A Chronicles of Ice and Fire

di Azaliv87
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La donna aprì gli occhi. I suoi polmoni si riempirono di ossigeno. Inspirò. L’aria era stantia e umida. La sua vista sembrava appannata, ma si rese conto che la stanza era buia. La sua testa era intontita. C’era odore di morte attorno e tutto sembrava impolverato. La luce filtrava da lontano e se non fossero state per le torce non si sarebbe visto niente. Si rese conto di essere distesa. Il suo letto era di pietra dura, liscia e fredda. Accanto a sé vide una figura incappucciata. I suoi occhi cercarono di identificarla e per un attimo le sembrò di riconoscere  quei lineamenti. Era una giovane donna, dagli occhi azzurri e un ciuffo di capelli ramati le ricadeva sulla guancia.
-Lady Catelyn? – disse in un sussurro quasi impercettibile, la sua voce era roca e faceva fatica a parlare.
-Lady Catelyn era mia madre, io sono lady Sansa Stark. – la donna distesa sbarrò per un attimo gli occhi e la guardò poco convinta.
-Non conosco nessuna Stark con questo nome. – disse confusa. Si accorse che dietro alla giovane c’erano altre due figure, anche loro coperte da spesse pellicce.
-Perché dovevo ancora nascere, mia signora. – Sansa Stark attese qualche secondo prima di proseguire – Sono passati molti anni dalla Ribellione di Robert Baratheon, voi siete morta prima della fine della guerra. Grazie ad una pietra magica donataci dal popolo dei Figli della Foresta, vi abbiamo riportata in vita. Ci troviamo sotto le cripte di Grande Inverno ed io sono la figlia di Lord Eddard Stark, vostro fratello. Rimembrate di lui, mia signora? –
-Ned?– l’immagine del giovane ragazzo le affiorò piano nella mente. – dov’è ora? –
Sansa guardò le persone dietro di sé prima di rispondere, poi si rivolse alla donna:
-E’ morto, mia signora. Assassinato, qualche anno fa. –
A quelle parole la donna si issò sulle braccia. Il suo sguardo era terrorizzato.
-No! – urlò, la sua voce le stava tornando, ma il grido le aveva grattato la gola e ora sentiva un bruciore pulsante. La testa le girò per lo sforzo e ricadde distesa su un lato. Era ancora troppo debole. Lady Sansa fece appena un cenno per aiutarla, ma alla fine rinunciò. La donna si portò una mano alla bocca e i suoi occhi divennero lucidi.
-Non può essere morto! Chi è stato? Perché lo hanno ucciso? –
-Sono stati i Lannister. – le parole della ragazza sembravano affilate come un coltello. Non aggiunse altro.
-Che ne è stato del bambino che aveva con sè? Lo ha portato qui, vero? – il volto della donna era angosciato.
-Mio padre tornò dal sud con un bimbo in fasce. Crebbe assieme a me e i miei fratelli, come bastardo di Grande Inverno. – assentì lady Sansa.
-Devo parlare con lui. – disse decisa la donna.
-Quel ragazzo è morto. Sulla barriera. – a parlare era stato uno degli uomini alle spalle di lady Sansa. La giovane lo guardò con aria interrogativa e accusatoria, ma lasciò che si avvicinasse. La sua voce era rigida come una bufera di neve del nord. Si avvicinò alla donna distesa, anche lui indossava gli stemmi del meta-lupo. Lo vide meglio alla luce della torcia. Potè distinguere i capelli scuri tipici delle loro terre e quegli occhi grigio scuro le fecero tornare alla mente un ricordo. Occhi indaco scuro. Dovette tenersi la testa per il vortice che le frullava dento. Si rese conto di essere sola. Non c’era più nessuno delle persone che conosceva. Suo padre e suo fratello Brandon erano morti ancora prima della guerra. Suo fratello Ned era stato assassinato. L’uomo che amava era stato ucciso da Robert Baratheon, divenuto il nuovo re. E ora anche suo figlio era morto. Le lacrime le sgorgarono come fiumi. I singhiozzi si susseguirono. Un terzo uomo si avvicinò alla donna distesa, l’aiutò a sedersi e a scendere dal letto di pietra che per anni aveva custodito i suoi segreti.
-Dovete tenere sempre al collo quella pietra, vi manterrà in vita. – le spiegò la ragazza.
-Mia signora, venga con me. Questo non è più il vostro posto. Saliamo alle sale del castello, parleremo con più calma di fronte ad una zuppa calda. – era un uomo molto più anziano. Lyanna non lo riconobbe, ma sentì che poteva fidarsi. Dopotutto quella era la sua famiglia, non le avrebbero fatto del male.
 
