La
mattina successiva, Chris aprì gli occhi prima di lei.
Il
sole brillava già alto nel cielo, e i suoi raggi giungevano
attraverso le fessure delle persiane azzurre alle gambe scoperte di
Jane.
Non
c'era traccia del temporale di quella notte, come se non fosse mai
esisitito. Come se fosse stato solo un brutto sogno.
Ancora
mezzo addormentato, il ragazzo si girò di fianco
per guardarla. Era bellissima...non trovava parole più
appropriate per descriverla.
Jane
indossava il pantaloncino di jeans e una semplicissima canotta bianca,
e aveva ancora i capelli raccolti in una coda piuttosto
disordinata...ma ai suoi occhi era la più bella creatura che
esistesse al mondo.
Gli
scappò un sorriso, quando vedendola in quel modo, gli venne
in mente quella strana conversazione che avevano avuto qualche tempo
prima, nella quale lei a un certo punto aveva ammesso che amava
addormentarsi vestita, e che lo aveva fatto un sacco di volte da
piccola, non senza essere rimproverata dai suoi genitori per questo.
Era
una cosa stupida, Chris se ne rendeva conto, ma per qualche motivo lo
inteneriva tantissimo.
Non
riuscì a trattenersi oltre: le sfiorò le gambe
nude con i polpastrelli delle dita risalendo il suo corpo. Si
bloccò all'orlo dei pantaloncini, e trattenendo il respiro,
le scostò delicatamente la canottiera, carezzandole il
ventre. Senza riuscire a fermarsi o darsi un contegno, si spinse sempre
più sù, fino a raggiungere i seni, che
scoprì solo in quel momento, non protetti dal reggiseno.
A
quel punto ritrasse la mano come se bruciassero, e respirò
profondamente. Senza nemmeno aver bisogno di guardarsi nelle parti
basse, seppe di essersi terribilmente eccitato.
Bel
problema, considerato come stavano le cose tra di loro.
Certo,
non avrebbe mai immaginato che lei, ferita e delusa, dopo averlo
cercato nella pioggia, l'avrebbe ascoltato dandogli la
possibilità di spiegarsi, e gli avrebbe accarezzato i
capelli mentre lui si disperava per essere stato così
cretino. Gli aveva addiruttura permesso di dormire nel suo stesso
letto....insomma, avrebbe potuto costringerlo a uscire dalla camera, e
raggiungere la reception dell'albergo che li ospitava per chiedere
disponibilità per un'altra camera, ma Jane non lo aveva
fatto.
Forse perchè sapeva bene che fosse alta stagione e non
potessero esserci stanze libere; forse perchè aveva
realizzato che alle tre di notte non sarebbe stato l'ideale uscirsene
con una richiesta come quella; o forse semplicemente perchè
non voleva che lui se ne andasse.
Soprattutto negli ultimi minuti, quando aveva acconsentito a mandare un
sms a Sophie, per poi permettergli tacitamente di stendersi dall'altro
lato del letto, Jane gli aveva dato l'impressone di essersi arresa.
Era come se non le importasse più di tutto quello che stava
succedendo, come se volesse farselo scivolare addosso..ma probabilmente
era stata solo la stanchezza a renderla così docile e
passiva.
Tuttavia per Chris, averla così vicina e non poterla
toccare, baciare e amare, era una punizione anche peggiore di essere
lasciato alla porta.
Che
poi, non poteva fare a meno di chiedersi quando si fosse liberata di
quel reggiseno e perchè...era più che certo che
fino a quando lui era stato sveglio, la ragazza non si fosse mossa.
Poi
lo vide, appeso alla spalliera del letto dalla parte di lei, e prima di
pensare che fosse veramente un gesto da disperati, lo
afferrò, e immerse il naso nelle coppe.
Per
quanto assurdo fosse, sì, quel maledetto pezzo di stoffa,
sapeva di lei.
Quando
tornò a guardarla, si accorse che dopo essere stati
solamente sfiorati dalle sue mani, i suoi seni si erano inturgiditi e i
capezzoli erano perfettamente visibili sotto la canottiera.
