sguardo luminoso di Charlie si riempì di una pura e sana
curiosità. << Promettimelo. >>
<<
Promesso. >> Sorrise.
Si
alzò dalla sedia con un viso soddisfatto, lasciando il posto a sua
figlia.
A
casa Cullen invece, Edward era arrivato ad un punto cruciale...
<<
Alice, non sai quanto mi costa, ma ti devo chiedere un favore. >>
Esordì serio.
Lo
sguardo affilato di sua sorella non prometteva niente di buono, ma
era curiosa. << Lo sai che ogni favore ha un prezzo. >>
Edward
si mordicchiò il labbro inferiore, non gli piaceva quello che stava
per fare, ma Alice era l'unica in grado di aiutarlo.
<<
Lo so. E sono disposto a comprarti un telefonino nuovo. >>
Propose, ben sapendo che lei avrebbe giocato al rialzo.
<<
Centra Bella Swan? >>
Ecco,
adesso veniva il momento del verdetto.
<<
Si. >>
Le
labbra di Alice si assottigliarono. << Un telefonino nuovo
ultimo modello e l'abbonamento pagato per un anno. >>
La
bocca di Edward si aprì sconvolta. << No! Il telefonino mi sta
bene, ma l'abbonamento no. >>
<<
Telefonino e abbonamento, prendere o lasciare. >> La sua voce
lo irritava come pochi, Alice sapeva di essere maledettamente brava,
faceva un lavoro pulito quando voleva. Nessuno la eguagliava.
Il
sospiro di Edward fece capire alla ragazza di avere la vittoria in
pugno. << E va bene. >>
La
stretta di mano che si scambiarono fu il sigillo del loro accordo.
<<
Allora, fratellino adorato, cosa ti serve? >> Si era già
posizionata davanti al suo computer. << Informazioni, voti,
vita morte e miracoli? >>
Si
posizionò dietro la sorella. << No, voglio solo il suo account
per chattare con lei. >>
Alice
si voltò a guardarlo. << Nient'altro? >> Era delusa,
sperava in qualcosa di meglio.
<<
Nient'altro. >> Rispose serio. L'ultima cosa che voleva era di
invadere troppo la sua privacy. Non che non ci avesse pensato. Ma già
bucare il suo sistema per scoprire il suo account era anche troppo
per lui.
<<
Fatto. >> Annunciò sua sorella, togliendolo dai suoi pensieri.
<< Guarda nella tua posta elettronica. >>
<<
Ti ringrazio. >>
<<
Domani vado a comprare il telefonino. >> Allungò una mano,
dove suo fratello vi depositò una banconota da cinquecento dollari.
<< E l'abbonamento? >> Domandò Alice osservandolo seria.
<<
Fallo arrivare a nome mio a casa. >> Rispose serafico andando
in camera sua aprendo la posta elettronica.
Afferrò
il suo portatile e si sedette a gambe incrociate nel letto, appoggiò
la schiena al muro e attese che la sua posta elettronica scaricasse
la tanto agognata informazione.
Ed
eccola li in bella vista; l'account di Bella.
Attivò
con un semplice click il programma di messaggi istantanei e inserì
il nuovo contatto.
Tempo
pochi secondi e vide il pallino accanto al nome di Bella illuminarsi
di verde; Bella era on-line.
Sorrise
felice. Cliccò due volte sul nome facendo aprire la casella dei
messaggi, in quel momento, sua madre gli ricordò che la cena era
quasi pronta e di sbrigarsi a fare doccia.
Edward
sbuffò sonoramente, borbottò un << Arrivo! >> e, a
malincuore, uscì dalla sua stanza, diretto verso il bagno.
Alice
non aspettava altro che avere il via libera nella stanza di suo
fratello. Se pensava che i cinquecento dollari fossero sufficienti,
si sbagliava di grosso.
Rapidamente
apportò due semplici modifiche al suo portatile e veloce come un
fulmine ritornò in camera sua. Adesso doveva solo attendere...
Guardò
per l'ennesima volta il suo lavoro per il terzo libro, Bella non era
molto soddisfatta di quel capitolo, ma forse, dopo averci dormito
sopra, le sarebbero venute delle idee migliori...
In
quel momento, notò il nuovo contatto che si era aggiunto alla sua
lista. Era on-line, cliccò sul pallino verde, il nuovo contatto
chiedeva l'avvio di una video chiamata.
Bé,
lei non possedeva una web cam, ma a quanto pare lo sconosciuto si...
Sospirò e decise di accettare, tanto l'altra persona non l'avrebbe
mai vista.
Cliccò
sulla parola “accetta video chiamata” e... rimase senza parole...
Edward
Cullen era bagnato e semi nudo davanti a lei!
Per
un breve attimo, Isabella si dimenticò come respirare!
Come
poteva essere che quella bellezza divina fosse dentro al suo
monitor!? Rimase con la bocca socchiusa a forma di O ad osservarlo,
mentre con movimenti lenti scioglieva l'asciugamano che gli cingeva i
fianchi.
<<
Oh merda... >> Sussurrò sconvolta.
La
schiena perfettamente bianca, i glutei che... oddio! E le gambe...
La
salivazione era a mille.
Chi
diavolo le stava facendo quello scherzo?! Possibile che avessero
piazzato una telecamera nella stanza di Edward?
E
adesso?! Che diavolo doveva fare?
Oh
cavoli! Edward si stava per voltare!!
Lo
schermo divenne improvvisamente nero, un messaggio le comparve a
scritte lampeggianti.
Piaciuto
lo spettacolo? Ci vediamo a scuola, baci, Alice. P.s. Non dire nulla
a Eddy!
<<
Bella, senti pensavo di uscire per cena... >>
Di
scatto chiuse il portatile, suo padre si avvicinò notando la strana
agitazione della figlia. << Bella, tutto bene. >>
<<
Oh... si, ma si, certo. >> Sorrise tesa, mentre il suo respiro
e battito cardiaco battevano ogni record possibile...