It's a small crime [and I've got no excuse]

di TheHeartIsALonelyHunter
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Autore: TheHeartIsALonelyHunter
Titolo: It's a small crime [and I've got no excuse]
Fandom: Sherlock (BBC)
Rating: Giallo
Genere: Drammatico, Introspettivo
Avvertimenti: Tematiche delicate (prima drabble)
Note dell’Autore: A fine testo
Prompt: Mi sento... rilassato
 
Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:

 e il naufragar m'è dolce in questo mare.
(L’infinito, Giacomo Leopardi)
 
Tepore.
Si spande attraverso ogni centimetro di pelle, attraverso ogni vena, attraverso ogni poro.
Caldo, tiepido, torpido e vellutato tepore.
Sa di vizioso e di ozioso, di quell’amaro dei fondi di sigaretta che gli rimangono dolorosamente attaccati al palato dopo una decisa tirata, di quell’amaro che è inerzia, vizio e incostanza, eppure gli piace. Dannazione se gli piace.
È una pigrizia che non gli dà noia, stranamente, un’indolenza che non gli pesa, una piccola dose di quiete e serenità che si insinua sicura e precisa sotto la sua pelle.
La testa di Sherlock ricade da un lato, la mano armata di siringa dall’altro.
In fondo, è solo un reato minore.
 
Sollievo.
È una sensazione nuova e destabilizzante, una sensazione che non sa di cocaina e non puzza di sigaretta, che non è la scoperta (straordinariamente ovvia) di un nuovo indizio ma è la costante, salda e perpetua, che accompagna ogni caso.
È quell’occhiata che gli lancia John di sfuggita, quell’aria stupita e stupida che non potrebbe mai stancarlo, quell’occhiata incredula che domanda silenziosamente “come fa?” e che non capisce (non capisce mai) e che gli fa comprendere che, probabilmente, John Watson è da tempo divenuto la sua nuova droga.
Il coltello tra le mani della vittima, il sangue tuttavia di un altro indagato.
In fondo, è solo un reato minore.
 
Gelo.
La morte gli è scivolata accanto tante volte da non poterle contare, e una volta è stato lui stesso ad infiltrarsi in quella fredda e buia finzione, silenzioso cuculo in un nido ignaro di indifesi pettirossi.
Eppure mai quella situazione s’era presentata con tanta forza e prepotenza nella sua breve esistenza e nella sua lunga esperienza, mai la morte s’era tanto avvicinata, tendendogli la mano e indicandogli benevola il baratro.
E per un istante Sherlock ci crede, per un istante Sherlock si abbandona, perché è stanco, è dannatamente stanco.
In fondo, è solo un reato minore.
Poi un nome squarcia il vuoto e la notte.
E Sherlock si rialza.


Note d'autrice: La citazione a Leopardi all'inizio mi è sembrata lecita, considerando il prompt che ho e il fatto che talora l'attività di "relax" praticata da Sherlock è qualcosa da lui effettivamente approvata. 
La prima drabble si colloca in un ipotetico pre-serie in cui Sherlock fa ancora uso di droghe e non si è ancora dato ai cerotti alla nicotina (purtroppo per risparmiare parole ho dovuto tagliare un appunto di Sherlock stesso che afferma che "si sarebbe dovuto dare ai cerotti alla nicotina, prima o poi).
La seconda è invece ambientata nel periodo iniziale delle indagini di Sherlock e John.
La terza è infine ambientata nell'episodio "His last vow".
Se non fosse chiaro, il nome che Sherlock sente chiamare è quello di John, detto da Moriarty nel suo palazzo mentale mentre è in fin di vita.
Il ritornello "in fondo è un reato minore" l'ho ripreso dalla canzone "9 crimes", da cui tra l'altro ho preso ispirazione per il titolo. Il testo originale recita "it's a small crime" che andrebbe tradotto come "è un piccol crimine", ma mi sembrava più adatta la traduzione "reato minore", che Sherlock applica prima alla sua dipendenza dalle droghe, poi al caso su cui lui e John stanno lavorando, e infine alla sua morte stessa.
Infine il riferimento al cuculo è ovviamente un riferimento al fatto che le madri dei cuculi depongano le loro uova nei nidi di altri uccelli. Allo stesso modo Sherlock afferma di essere un "cuculo" nel nido della morte, riferendosi ovviamente alla sua falsa morte nella 2x3.
Le libertà stilistiche che mi sono presa, come l'inserire delle preposizioni all'inizio delle frasi, sono volute: so che non è corretto grammaticalmente ma mi servivano per dare maggior ritmo alla storia.




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