Era una calda e pigra mattina estiva. Maka, assorta, stava come al
solito leggendo un libro. Blair dormiva placidamente, sdraiata sulle
sue gambe e mormorando qualcosa nel sonno. Alla ragazza sembrava di
sentire, di quando in quando, qualcosa del tipo “Nyan, il mio
pesce, Nyaaaan”. Non se ne stupiva affatto.
Soul era in camera sua, comodamente spaparanzato sul suo letto, con le
cuffie nelle orecchie e la musica a palla. Non si sarebbe accorto
neanche di un temporale o un uragano, se non avesse guardato fuori
dalla finestra. In ogni caso, il problema non si presentava, visto il
sole ghignante che splendeva quel giorno su Death City.
La semplice tranquillità – quasi noiosa
– di quella piatta mattinata, venne bruscamente interrotta
dal ripetuto suono del campanello. Maka, la cui concentrazione era
stata spezzata, posò con quanta delicatezza poteva Blair sul
divano e, con ancora il libro in mano e il dito a tenere il segno, si
alzò per aprire la porta.
«Buongiorno, Maka! Sentiti onorata: oggi Colui Che
Trascenderà Gli Dei e il suo simmetrico compare sono venuti
a casa tua!»
La bionda coi codini fu tentata di sbattergli un tremendo Maka-chop in
testa, a lui e a Death The Kid là dietro, che sembrava molto
in imbarazzo. Tanto aveva già una potenziale arma in mano.
Mentre preparava il colpo, fu fermata proprio dalla voce di
quest'ultimo: «Aspetta, Maka! Prima di fare quello che stai
per fare, vorremmo spiegarti il motivo della nostra visita.»
La ragazza annuì, poco convinta, abbassando il braccio.
«Oggi a Black Star è venuta voglia di fare
un'uscita “solo uomini”, quindi è venuto
a cercare me e mi ha trascinato qui per chiamare Soul. Potresti
gentilmente dirgli che siamo qui?»
La maestra d'armi non poté fare altro che annuire nuovamente
e avviarsi verso la camera dell'albino. Non si preoccupò
neanche di bussare.
«Soul, Black Star e Kid vogliono portarti in giro. Pensi di
tornare per pranzo?»
Purtroppo per lei, Soul – immerso com'era nelle note del
pianoforte – non la sentì. Per questo, senza che
sapesse per quale motivo, il poveretto si trovò a ricevere
un micidiale Maka-chop, che per un attimo gli fece dimenticare chi era
e cos'aveva fatto per meritare una Meister tanto aggressiva.
«Ahi! Ma che diavolo… Ehi, Senza-tette, quello per
che diamine era?» Non aveva neanche finito di dirlo, che il
secondo colpo lo prese più forte di prima. Mentre mugolava
per il dolore, massaggiandosi la parte lesa, la ragazza si
premurò di fargli la ramanzina.
«Non ci posso credere, stiamo insieme da un mese e tu ancora
mi chiami in quel modo! Che razza di idiota! Ho fatto male a dartene
solo due!» Mentre lei blaterava, Soul fu costretto a
scusarsi. Maka gli tenne il broncio per qualche secondo, salvo poi
perdonarlo con un bacio sulla guancia.
Lui constatò, con immenso piacere, che non era mai stato
così felice come in quel mese, da quando si erano confessati
di amarsi a vicenda. Ed era certo che anche per l'altra fosse
così, perché sorrideva più spesso ed
era più espansiva. Tuttavia, non avevano di certo chiuso con
le loro vecchie abitudini: insultarsi a vicenda e litigare come cane e
gatto. L'albino ricordò che doveva esserci un motivo per cui
Maka era entrata nella sua stanza, quindi le pose la domanda.
«Giusto, giusto. Prima di darti il primo Maka-chop della
giornata, ti avevo detto che Black Star e Kid ti stanno aspettando per
uscire. Preparati in fretta. Oh, ti avevo anche chiesto se pensavi di
tornare per pranzo.»
«Certo, arriverò a casa in tempo. Adesso
esci.»
Detto fatto: in un paio di minuti fu pronto e i tre si allontanarono da
casa Evans-Albarn, mentre Maka tornava tranquillamente alla sua
precedente occupazione.
Il tempo passò veloce, tanto che prima che lei se ne
accorgesse era già arrivato il momento di iniziare a
cucinare.
«Blair, che cosa potrei preparare oggi?»
La gatta ci pensò su un attimo, per poi rispondere con
entusiasmo: «Pesce!»
Maka sembrò soddisfatta della risposta. “Magari potrei cucinare spaghetti
al pomodoro fresco, che se non sbaglio piacciono molto a Soul, e poi il
pesce per secondo.”
Controllando bene, però, si accorse che l'ultimo ingrediente
mancava. Sapeva bene di chi fosse la colpa, ma decise di non
rinfacciarglielo e di mandarla a comprarne dell'altro.
«Blair, ti dispiacerebbe uscire e andare dal tuo pescivendolo
di fiducia? Tieni, ecco il mio portafoglio.»
Con un “Nyan!” eccitato, la gatta si
trasformò in un'umana con addosso qualcosa che di coprente
non aveva proprio nulla e il suo solito cappello da strega.
Salutò l'amica e partì.
Nel frattempo, la Meister indossò il grembiule e mise a
bollire l'acqua. Pesò la giusta quantità di
spaghetti e, momentaneamente, li lasciò da parte. Intanto
prese un bel po' di pomodori e cominciò a tagliarli con il
primo coltello che le era passato per la mano, non facendo caso alle
sue dimensioni. Senza accorgersene, impiastricciò non solo
il grembiule e parte della cucina, ma anche il pavimento. “Beh, pulirò dopo. Oh,
l'acqua bolle, sarà meglio buttare gli spaghetti!”
