“Cara mamma,
lasciami dire
innanzitutto che mi dispiace.
Mi
dispiace prima di tutto per non essere mai riuscita a trovare il
coraggio per dirti
ciò che mi stava succedendo. Mi dispiace di aver lasciato che mi
dicessero quelle
cose orripilanti senza raccontarti nulla, senza mai sfogarmi.
Mi
dispiace di lasciarti da sola, ma è solo per poco, vedrai.”
6:30
winter morn
Snow keeps falling, silent dawn
A rose by any other name
Eva leaves her Swanbrook home
Marianna
aveva freddo. Fuori nevicava ed
era mattino presto, ma non era quel genere di freddo che la affliggeva.
Marianna
fissava sua figlia, distesa su quel letto di ospedale e si chiedeva
dove
esattamente fosse cominciato tutto. Dove avesse fallito come madre.
“Prima
che tu inizi a darti colpe che non hai, come sicuramente starai già
facendo,
lascia che ti spieghi che cosa mi sta succedendo e perché.
Ci
sono delle persone, gente della mia scuola, ma non solo, che mi hanno
presa in
antipatia, a partire dalla mia migliore amica.
Te
la ricordi Claudia? Veniva sempre a casa nostra, da piccole eravamo
inseparabili. Qualche tempo fa mi hai chiesto perché da qualche tempo
non si
facesse più vedere, ti avevo risposto che avevamo iniziato a
frequentare
compagnie diverse. Beh, era una mezza verità.”
A
kindest heart which always made
Me
ashamed
of my own
She walks alone but not without her name
Marianna
fissava sua figlia e la sua
mente si rifiutava di capire. Eva stava per morire. Marianna questo non
riusciva
ad accettarlo. Eva era la sua gioia, la sua unica luce. Eva, tutti
quanti le
volevano bene, o almeno così credeva. Era il genere di ragazza che
passa mentre
stai imprecando perché hai il telefono scarico e non puoi chiamare i
tuoi
genitori e ti offre il suo senza che neanche tu lo debba chiedere.
C’erano
volte in cui Marianna non si
sentiva all’altezza della propria bambina, in cui si rendeva conto di
non aver
fatto nulla per meritare quel piccolo dono della vita. E infatti la
vita se l’era
ripresa.
“È
stato circa un anno fa che mi sono accorta che ero innamorata di lei.
Così ho
realizzato che sono lesbica. So di aver sbagliato a non dirtelo, e mi
dispiace molto.
Le
cose non sono andate poi così male, finché non ne ho parlato con lei.
Non mi
aspettavo che ricambiasse, questo no, pensavo soltanto che fosse onesto
dirglielo. Mai e poi mai avrei immaginato che potesse giudicarmi in
questo
modo.
Nel
giro di due ore lo sapeva tutta la scuola. Non avrei pensato che quelle
persone
che un tempo mi erano così amiche potessero dirmi tali cattiverie. Non
mi sento
di trascriverle perché ti farei solo stare male.
Anche
qui ho commesso l’errore di non dirti nulla. Ma ormai per questo è
tardi,
scriverti è l’unico modo che ho per rimediare. Ho atteso a lungo che la
cosa
finisse, mi dicevo che era solo una fase, poi tutti avrebbero accettato
la
cosa. Con tutta la vita davanti, come potevo farmi spaventare da
qualche idiota
di mentalità ristretta?”
Mocked
by man to
depths of shame
Little
girl with life ahead
Marianna
non aveva mai sospettato che
qualcuno potesse odiare sua figlia, potesse anche solo pensare di farle
del
male. Ed Eva non le aveva mai detto nulla. Non le aveva parlato di quei
ragazzi
che la prendevano in giro. Non le aveva fatto vedere i tagli sulle
gambe per
tutte le volte che era stata spinta a terra. E così ora si trovava lì,
a
rileggere per l’ennesima volta la sua lettera di addio e cercare di
spiegarsi
da dove venisse tutto quell’odio di cui sua figlia era stata vittima.
“Avrei
potuto farcela, se tutto fosse rimasto così. Avrei potuto aspettare
fino a trovare
il coraggio per parlartene. Avremmo affrontato insieme il problema,
solo io e
te, come facciamo sempre.
Ma
poi è arrivata Lucia.
Lucia
non mi giudicava, mi consolava nei momenti neri ed era la mia ancora di
salvezza quando tutto sembrava andare alla deriva. O
almeno, così credevo.”
For
a memory of
one kind word
She
would stay among the beasts
Marianna
si ricordava di Lucia. Eva
gliel’aveva presentata circa un mese prima e fin da subito non le era
piaciuta.
A sua figlia non l’aveva detto perché si rendeva conto di quanto
fossero vicine
e non voleva gelare quell’amicizia nascente, ma proprio non la
convinceva. E
anche se quella era une delle pochissime volte in cui avrebbe
desiderato il
contrario, aveva avuto ragione.
“Ieri
Lucia mi ha detto che era innamorata di me. Così, con semplicità, senza
giri di
parole. Non ci potevo credere. Appena le ho sentito dire quella frase,
mi sono
resa conto che era esattamente come mi sentivo anch’io.
Gliel’ho detto.
Lei è scoppiata a ridere. Una risata
cattiva, non c’era più amicizia. Stava ancora
ridendo quando mi ha chiesto se davvero pensavo che qualcuno potesse
mai
amarmi.”
Time
for one more daring dream
Before her escape,
edenbeam
Marianna
pensava che non era vero che
nessuno avrebbe mai amato Eva. Se solo fosse servito a qualcosa,
avrebbe
gridato all’universo che sua figlia era la cosa più bella e preziosa
del mondo
e lei non avrebbe mai smesso di amarla. Ma Eva non si sarebbe svegliata
per
quello, no, Eva non si sarebbe svegliata più.
“Così
ora sai tutta la storia.
Non
temere, non ti sto abbandonando, ho solo bisogno di un po’ di aria
fresca. Ho
bisogno di stare via e poi tornare sapendo che tu avrai letto questa
lettera e
potremo parlarne come abbiamo sempre fatto.
Ricomincerò
da capo, senza più segreti, te lo prometto. Mi serve soltanto un attimo
per
staccare la spina.
Ti
voglio bene, a presto.
Eva”
Eva
flies away
Dreams
the world
far away
In
this cruel
children’s game
There’s
no
friend to call her name
Eva
sails away
Dreams
the world
far away
The
Good in her
will be my sunflower field
Ma
Eva non sarebbe tornata mai a casa. In
quel mattino d’inverno, con la neve che cadeva indifferente sul male e
sul
bene, un’automobile l’aveva investita. Non si erano neanche fermati per
aiutarla. Quando l’avevano trovata, non avevano potuto fare altro che
portarla
in ospedale, ma anche là la situazione non era migliorata di molto.
Avevano appena
concluso la quarta operazione e sua figlia era lì distesa che riposava.
Alcune ore
dopo, la donna fu svegliata
da un infermiere che le posò gentilmente una mano sulla spalla.
Spalancò gli
occhi e vide davanti a sé la linea piatta che avrebbe dovuto segnare il
battito
del cuore di Eva.