In
quel momento, l'unica soluzione per calmarsi sarebbe stata una doccia
fredda, ma ancora prima che quell'ipotesi potesse essere trattata dal
cervello, le sue mani erano di nuovo su di lei.
Non
se ne faceva niente di quel cavolo di reggiseno, voleva di
più.
Per
diverse ragioni, era riuscito a resistere per mesi, e ora, temeva di
non farcela più. Aveva ormai raggiunto il limite..qualsiasi
altro uomo al suo posto sarebbe impazzito, nel ritrovarsi disteso
accanto alla donna che ama, in short e canottiera e senza niente sotto,
senza poterla rendere sua.
Nell'istante
in cui le sue mani si chiusero a coppa sui seni di lei, anche
se al di sopra del tessuto della canottiera, Jane decise di finirla con
quel gioco, perchè stava diventando troppo pericoloso.
Sì,
era stata sveglia quasi per tutto il tempo, aveva percepito ogni suo
movimento...e sì, lo aveva lasciato fare, però
aveva continuato a tenere gli occhi chiusi, per non ammettere a se
stessa e a lui, quanto le piacesse la dolce tortura che le stava
infligendo.
"
Tieni le mani a posto" biascicò, senza però
preoccuparsi di sembrare convinta, e Chris fece esattamente l'opposto.
Prima
che lei avesse il tempo di realizzarlo, si chinò su di lei e
le rubò un bacio sulle labbra
"
Anche la bocca, possibilmente" replicò lei, quando si furono
staccati.
Non
aveva ricambiato il bacio, ma non lo aveva nemmeno respinto. Chris non
le aveva dato il tempo di fare nè l'una, nè
l'altra cosa. Era stato troppo veloce.
"
Tu mi vuoi morto" disse soltanto, e lei lo guardò accigliata
Se
la situazione fosse stata diversa, lui le sarebbe saltato addosso in
quell'esatto istante...perchè con gli occhi finalmente
aperti ma ancora assonnati, quell'espressione confusa, quella
canottiera che le copriva ben poco, le gambe nude e i capelli
sconvolti, era davvero la visione più sexy che gli fosse mai
stata offerta.
Non
era da lui, essere così arrapato...ma da quando erano in
Grecia, non riusciva più a controllarsi. Quello era ormai un
dato di fatto.
Senza
dire una parola, prese il reggiseno e glielò
passò. Jane avvampò.
"
Perchè ce l'hai in mano?"
"
E perchè tu non ce l'hai addosso?" fu la sua risposta
"
Perchè il gancio mi dava fastidio, e per stare
più comoda l'ho tolto....ma comunque non sono fatti tuoi" si
indispettì lei
"
Eri sveglia mentre ti toccavo?"
Più
diretto di così Chris non poteva esserlo.
E
più imbarazzata di così Jane non poteva
diventarlo.
"
Non è mica un crimine, Jane" le fece notare lui, notando
quelle guance tingersi di rosso, e non potè proprio
impedirsi di pensarlo, renderla ancora più attraente
"Significa solo che mi vuoi come ti voglio io" sussurrò un
attimo dopo
" Non c'è niente di sbagliato in questo..anzi, non potrei
esserne più felice" ammise l'attimo successivo con un
sorriso sghembo che lei finse di non notare
" E' tutto sbagliato, invece" si limitò a dire, tirandosi a
sedere sul letto
" Perchè?"
" Ma come perchè Chris" lo canzonò, e lui di
tutta risposta, sorrise ancora più apertamente
" Mi piace un sacco quando mi chiami Chris, lo sai?"
