Gondorian Boxe Competition

di Daenerys21
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Bilbo non ricordava di essersi mai sentito così nervoso come la sera della vigilia della finale. Nemmeno al suo primissimo appuntamento, avvenuto una decina di anni prima, aveva sudato così freddo.
Il sonno proprio non sembrava voler arrivare.
Si rigirò sul fianco ancora una volta. La mente non riusciva a concentrarsi su un unico pensiero: se ne alternavano almeno una decina al secondo, la maggior parte dei quali riguardavano Frodo e Thorin.
Il primo perché era la ragione per cui Bilbo si trovava lì, innanzi tutto.
Il secondo perché… beh, perché in parte anche Thorin, in effetti, era la ragione per cui Bilbo si trovava lì e non tra le grinfie di uno psicopatico. Thorin lo aveva salvato senza esitazioni, nonostante il prezzo da pagare.
Se Frodo era il passato e il presente di Bilbo, così come Bilbo lo era per lui, Thorin era fermamente intenzionato a rappresentare il futuro di entrambi.
Thorin era stata una sorpresa, tanto inaspettata quanto gradita. La cosa più bella che a Bilbo potesse accadere durante il torneo e il fatto che anche lui e Frodo avessero legato così a fondo e così velocemente era quasi un miracolo.
 
Ora toccava a Bilbo compiere il suo personale miracolo.
Avrebbe vinto per tutti e due. Doveva vincere.
 
 
“Mangia qualcosa, avanti”.
“Non ho fame”.
“Ma come puoi pensare di combattere a stomaco vuoto? Avanti, prendi almeno un po’ di…”
“Thorin, per favore! Ho lo stomaco sottosopra”.
 
Thorin sospirò, circondando le spalle di Bilbo con un braccio per attirarlo a sé.
“Qualcosa di leggero. Cerca di sforzarti, ti prego. Ti farà bene”.
Bilbo sospirò, chiudendo gli occhi. Sapeva bene che non poteva combattere a stomaco vuoto, ma che poteva farci se il suo suddetto organo non accennava a collaborare?
Nemmeno la presenza di Thorin riusciva a calmarlo: non riusciva davvero a immaginare cosa avrebbe potuto farlo stare meglio…
 
“Baggins!”
 
Sia Bilbo che Thorin si voltarono in direzione della voce.
Il primo rimase a bocca aperta: l’uomo che aveva parlato era niente meno che Thranduil di Bosco Atro!
Aveva una figura alta e slanciata: teneva i lunghi capelli biondi raccolti in una coda ed indossava abiti discreti ma allo stesso tempo raffinati.
Stava sorridendo.
Thorin lo salutò con un cenno: i due avevano già avuto modo di conoscersi durante gli allenamenti.
 
“Volevo farti le mie congratulazioni” disse Thranduil, tendendo una mano allo stupefatto Bilbo, “Hai fatto un campionato davvero straordinario. Elrond non esagerava quando mi parlava di te”.
Bilbo si riprese dallo stupore e ricambiò la stretta di mano: “Elrond ti ha parlato di me?” domandò, quasi incredulo.
“Ma certo!” Thranduil rise, “Eravamo molto legati, diversi anni fa. Ci siamo sempre tenuti in contatto anche se le occasioni di visite non sono mai state tante. Ci raccontavamo come andava nelle nostre rispettive palestre e mi diceva che eri uno degli allievi che lo rendevano più orgoglioso”.
Bilbo sentì le lacrime pungergli il bordo degli occhi: Elrond aveva davvero detto questo di lui… non che stentasse a crederlo, ma gli riusciva sempre difficile pensare di meritare lodi di alcun genere.
 
“Sono felice di potermi misurare con te, Bilbo” proseguì Thranduil e il suo sorriso si addolcì, “Sono sicuro che sarà un scontro sensazionale. Che vinca il migliore”.
 
