London tube on Friday night

di Eowyn_SEE
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London tube on friday night.
Il venerdì sera, la metropolitana presenta un improbabile miscuglio di persone. 
Subito si possono individuare quelle appena uscite da lavoro che, auricolari nelle orecchie, cercano di isolarsi dalla folla che per tutto il giorno hanno servito e riverito. Il sorriso che hanno instancabilmente esibito per tutto il giorno è ormai sparito, trasformatosi in una smorfia stanca e affamata.
Al loro fianco, chiassosi e baldanzosi, ci sono i giovani e i meno giovani a cui si prospetta una notte di feste e di alcool. Molti scenderanno a Piccadilly, o a Leicester Square, per inoltrarsi tra le strade confuse di Soho. Altri proseguiranno fino a Shoreditch: loro in genere sono vestiti meglio. I due gruppi di festaioli hanno due cose in comune: la prima è che a fine serata rischieranno tutti di cadere giù dalle scale dell'autobus a causa dell'ubriachezza; la seconda è lo sguardo seccato che i lavoratori con gli auricolari rivolgono loro, infastiditi dal rumore e dal fatto che quando gli animali da festa andranno a dormire, loro si saranno già svegliati da un'ora per andare a lavoro. Non importa che in altri giorni animali da festa lo diventeranno loro stessi.
Sui seggiolini c'è posto anche per qualche anziano, il cui sorriso beato e il motivetto di Les Mis che cantano a bocca chiusa, suggeriscono che siano appena usciti da teatro. Loro non si curano molto dei festaioli, ancora troppo immersi nei ricordi dello spettacolo a cui hanno appena assistito.
In fondo alla carrozza si riesce a scorgere una giovane donna appoggiata alla porta che che si apre sulla carrozza successiva. Nasconde il viso sotto un cappuccio, la testa girata verso la parete del treno, le spalle occasionalmente scosse da qualche silenzioso singhiozzo. Non è una vista rara. Problemi di cuore? Problemi sul lavoro? Magari in famiglia. Questo non è dato a dirsi: le lacrime non hanno una firma. Tutti la vedono, ma nessuno la guarda. Tutti sanno. 
Solo i turisti osano lanciarle occhiate stranite. Loro non comprendono. Armati di zaini e di mappe cercano di capire a che fermata devono scendere e che cosa li aspetta all'uscita. Inesperti, probabilmente scenderanno a loro volta a Piccadilly, seguendo la massa, formeranno un ingorgo ai tornelli e si perderanno in mezzo a Chinatown. Un classico.
Una voce femminile annuncia una per una le fermate, una maschile allerta i passeggeri di fare attenzione allo scalino. Solo i turisti vi prestano orecchio, gli altri conoscono la tratta a memoria. Quelle voci, per chi si è dimenticato gli auricolari a casa, sono ormai una familiare ninna nanna.




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