Yandere Simulator

di gatta nera
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ATTENZIONE:
QUESTO E’ UN’ADATTAMENTO ALLA VITA REALE DI YANDERE SIMULATOR, DI CONSEGUENZA NON SARA’ ESATTAMENTE UGUALE AL VIDEOGIOCO. PER RISPETTO ALLA LOGICA CHE, PER ALCUNI CAMPI, NEL GIOCO NON E’ PRESENTE.
 
Ayano rise di gusto. Non era una risata normale era, più che altro, una risata maligna e crudele.
 
Kokona, intanto, era corsa di sotto. Saki la seguì.
“ Kokona?! ” La chiamò l’amica.
“ Che c’è? ” Disse secca Kokona, voltandosi.
“ Senti, io non voglio intromettermi nella tua vita e, se ti farà sentire meglio, non insisterò, ma- ” Saki fù interrotta dai singhiozzi di Kokona.
“ Kokona… Andrà tutto bene… ” Le disse la ragazza avvolgendola in un’abbraccio. Kokona sorrise, asciugandosi le lacrime.
Ayano era disgustata, ma poteva stare tranquilla: Quella felicità sarebbe durata poco.
 
Saki e Kokona corsero dalle amiche, le quali stavano chiacchierando del più e del meno nel cortile.
 
Ayano si diresse verso l’armadietto di Kokona. Scrisse un biglietto:
“ Ciao, Haruka.
   Vorrei vederti durante la pausa pranzo, più o meno, verso le due meno venti.
   Avrei bisogno di parlarti di qualcosa di molto serio, abusi domestici.
   A presto… ”
Lo mise all’interno dell’armadietto, il più visibile possibile.
Poi si diresse in classe.
 
Quel giorno, avrebbero fatto Educazione Fisica con la professoressa Kyoshi Taiso.
 
Appena finirono, la ragazza corse verso la classe di Kokona.
 
Eccola, intenta a chiacchierare con la migliore amica e, soprattutto, non stava rispettando la regola de Un-Metro-Almeno-Di-Lontananza-Dal-Senpai.
 
Sarebbe morta presto!
 
La ragazza andò a posare i , quando scorse qualcosa: Un bigliettino. Lo lesse con attenzione e, senza spiccicare parola, lo rimise all’interno dell’armadietto e andò sul tetto.
Ayano sorrise.
Kokona era in anticipo era l’una e mezza ed era già la, guardandosi attorno.
Ayano, quatta, quatta, si diresse dietro di lei e poi…
 
“ MA CHE- ” Ebbe il tempo di dire Kokona, prima di essere buttata giù dal tetto.
Delle urla, il tonfo della ragazza che cadeva a terra, i passi di Ayano che si allontanavano e, dopo tutto ciò, una risata isterica.
 
Ayano prese il bigliettino e lo strappò lasciandolo in mille pezzi, in modo che nessuno sarebbe riuscito a leggerlo.
 
Andò via soddisfatta e, per tutta la giornata, ebbe un sorriso stampato in volto.
 
NOTA AUTRICE:
 
Hey, bella gente!
Vi è piaciuto il capitolo?
In ogni caso, ringrazio:
Kittym14, per aver letto e recensito i capitoli precedenti.
Non disperate, le altre morti ci saranno. Non su Kokona ( Leggete l’avviso iniziale ), ma su altre rivali.
Io vi saluto Gattini Pucciosi miei, meow!




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