Finalmente anche Bilbo sorrise: “Ti ringrazio, Thranduil. Anche io sono lieto di potermi misurare con pugile come te. A più tardi, allora”.
“A più tardi” confermò Thranduil e con un cenno del capo si allontanò.
 
In quel momento lo stomaco di Bilbo finalmente si aprì.
Forse gli serviva solo accertarsi che il suo avversario non fosse un mostro, forse erano state le parole di Elrond o la certezza che ci sarebbe stato uno scontro leale e alla pari.
Fatto sta che finalmente, tra le risa di Thorin, il suo appetito era senza dubbio tornato.
 
 
 
“Siamo all’undicesima ripresa e lo scontro non ha perso un briciolo della tensione iniziale! Che finale, signore e signori, che finale! Come finirà?”
La voce metallica dello speaker era piena di eccitazione.
 
Thorin si torse le mani: non era sicuro di quanto ancora sarebbe riuscito a reggere.
Frodo, seduto sulle sue gambe, era invece entusiasta: si sgolava e faceva il tifo come il più scatenato degli ultras. Anche Sam e Hamfast, accanto a loro, non erano da meno.
Lo spettacolo a cui stavano assistendo era senza dubbio avvincente: per il momento né Thranduil né Bilbo avevano prevalso, anche a causa del loro stile di combattimento, molto simile.
Thorin avrebbe dato qualunque cosa per essere al posto di Thranduil ma forse era meglio così.
 
La folla era schierata equamente e grida di ‘Forza Bilbo’ e ‘Avanti, Thranduil’ risuonavano attorno a loro.
 
Thorin tornò a concentrarsi sull’incontro nell’esatto momento in cui Thranduil sferrò un jet più forte della media. Bilbo barcollò e in molti, Thorin compreso, trattennero il fiato. Calò il silenzio mentre Bilbo si accasciava al suolo e l’arbitro cominciava a contare.
Bilbo sputò per terra e Thorin notò con apprensione che si trattava di sangue.
Rialzati, Bilbo, avanti. Sei più forte di così.
 
E, come se avesse potuto sentire i suoi pensieri, Bilbo si rialzò. La conta era arrivata solamente al 5.
Una nuova luce si era accesa negli occhi del Baggins. Una luce che Thorin aveva già visto durante il loro primo incontro.
 
Oh, oh. Fossi in te starei attento, Thranduil.
 
E la tempesta si scatenò poco dopo. Bilbo si lanciò come una furia contro il suo avversario, come se non contasse altro nella vita. Thranduil non se lo aspettava e stentò a reagire. Bilbo sembrava come posseduto, non sentiva nemmeno più la fatica: costrinse l’altro all’angolo, colpendolo ripetutamente.
Il pubblico era in visibilio. L’arbitro intervenne per allontanare Bilbo e Thranduil avanzò di qualche passo solo per cadere riverso a terra. Lo salvò lo scoccare della campana che segnava la fine di quella ripresa.
Il match, si sarebbe deciso ai punti.
 
“Bilbo”. Thorin era corso al ring, dove già si trovavano Balin e Dwalin.
“Stai bene?”
Il biondo tossicchiò. “S-Sì”, ansimò, “Ma sono esausto. Non avrei retto un round in più”. Barcollò e Thorin lo sostenne. “Piano, pulcino” gli mormorò dolcemente all’orecchio, “Era l’adrenalina a tenerti in piedi, adesso sta svanendo”.
“Per la millesima volte, non chiamarmi così” ridacchiò debolmente Bilbo, lasciandosi guidare a sedere sullo sgabello.
 
“Un match eccezionale, ragazzo”, sentenziò Dwalin, “Ci hai tenuti col fiato sospeso fino alla fine”.
“Davvero ben fatto” confermò Balin, “Ora è tutto nelle mani dei giudici”.
 