Portarono lady Lyanna a fare un bagno caldo e le vennero cedute le stanze che una volta erano riservate alla sorella di lady Sansa. Lyanna riconobbe la sua vecchia camera, alcuni mobili erano gli stessi, ma molti oggetti erano di Arya Stark, così si chiamava.
-Dov’è ora? – chiese la donna con tono spento.
-Dispersa. – le risposero le cameriere.
-Il mondo è proprio cambiato da allora. – il branco sopravvive, ma il lupo solitario muore.
E Lyanna sapeva che era vero, l’aveva provato sulla propria pelle. La tristezza la pervase nuovamente e le lacrime scesero gocciolando sull’acqua calda della vasca. Lyanna si prese le gambe e le strinse tra le braccia, affondando il volto tra le ginocchia. Pianse per tutto il tempo, mentre una cameriera le spazzolava i capelli e una ragazza più giovane le passava una spugna sulla schiena.
 
Le portarono un abito di velluto blu di Lady Sansa, era più o meno della sua misura. Aveva dei ricami argentati sul corpetto, le maniche lunghe e sfasate sui polsi erano di una tonalità più chiara. Le scendeva aderente sul corpo snello. Lyanna si lasciò vestire, mentre si guardava allo specchio, ma la donna che vedeva riflessa era uno spettro rispetto alla vera Lyanna Stark di Grande Inverno.
Quella donna ormai non esiste più. Il suo cuore era gonfio di dolore. Un dolore che sapeva non se ne sarebbe mai andato. Gli dei continuano a punirmi per quello che ho fatto. È giusto che io soffra ancora, per tutte le vite che ho spento. Fuori la neve cadeva, senza far rumore, come le lacrime che continuavano a scenderle sulle guance.
 