" E' il tuo nome" ribattè lei, e lui sbuffò
" Lo sai quello che intendevo" le disse, intrappolandole
definitivamente gli occhi nei suoi
" Sì, lo so...ma non è mica colpa mia se
negli ultimi tempi ti sei sentito chiamare solo Harry"
osservò la ragazza
" No, è solo unicamente colpa mia. Ne sono perfettamente
consapevole, ma l'ho fatto solo perchè-" lei non
gli lasciò finire la frase
" Ho perso il conto di quante volte me lo hai detto: lo hai fatto
perchè mi ami, e volevi starmi accanto" completò
la frase al posto suo
" E non ti fa nessun effetto sentirti dire così tante volte
che ti amo?" tornò alla carica lui
" Veramente...no" sminuì la faccenda
" Non è vero" disse lui, sicuro di sè, e Jane
scoppiò a ridere.
" E perchè ne sei così certo?" domandò
a quel punto
" Ok, l'hai voluto tu. Facciamo una prova." decretò Chris
" Cosa?" Jane gli prestò di nuovo tutta la sua attenzione
Chris le prese le mani tra le sue, cogliendola di sorpresa.
" Ti amo, Jane Collins. Sei tutta la mia vita" sussurrò,
lentamente, senza mai distogliere lo sguardo dal suo viso, e dai suoi
occhi.
Lei fu costretta a fare uno sforzo enorme per restare più o
meno impassibile, ma proprio quando pensava di esserci riuscita, Chris
la smentì.
" Ti stanno tremando le mani" le fece notare con un sorriso sornione
" E allora?" provò a dissimulare lei
" E allora si tratta di una reazione inequivocabile"
continuò il ragazzo
" Ma sei andato da uno strizzacervelli, Chris?"
" Stai un attimo zitta, o sarò costretto a tapparti la bocca
in un altro modo" le intimò lui
" Come sei autoritario" lo canzonò la ragazza, quasi
divertita, e lui dovette fare appello a tutto il suo buonsenso per non
zittirla davvero con un bacio, o mille
" Non era ancora finito l'esperimento" disse soltanto, recuperando un
po' di autocontrollo
" Per dimostrarti che ho ragione, ho bisogno che tu faccia lo stesso
con me"
" Lo stesso cosa?" domandò lei, confusa
" Devi dirmi che mi ami, nello stesso e identico modo in cui l'ho fatto
io" spiegò, beccandosi un'occhiata alquanto interdetta da
parte di lei.
" Tranquilla, non sarò così stupido da
credermelo" disse un attimo dopo, prendendola chiaramente in giro
" Voglio proprio vedere dove vuoi andare a parare" borbottò
lei, e Chris sorrise tra sè.
Gli prese le mani tra le sue, proprio come aveva fatto lui poco prima,
e dopo aver preso un respiro profondo, pronunciò quelle
parole. Non ci fu bisogno di alcuno sforzo: le bastò
specchiarsi in quegli occhi verdi, e quelle parole fuoriuscirono dalle
sua labbra con un naturalezza disarmante.
Restarono entrambi in silenzio, per una manciata di secondi, come a
imprimersi quel momento nella mente e nel cuore per sempre.
Guardarsi finalmente negli occhi e confessarsi a vicenda il proprio
amore, anche se quasi per sfida o per gioco, non aveva prezzo.
" Lo vedi?" sussurrò lui, scuotendosi da quell'istante quasi
incantato
" Adesso sono le mie mani a tremare" le spiegò
" E quindi?" si incuriosì lei
" Quindi adesso ti racconto una cosa. Quando sono cresciuto e le
ragazze hanno iniziato a rapire la mia attenzione, mia nonna mi ha dato
un consiglio. Mi ha detto che alla ragazza che mi avrebbe amato
sarebbero tremate le mani quando le avrei confessato i miei sentimenti.
A lei era successo così con il nonno...e sono stati insieme
per sessantasette anni.
Qualche anno dopo la sua morte, mi sono ritrovato ad affrontare quasi
lo stesso discorso con mio nonno. E indovina che mi ha detto?
Sì, che avrei capito di amarla sul serio questa ragazza, e
di voler costruire una famiglia con lei, se quando lei mi avesse detto
che mi amava, mi sarebbero tremate le mani."
" Capisci perchè ho iniziato a crederci sul serio a questa
cosa delle mani?"
