Shadowhunters - Lonely Guardian

di Havalyn
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Capitolo Uno
NOTTE

 

Quella notte era abbastanza tranquilla. Niente movimenti sospetti nei sobborghi di Brooklyn, e il tutto era molto strano.
Lizzie procedeva a passo lento, sempre attenta a guardarsi le spalle per evitare che i Succhiasangue la sorprendessero da dietro.
Di solito si rintanavano nei vicoli bui per attendere che le vittime arrivassero da sole fino a loro. Alcuni, invece, attiravano i malcapitati con la loro bellezza eterea.
Mentre pensava a quanto le sarebbe piaciuto essere da un'altra parte invece che lì, sentì delle voci provenire da un vicolo sulla destra. Si nascose dietro ad un cassonetto e cercò di ascoltare la conversazione.
« Dunque non ne sai niente, tu? » una voce abbastanza insolente che apparteneva ad un ragazzo con i capelli neri.
« Cosa dovrebbe saperne uno come me? Io sono solo al servizio di altri ». Lizzie si sporse per vedere di più. La voce che aveva appena parlato apparteneva ad un vampiro, ne era certa. Era un tipo di voce sensuale e vellutata, un po' come quella che nell'immaginario comune di norma apparterrebbe ad un serpente.
« Alec, non ce ne facciamo niente di uno così. E non possiamo ucciderlo per l'Alleanza. Lascialo perdere » un ragazzo biondo, un po' basso.
Chi sono queste persone? Come fanno a sapere dell'esistenza dei vampiri?
Vide il Succhiasangue sporgersi in avanti annusando l'aria.
« C'è un mondano » disse solamente.
Lizzie si nascose di scatto ancora più dietro al cassonetto per non farsi vedere. Ma era troppo tardi.
Qualcuno la prese dai capelli e la portò davanti a tutti. Lizzie non era abituata a farsi maneggiare in quella maniera e rispose all'insulto tirando un calcio alla persona che l'aveva intrappolata. Si girò, e vide che era una donna bellissima, dai capelli neri e gli occhi ancora più scuri. Un luccicante rossetto cremisi le copriva tutta la bocca ed era messo in modo impeccabile.
« Però, niente male » disse la ragazza sorridendo.
Lizzie si lanciò verso di lei e le tirò un pugno in faccia. L'altra rispose a suon di calci, il tutto davanti agli occhi increduli degli altri tre.
« Non ti andrebbe di parlare un po' al posto di lottare? » la ragazza era visivamente stanca. Lizzie si fermò.
« Così va meglio ».
« Allora, voi chi cazzo siete? » disse Lizzie guardandoli uno per uno. Avevano degli strani tatuaggi in tutto il corpo, sembravano antiche rune. Erano vestiti tutti di nero e avevano... delle spade fosforescenti?
Nerd con una versione non originale delle spade-laser? Si chiese.
« Chi sei tu, piuttosto. E perché sei in grado di vederci? » disse il moro guardandola malissimo.
« Sai com'è, siete qui davanti... Non sono mica cieca »
« Strano, molto strano » parlò il biondo tra sé.
Un'esclamazione in una lingua antica portò l'attenzione di Lizzie sul vampiro. Non doveva assolutamente passarla liscia.
« Tu... tu sei Elizabeth la Cacciatrice? » disse un po' spaventato.
A Lizzie piaceva il fatto che qualsiasi vampiro a New York conosceva il suo nome e lo pronunciava con un po' di timore.
« Oh, sì. E tu stai per fare una brutta fine, bello mio ».
Fece per tirare fuori il paletto che teneva sempre sotto la giacca di pelle nera ma qualcosa o qualcuno la colpì alla testa, e tutto fu nero.





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