Quando entrò nella sala comune, tutti gli sguardi erano puntati su di lei. Non le era mai piaciuto essere osservata, ma questa volta non poteva farci niente. Non era abituale vedere un morto tornare in vita e camminare tra i vivi. Lyanna dentro però si sentiva ancora morta. Non aveva idea dell’aspetto che doveva avere. Le cameriere sicuramente avevano cercato di fare del loro meglio. Le avevano acconciato i capelli con cura, le avevano sistemato il mantello e stretto il corpetto. Ma non avevano potuto far niente per gli occhi gonfi e l’espressione triste che aveva. Eppure la malinconia non era un mio requisito, mi hai lasciato in ereditò una tua caratteristica, oltre ai ricordi che sanguinano nel mio cuore.
La sala era vuota. I tavoli era spogli. Lyanna ripensò all’ultima volta che l’aveva vista ghermita di gente. Lo ricordava come se fosse ieri, ma era molto tempo fa, quando la sua famiglia non era ancora vittima del gioco del trono. Ripensò a suo padre e ai suoi fratelli. Aveva consumato il pianto, ma il suo cuore continuava a lacrimare sangue.
A passi lenti si avvicinò al centro della sala. Riconobbe il ragazzo seduto al centro. Era lo stesso che aveva incontrato giù alle cripte. Aveva un’aria dura, numerose cicatrici gli rigavano il volto, sedeva dove un tempo prendeva posto il lord suo padre Rickard Stark. Lyanna si chiese se quel giovane avesse davvero il carisma per guidare un branco di lupi, ma subito capì che aveva il rispetto di tutti i presenti. Il giovane cominciò a parlarle:
-Bentornata a Grande Inverno, lady Lyanna. Il mio nome è Robb Stark. -  Lyanna ebbe un sussulto a sentire quel nome, ma sapeva che suo fratello era molto legato all’uomo che avrebbe dovuto sposare. - sono stato acclamato Re del Nord, e sono il maggiore dei figli di lord Eddard Stark.  –
Il giovane sembrò non fare caso al suo disagio e continuò – alla mia destra, come già hai avuto modo di conoscere, siede lady Sansa Stark – Lyanna si accorse che era davvero di una bellezza mozzafiato e, anche se non l’aveva mai conosciuta, sapeva che aveva le stesse caratteristiche di lady Catelyn perché non aveva preso nulla da Ned.
-Dopo di lei, siede l’altro mio fratello, Bran Stark - anche lui aveva i colori dei Tully, Lyanna fu felice di sentire il nome di suo fratello Brandon. Era morto per lei. Ned gli aveva reso onore.
-Abbiamo anche un’altra sorella, Arya è il suo nome, ma al momento risulta dispersa, e avevamo un fratello più piccolo di nome Rickon, ma è stato ucciso da un Bolton. – la sua voce era diventata roca. Lyanna sapeva bene cosa voleva dire perdere alcuni membri della famiglia. Pensò quanto doveva essere cambiato il mondo in cui viveva. Quando era vivo suo padre, nessuno del alfieri avrebbe mai osato commettere una simile crudeltà.
-Mi addolora il vostro cordoglio. Spero che vostra sorella torni al più presto. Un lupo è fatto per vivere in branco. – erano le parole che ripeteva sempre il lord loro padre. Lyanna aveva scoperto quella verità a sue spese.
-Vi ringrazio, lady Lyanna, so che potete capire. – poi proseguì indicando le persone alla sua sinistra e sui tavoli di fronte loro. Ser Davos era l’uomo che l’aveva aiutata ad uscire dalla cripta. Tormun Veleno dei Giganti era un bruto del nord e aveva l’aria minacciosa, vestiva con pelli e cuoio. Mance Rayder venne presentato come il Re oltre la Barriera. Si domandò quanti altri re ci potessero essere ancora. Poi le venne indicata una donna, vestiva in abiti maschili ed il suo nome era Brienne di Tarth. Jon indirizzò poi la sua attenzione verso la ragazza seduta accanto al giovane Bran. Si chiamare Meera Reed. Lyanna riconobbe i suoi occhi. Erano gli stessi del suo vecchio amico Howland. Dopo le presentazioni il re del nord, la invitò a sedersi al suo tavolo.
-Lyanna Stark, siediti con noi. Sei della famiglia, hai diritto ad un posto a questa tavola. –
Lyanna si accomodò alla destra di Meera, rimanendo però in disparte e non proferendo parola alcuna.
Non mangiò molto, il suo appetito sembrava non essere tornato assieme a tutti gli altri sensi. Il pasto venne consumato in silenzio, anche se i vari componenti della famiglia continuavano ad osservare Robb Stark. Ogni tanto c’era qualche bisbiglio, ma Lyanna non volle guardare più di tanto nella loro direzione. Avrebbe visto in che modo la osservavano, come la indicavano. Si sentiva già un’estranea in casa propria, non le serviva aumentare ulteriormente il disagio. Gli antichi dei erano stati proprio crudeli con la sua persona, ma d’altronde lei li aveva sfidati e loro l’avevano punita.
 