" Capisco anche perchè ogni volta, prima di dirmelo, cerchi
le mie" realizzò lei in quel momento
" E' una cosa molto dolce, Chris" ammise subito dopo
" Tutte le volte che sono riuscito a prendertele, ti sono tremate
sempre. E oggi, ho avuto modo di scoprire che tremano anche le mie
quando sei tu a dirmi che mi ami..anche se comunque non avevo dubbi"
" E ti dico un'altra cosa" continuò subito dopo
" Questo metodo non funziona con le bugie" sorrise, e lei distolse lo
sguardo, perchè sapeva bene di non aver detto una bugia
Con lui proprio non riusciva a fingere....se quel 'ti amo' fosse stata
una forzatura, non sarebbe riuscita nemmeno a pronunciarlo guardandolo
negli occhi. Lo stesso valeva per lui, e lo sapevano entrambi.
" E tutti i nostri casini?"
" Quelli non si creano da soli..sei tu a renderli tali. Sei arrabbiata
con me perchè è giusto, è naturale,
è logico che tu lo debba essere dopo quello che ho fatto. Ma
se dovessi dare ascolto solo al cuore?" le domandò, quasi
porgendole il proprio tra le mani.
" Io...Chris, io" balbettò " starti vicino in questo momento
mi confonde" disse alla fine
" Non sono mai riuscita a nasconderti niente e non mi illudo di poterlo
fare adesso: la verità è questo nostro
battibeccare continuo non fa altro che farmi innamorare di te, ogni
secondo un po' di più.
La verità è che in questo momento non me ne frega
niente del macello che hai combinato...vorrei solo restare tutto il
giorno tra le sue braccia, a lasciarmi viziare.
Non so come tu faccia, ma mi rendi dipendente da questi occhi verdi e
dal tuo sorriso.
Hai la capacità di farmi dimenticare tutto quando mi baci, e
in questo momento non so se sia un bene o un male.
Perciò non posso lasciartelo fare; lo devo a me stessa"
ammise lei
" Di questo passo, entro stasera finiremo per fare l'amore, tanto si
è capito che lo vogliamo entrambi.
E non è un fatto di convenzioni, di giusto o sbagliato...io
ho bisogno di allontanarmi da te perchè sento di aver messo
il turbo. Perchè prima di ricominciare, voglio assicurarmi
di aver fatto pace.
Non con te, con me stessa" continuò
" Mi hai preso in giro per tutto questo tempo, e che faccio io? Ci
manca solo che ti venga a ringraziare!
Devi capire che hai sbagliato, di grosso, e io non posso fare finta di
niente. Altrimenti ti trasmetto il messaggio sbagliato...è
come se ti dicessi, tranquillo, continua pure a prendermi in giro
quando vuoi, tanto ti basta così poco per farti perdonare.
Tanto io sono innamorata di te, e calpesterò me stessa pur
di non pedere te" gli stava parlando a cuore aperto, e Chris lo
apprezzò moltissimo.
" Se adesso mi lasciassi andare, sarei comuque ancora in lotta con me
stessa. Dobbiamo rallentare, ricostruire tutto nel modo giusto,
smussare ogni spigolo, altrimenti rischiamo di farci male"
Non poteva obiettare a quella richiesta di spazio, sapeva che sarebbe
stato davvero da stupidi.
" Io penso di aver compreso le tue ragioni, davvero, e lo sai benissimo
anche tu che quando ti ho detto che ti amo, non è stato solo
per scommessa, non prendiamoci in giro...però Chris, questa
scoperta della doppia identità mi ha letteralmente
scioccato, e fatto incazzare di brutto. Ho bisogno di stare da sola per
metabolizzare la cosa.. se tu mi stai così appiccicato, non
lo riesco a fare nel modo giusto"
La sua sincerità lo disarmò, completamente.
