Una volta, quando ero piccolo, ma proprio piccolo che non
sapevo neanche contare fino a 10; papà mi ha detto che i bambini buoni vanno in
cielo, mentre quelli cattivi vanno sotto terra...
“E quelli che fanno i cattivi mentre stanno in cielo? Che
succede a loro, papà?” Gli ho chiesto io.
“Loro vengono qui, sul nostro pianeta.”
Adesso so contare, anche fino a 100, conosco l’alfabeto fino
alla M e sono un bimbo buono.
Me l’ha detto la mamma, mi ha detto che fra tre mesi partirò
anch’io per il cielo, come tutti i bambini davvero buoni. Però la mamma è stata
cattiva, non era contenta che io fossi stato scelto tra gli altri bimbi e non
voleva che partissi: è scoppiata in lacrime quando me l’ha detto.
Ora abbiamo fatto pace e la mamma è tanto buona con me,
anche se non vuole farmi tornare a casa. Infatti io non dormo mai a casa, ma
sono in vacanza in un posto tutto bianco e verdino con i lettini di ferro e le
lenzuola tutte bianche e verdine, che si chiama ospedale.
Qui c’è sempre un signore con i baffi che mi fa le
punturine, il Venga Dottore. Tante signorine vestite di bianco e verdino lo
chiamano in continuazione: “Venga Dottore” dicono, e lui corre come il mio
cagnolino Billy quando gli lancio la palla.
Il Venga Dottore mi ha detto anche che il mio pancino è malato,
e mi ha mostrato una foto in bianco e nero dove si vedeva una pallina proprio
nella mia pancia; “Come la palla di
Billy?” ho chiesto io e lui mi ha detto di sì, solo che questa era una palla
cattiva. Poi ha smesso di parlare del mio pancino, mi sa che si è dimenticato
di lui.
Comunque questo posto non è tanto male, da quando sto qui mi
regalano sempre tante cose. Per esempio ieri papà mi ha comprato un album dei
Pokemon e io l’ho abbracciato forte forte. Lui mi ha sorriso, ma quando gli ho
chiesto se l’anno prossimo saremmo andati a vedere il film dei Pokemon al
cinema si è messo a frignare come un bambino, ma non come un bambino grande,
come un bambino di quelli che mettono nelle culle in vetrina, nel reparto
accanto al mio, dove la mamma mi portava sempre quando stavo meglio e riuscivo
a camminare.
Io all’inizio non ho capito perché papà faceva così, ma poi
mi sono ricordato che l’anno prossimo sarei già stato in cielo. Anche papà è
stato cattivo con me, non vuole lasciarmi andare.
Neanche io all’inizio ci volevo andare tanto in questo
cielo, così qualche volta la notte mi alzavo e mi veniva da piangere, ma come
un bimbo grande.
Una volta la mamma mi ha scoperto e si è messa a piangere
con me, mi ha spiegato che devo proprio andarci e mi ha fatto il solletico sul
pancino malato, come quando ero piccolo.
Così ho deciso che è inutile fare i capricci e mi sono
ricordato quello che devo fare per tornare da mamma e papà: in cielo sarò un
bimbo cattivo.