Era così attenta a quello che stava facendo che non si rese
conto che la porta di casa era stata aperta.
Soul era abbastanza frastornato. Black Star aveva avuto la brillante
idea di trascinarli in un Karaoke e li aveva fatti sgolare, per poi
esibirsi lui stesso con delle canzoni disco anni '80, dicendo:
“Il meglio alla fine!” con il suo solito entusiasmo
esagerato. Poi erano andati al campetto da basket e avevano giocato
solo loro due, visto che Kid sosteneva: “In tre non saremo
mai simmetrici! Arrangiatevi voi!”
Insomma, era distrutto e credeva di non capire più nulla.
Tutto ciò, per lui, era molto poco cool.
Si aspettava che una ragazza dai capelli viola e le tette enormi gli
saltasse addosso – come al solito – e che dovesse
scrollarsela di dosso, aspettandosi l'ennesimo Maka-chop,
perché ovviamente la sua ragazza avrebbe frainteso. Era una
tipa molto razionale, ma quando era gelosa spesso e volentieri non
ragionava più. Era già pronto a ricevere
l'impatto, però, con sua immensa sorpresa, non avvenne.
“Mmh? Ma che
fine ha fatto Blair?” Senza farne un dramma
– infatti di certo non gli dispiaceva essere per una volta
lasciato in pace – si diresse verso la cucina.
Ciò che si trovò davanti lo spaventò a
morte: Maka, di spalle, era circondata da macchie rosse un po' ovunque
e brandiva un gigantesco coltello, anch'esso tinto di cremisi. Lo
portava in alto e poi giù, velocemente, finché si
sentì un rumoroso… Splat!
Soul fu colto da un pensiero terribile: “E se tutto questo fosse sangue e
fosse proprio di Blair? Magari la sta facendo a pezzi… Oh
no! C'è l'acqua sul fuoco, quindi… Possibile
che voglia cucinarla?
MAKA, NO!”
«M-M-Maka… C-Che stai f-facendo?
D-Dov'è Blair?»
La ragazza, per la sorpresa, sobbalzò, fermandosi con
l'utensile a mezz'aria. Si chiese il perché di tutti quei
tentennamenti, ma era comunque felice che fosse tornato. Si
girò lentamente, con un ampio sorriso, scoprendo il suo
grembiule sporco agli occhi vermigli del ragazzo.
«Ciao, Soul, bentornato! Mi chiedi di Blair? Beh, credo che
non la vedrai per un po'…» Dal suo punto di vista,
non c'era niente di strano. In fondo, era uscita da appena dieci minuti
e a lei piaceva molto intrattenersi con il suo pescivendolo di fiducia
per discutere della migliore qualità del giorno. Anche se
Maka dubitava che all'uomo importasse davvero del pesce, quando c'era
Blair in giro.
Soul, invece, prese quell'affermazione e il suo sorriso – che
in altre occasioni gli avrebbe tolto il fiato, ma in quel momento lo
stava solo terrorizzando – come un'ulteriore conferma della
sua ipotesi.
Che Maka fosse una Yandere
e glielo avesse sempre tenuto nascosto? Che avesse sul serio fatto a
pezzi Blair, per poi cucinarla? In effetti, era comprensibile: la gatta
gli stava sempre appiccicata e gli sbatteva le tette in faccia ad ogni
occasione, con sua conseguente e inevitabile perdita di sangue dal
naso. Magari la sua Maka era arrivata al limite di sopportazione. Non
poteva biasimarla per essere esplosa, del resto anche lui era molto
geloso, ma arrivare a un gesto così estremo… Gli
sembrava impossibile, eppure i suoi occhi gli stavano dicendo il
contrario.
Dal canto suo, lei smise di sorridere. Ma che aveva Soul? Sembrava
spaventato, come se l'avesse vista mentre uccideva brutalmente
qualcuno. Poi si ricordò che l'acqua stava bollendo, quindi
si affrettò a prendere la pasta e a metterla nella pentola.
«Soul, oggi sto preparando spaghetti al sugo di pomodoro.
Sì, lo so, ho fatto un casino, ma sistemerò
tutto!»
Il ragazzo strabuzzò gli occhi, incredulo, mentre Maka era
sempre più confusa.
Un istante dopo, la porta di casa si aprì, rivelando una
bellissima e molto poco coperta ragazza con gli occhi di un giallo
intenso e un grazioso cappello da strega, che reggeva una busta di
plastica.
«Ehi, ho preso del salmone affumicato e delle alici fresche
fresche! Tranquilli, le pulisco io! Oh, ma cosa sono quelle facce,
nyan?»
Soul non poté fare a meno di scoppiare a ridere, per la
propria stupidità.
Note
dell'autrice: Salve
gente! Sono MarykoLove, detta Mary, e mi sono appassionata recentemente
a Soul Eater grazie a una mia carissima amica, conosciuta su questo
sito, che me lo ha presentato, ossia ChiaraP03 (Ciao
cara!).
Sono
una fanatica della SoMa e volevo tanto scrivere qualcosa su di loro,
dopo la mia lunga pausa dalla scrittura, ma davvero non sapevo da dove
iniziare. Poi, un bel giorno, Blue
Eich,
altra mia cara amica, mi ha dato l'idea e ha anche betato la storia che
ne è venuta fuori. In pratica, senza queste due persone io
probabilmente starei ancora lì a disperarmi
perché non riesco più a scrivere.
Grazie,
tesori miei!
Ringrazio
tanto anche tutti voi che darete un'occhiata a questa one-shot e spero
che vi verrà voglia di darmi un parere ^-^
Un
bacione immenso a tutti
Mary
<3
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