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Titolo della storia: Maschere artigianali
Categoria: assurda

Maschere artigianali

Sconta la propria pena con un sorriso calmo e misurato sul volto.

"Sono stato io." dice; una recita perfetta e cortese, volta a mascherare la rabbia.

È così che impara a dominare se stesso; è in quel modo che inizia a distinguere cosa è accettabile e cosa, invece, deve impegnarsi a nascondere.

È grazie all'espressione severa di quell'uomo che impara ad incollare la carta strato dopo strato, modellandola sul suo viso. Fabbrica un essere ideale, la persona che gli altri saranno in grado di vedere; solo lui sa che non avrà pace fino a che non avrà distrutto il suo salvatore.

È quel giorno che comincia a costruire se stesso.

[106 parole – Utelio]

Spoiler personaggio sotto, se volete indovinare nelle recensioni non leggete

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Contesto: poco dopo che Silente è stato a trovare il piccolo Tom Riddle
Note/avvertimenti: /
Note dell'Autore: Ho scritto questa fic all'ultimo, quindi non ne sono molto soddisfatta, senza contare che non sapevo proprio come concludere il periodo in corsivo (e di conseguenza che titolo metterci). La drabble vuole essere omaggio a un'altra drabble bellissima che ha partecipato (e vinto) ad un altro contest di MaryBlack, "Figli artificiali" di Lalani. Purtroppo l'elemento "artificialità" non si è inserito benissimo, però ho preferito non forzare troppo la mano. Per il resto non so che altro aggiungere: è evidente che la mia drabble voglia essere di passaggio fra il Tom Riddle bambino bulletto che tutto l'orfanotrofio teme al subdolo manipolatore affascinante che mette in scacco anche gli insegnanti migliori (ad esclusione di Silente). Che poi tutti finiscano per temerlo lo stesso è un altro discorso, poiché lo fanno quando Tom decide che il momento è giunto.