Dopo il pranzo Lyanna chiese il permesso di congedarsi. E raggiunse il Parco degli dei. Non era andata lì per pregare, ma aveva bisogno di stare nel luogo più tranquillo di tutto il castello. Nel luogo che aveva sempre custodito i suoi segreti. Il luogo che solitamente condivideva assieme a Ned. Tutto era diverso da quando l’avevano riportata in vita. Il castello era stato in parte distrutto e bruciato. Le persone erano cambiate. Quella non era più la casa che aveva lasciato. Ma in che altro posto poteva andare? Non c’era più niente per lei in questo mondo. Pensò amaramente che avrebbero fatto meglio a lasciarla dov’era. Nella morte almeno la sofferenza non esisteva. Il rammarico per tutti gli errori compiuti non l’avrebbe travolta così. Troppe persone erano morte per un suo capriccio. C’era stata una guerra. I regni si erano divisi in due schieramenti. Le battaglie avevano portato morte e distruzione. Che cosa abbiamo fatto? Anche dopo tutti questi anni, l’odio e la guerra non erano ancora finiti. Il suo cuore spezzato continuava a gocciolare sangue. Lyanna guardò il volto scolpito nella corteccia dell’albero-diga:
-Mi dispiace. – singhiozzò in lacrime e cadde in ginocchio sulla neve ai piedi degli dei. La schiena s’alzava e abbassava tra i singhiozzi.
 
Fu così che la trovò l’uomo che si era presentato a lei come Robb Stark, il Re del Nord. Si era avvicinato piano, Lyanna non l’aveva sentito arrivare, ma quando si fermò a pochi passi da lei, il fruscio dei suoi abiti e il battere dei suoi stivali, lo avevano svelato. Lyanna voltò appena lo sguardo e si accorse che era lui.
-Perdonatemi sua maestà. – disse alzandosi. Si asciugò il volto e accennò un inchino – non vi avevo sentito arrivare. – si voltò verso il ragazzo – Vi lascio alle vostre preghiere. – la sua voce era ancora rotta dal pianto, ma cercò di mascherarla.
-Perché stavate piangendo mia lady? – Lyanna alzò gli occhi e lo guardò intensamente. Quegli occhi. Un pensiero. Anche lui mi rivolse la stessa domanda quando ci incontrammo. Una lacrima silenziosa le scese nuovamente. Era calda e piena di malinconia. Era lui ad avere sempre lo sguardo triste, non io… Gli mancava da morire. Il vento gelido soffiò scompigliando prima di capelli scuri del giovane e poi arrivando ad investire Lyanna.
-I ricordi stanno tornando… e fanno male. – riuscì a dire solo quelle parole, il giovane comprese bene il loro significato. Lo lasciò e si incamminò solitaria verso le sue stanze. Non aveva nessuna voglia di stare tra le persone. La morte l’aveva abituata a stare da sola, e gli dei l’avevano condannata a quella sofferenza. Era giusto imparare ad accettarla.
 
Note dell’autore:
Premetto che è tutta una mia fantasia, forse paranoica, ma dopo aver visto nella serie tv la scena nella puntata 6x10, non ho potuto che domandarmi. E se Jon avesse modo di incontrare sua madre? Scoprire le sue origini, scoprire chi era, scoprire che non è mai stato dimenticato da lei? Mi rattrista sapere che per tutta la sua vita non ha mai saputo chi fosse sua madre, perché capiamoci lui è ancora convinto che suo padre e Ned, quindi ha sempre e solo pensato che la persona da cercare fosse lei. Mi sono immaginata che Meera e Bran in un modo o nell’altro sono arrivati a Grande Inverno e Bran ha svelato qualcosa a Jon. Poi grazie ad una pietra magica datagli dai Figli della Foresta (questa è pura fantasia) avessero la possibilità di far tornare in vita chiunque con la magia della terra. Ed è così che Jon vuole parlare con la donna che lo ha messo al mondo, per conoscerla, per vedere se c’è in lei qualcosa che riconosce suo. Per capire tutto quello che è successo e perché lui è cresciuto non sapendo nulla di lei.
La Lyanna che risorge ha perso tutto. La sua famiglia, il suo mondo, l’uomo che amava ed il suo coraggio. Quando le viene detto che il bambino che aveva affidato a suo fratello è morto, una tristezza l’assale e non riesce più a reagire. Tutto le sembra sbagliato. Tutto sembra non appartenerle più.
 
Se vi è piaciuta questa mia interpretazione di un’eventuale settima stagione, continuate a leggere, pian piano la storia prenderà sostanza e arriveranno anche molti altri personaggi, ma non vi voglio anticipare niente.
 
Al prossimo capitolo!
 




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