Carpe Diem

di Drunk on Love
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Prologo



Quando sei innamorato faresti di tutto. Rischieresti il posto, la casa, la vita. Pregheresti un dio in cui non credi. Ti tufferesti in mare senza saper nuotare. Non importa in quale mondo, tempo o universo stai vivendo. Amore è un dio, non puoi sfuggirgli.
Ci provi, Dio, se ci provi. Ma è qualcosa al di sopra di te, al di fuori del tuo controllo. E quando arrivi al baratro e intravedi il fondo, non ti importa più.
Ti tuffi nel vuoto, accogliendo l'oscurità a braccia aperte.
È peggio di una droga. È come la risata nella testa di un pazzo, che riecheggia nelle stanze vuote della mente, dandoti il tormento fino a farti perdere la ragione. Non vorresti che succedesse proprio a te, eppure, allo stesso tempo, lo desideri tanto ardentemente da essere disposto a fare di tutto.
Ma la cosa sull'amore, è che non avvisa. Ti piomba nel petto all'improvviso, come un infarto. E forse non è neanche tanto diverso.
Può essere uno sconosciuto, un vecchio amico, un nuovo amico -perché no?-, un collega, il tuo datore di lavoro. L'unica cosa che sai per certo, è che ti distruggerà. Non sai se avverrà in fretta, come un proiettile al cuore, o in maniera lenta, come un cancro al cervello. Ma nonostante ciò, lo accetti con tutto te stesso. Sei pronto a perdere, perché hai visto il baratro e ora conosci l'oscurità; adesso è tua amica. E non sei ancora pronto per tornare alla luce.




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