E i suddetti presero la parola poco dopo.
Calò un silenzio di tomba. Bilbo aveva il cuore a mille. Sentì le dita di Thorin insinuarsi tra le sue in una stretta rassicurante.
 
“Signore e signori” annunciò lo speaker, “Ecco il verdetto: è all’unanimità che la giura dichiara Bilbo Baggins il vincitore della Gondorian Boxe Competition!”
 
Il resto si perse in un mare di applausi. Bilbo vide ogni cosa girare intorno a sé mentre Thorin lo sollevava in aria, gridando. Un secondo dopo si ritrovò circondato da una marea di gente.
Vide Hamfast farsi strada portando con sé Frodo e Sam, vide Elrond applaudire commosso, i gemelli abbracciarsi e Arwen baciare Aragorn.
Vide Dis asciugarsi il viso e i piccoli Fili e Kili saltellare come matti.
 
Bilbo si fece posare a terra e si tuffò ad abbracciare il suo nipotino.
Le lacrime scorrevano a fiumi sulle sue guance ma non gli importava, nulla di ciò che lo circondava aveva più importanza del ragazzino che stringeva fra le braccia.
Ricevette innumerevoli pacche sulle spalle e decine di complimenti da chiunque capitasse a tiro. In molti corsero a complimentarsi anche da Thranduil e, staccatosi appena da Frodo, anche Bilbo si affrettò a stringergli la mano.
Lo sconfitto sorrideva, sereno, appagato dalla splendida gara.
 
Thorin si fece nuovamente strada fra la gente festante e raggiunto Bilbo gli sollevò il braccio verso l’alto.
“Ce l’hai fatta, ce l’hai fatta, ce l’hai fatta!” non smetteva di ripetere.
Bilbo gli prese il volto fra le mani: “Metà del merito è tuo!” mormorò, riconoscente, prima di baciarlo.
“Grazie, Thorin. Mi dispiace non aver potuto condividere con te quest’ultimo incontro…”
Thorin gli schiacciò giocosamente il naso con un dito. “Possiamo rifarci in qualunque momento” ribattè, maliziosamente, “Per ora goditi questa vittoria. La mia l’ho già avuta”.
“Quella su Azog e Smaug” annuì Bilbo, convinto.
Thorin scosse la testa, con un’espressione fin troppo divertita per i gusti di Bilbo.
“Ti sbagli” lo contraddisse dolcemente il Durin, “Tu. Tu sei la cosa più importante che abbia vinto in questo torneo”.
Bilbo sentì la temperatura corporea salire pericolosamente. Boccheggiò, senza sapere cosa dire.
Perché, perché Thorin doveva sempre essere così… così…
 
Il moro si stava sbellicando dalle risate: “Dovresti vedere la tua faccia!”
“Tu… tu…” ringhiò Bilbo, “Devi smetterla di dire certe cose, lo fai apposta!!” Cominciò a colpirlo sulle braccia ma Thorin non smise di ridere neanche un istante e presto anche Bilbo si unì a lui.
 
E mentre tornava a sollevare suo nipote tra le braccia, circondato da vecchie famiglie, nuovi affetti, e da tutti i suoi amici, Bilbo Baggins pensò che la sua felicità non avrebbe potuto essere più completa.

 
 
 
 
 
 
 
 
Scusate il ritardo >___<
Sono stata via e non ho potuto pubblicare prima. Spero che almeno l’attesa sia valsa la pena.
Se ve lo steste chiedendo sì, la fine del torneo decisa ai punti è presa dal film ‘Cinderella Man’ che se non avete mai visto vi consiglio perché è bellissimo (e Russel Crowe meraviglioso <3).
E così si conclude la storia :D! vi ringrazio per essere arrivati fino a qui con me: grazie a chi ha letto, preferito, ricordato, seguito e ovviamente recensito (grazie ragazze, per le vostre bellissime parole!)
Ci si rilegge in futuro, buone vacanze e buona estate
 
Ceci




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