" Che vuoi che faccia?" domandò lui dolcemente
" Lasciami sola per oggi...fa come se non esistessi"
" Hai detto per oggi, giusto?" si assicurò lui, tirando un
sospiro di sollievo perchè pensava che non avesse intenzione
di vederlo per un periodo di tempo più lungo
" Dovrai pur tornare a dormire" disse lei, roteando gli occhi come se
fosse una cosa ovvia
" E a cenare" ribattè lui
" No Chris, non ti allargare troppo" lo ammonì la ragazza
" Va bene, a dormire allora" acconsentì lui, perfettamente
consapevole del fatto che gli stesse andando sin troppo di lusso.
Ma solo perchè nonstante tutto, quella ragazza l'amava
all'inverosimile, e mani o non mani, sapeva ormai per certo di provare
lo stesso.
" Farò tutto quello che vuoi per farmi perdonare. Ti
dimostrerò che puoi fidarti ciecamente di me, che sei
l'unica che voglio nel mio mondo. Te lo giuro, Jane"
Ancora una volta, lei fece uno sforzo non cadergli fra le braccia e
smentire il discorso che gli aveva appena fatto.
Era convinta che trascorrere una giornata da sola l'avrebbe aiutata a
scharirsi le idee, ma non poteva più negare a se stessa che
la prospettiva di scendere in spiaggia con lui, fare il bagno e
baciarlo sotto l'ombrellone sorrideva di più al suo cuore.
Ma doveva mantenere la sua posizione, doveva farlo per entrambi.
" Intanto ti posso chiedere di lasciarmi il cellulare? Il mio l'ho
distrutto, e vorrei fare una telefonata ai miei" spiegò
Jane, cambiando volutamente discorso
" Certo, tieni" glielo passò prontamente lui
" Magari manda qualche segno di vita anche a Sophie....non voglio che
la vostra amicizia vacilli per causa mia" aggiunse subito dopo
" Preferirei parlarle di persona. Anche con i miei in
realtà, ma visto che siamo qui, sono costretta a farlo con
il cellulare. Mentre Sophie e Scott domani arriveranno"
" D'accordo" sorrise lui
" Allora...io vado...e ci vediamo stasera" si vedeva che non era felice
di fronte a quella prospettiva, ma non aveva altre alternative
" Non azzardarti a venire qui digiuno nella speranza di riuscire a
convincermi a uscire, perchè digiuno resti" l'ammonì
lei
" In tal caso, non saprai mai cosa ti sei persa...volevo portarti in un
posto fantastico" disse, un attimo prima di baciarle dolcemente una
guancia e allontanarsi da lei.
" Ciao Chris " disse lei, con quella guancia che le andava a fuoco per
così poco
" Posso dirti un'ultima cosa? A me piace persino discutere con te"
" Parliamo proprio tanto noi due...straparliamo" ribattè lei
" E' sempre stato così, no?"
" Già" ammise Jane, senza riuscire a impedirsi di sorridere.
Qualcuno doveva averle tirato una botta in testa, e bella forte, per
farla rincitrullire così per un ragazzo: era l'unica
spiegazione plausibile.
BUONSALVEEE!!!
Mi scuso per il ritardo. Spero che possiate perdonarmi con questo
capitolo :)
Ne mancano ormai soltanto due alla fine secondo i miei calcoli, ma non
mi sento pronta ad abbandonare questi personaggi, quindi stavo pensando
di scrivere un seguito.
Che ne direste di curiosare nella vita di Jane, Chris, Sophie, Scott e
qualcun'altro ancora per un po'?
Ho tante idee in mente, e non vedo l'ora di poterle mettere nero su
bianco, se anche voi non vi sentite ancora pronti a un addio.
Tuttavia, devo avvisarvi del fatto che se pure il seguito ci
sarà, dovrete aspettare un po'.
A Ottobre inizierà l'università, e voglio prima
stabilizzarmi con i nuovi impegni e orari, altrimenti rischio di
aggiornare ogni morte di papa e non mi va.
Quindi...aspetto di sapere la vostra opinione a riguardo ;)
Grazie di cuore per tutto il vostro sostegno, un bacione, e a
lunedì prossimooo <3<3<3<3
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