In piedi,
vicino ad una rupe. Sesshoumaru osserva il cielo sereno, i capelli
argentei sferzati dal venticello primaverile.
La battaglia
con Naraku ha avuto fine.
O,
almeno, così credono gli altri.
InuYasha
stringe a sé quella miko, in un patetico abbraccio.
Si lanciano
sguardi fugaci, timidi e colmi di cose non dette.
Lo youkai
capta le emozioni dei due crescere, vogliose di traboccare e di
mostrarsi, mentre le paure precedenti svaniscono pian piano.
Il kitsune
accarezza il manto panna dell'enorme demone gatto. Insignificanti
pedine di un gioco troppo grande e complicato. Un rompicapo che nessuno
dei due avrebbe mai potuto risolvere, senza l'aiuto degli altri.
Eppure hanno
sempre combattuto, per quanto è stato loro possibile.
Il monaco e la
sterminatrice si guardano da lontano, l'uno che stringe la mano destra
ove prima si trovava Kazaana, l'altra che tiene stretto al petto il
fratello morto. Naraku gli ha tolto la vita, prendendogli la scheggia
di sfera.
Tentacolo che
affonda nella carne puerile.
Anima che
fuoriesce dal corpo e vola via.
Gestualità
che tradiscono dolore e sofferenza. Lui prova sollievo per la
maledizione ormai sparita. Lei che preferirebbe morire, piuttosto che
rivolgere un altro sguardo al cadavere di Kohaku.
Rin, seduta
sull'erba fresca e ancora scintillante di rugiada, osserva il suo
padrone. La manina va a tastare il graffio sulla gota destra.
Togliere via
quelle stille di sangue pare l'unica cosa di sensato da fare, in un
momento come questo.
Un pensiero va
ai suoi parenti morti.
Si chiede se
essi siano fieri di lei.
Se come lei
abbiano provato paura, gioia, sollievo e dolore.
Jaken si
prodiga in complimenti per le magnifiche azioni del suo padrone in
questa battaglia.
Vocetta
stridula.
Qualcuno
dovrebbe tappargli la bocca una volta per tutte.
Quelle parole
lodevoli assumono un tono insopportabile, se dette da lui.
Egli
finalmente si zittisce.
Forse per una
gelida occhiata del suo padrone, forse per una minaccia di InuYasha, o
semplicemente per l'indifferenza da parte di coloro che gli stanno
attorno.
Sesshoumaru
acuisce i sensi, annusando silenziosamente l'aria circostante.
Lo sgradevole
odore di Naraku è ancora presente, anche se
l'intensità è diminuita.
Il cadavere
pare essere sparito dopo l'esplosione.
E, con lui, la
Sfera dei Quattro Spiriti.
L'unico
desiderio veramente corretto è stato espresso.
Probabilmente
dalla miko o da InuYasha.
Non prova
interesse nel sapere chi abbia compiuto o meno questo gesto.
Ora
può riprendere il suo viaggio solitario.
Rin
rimarrà, insieme a Jaken, nel villaggio della vecchia
sorella della non-morta di cui un tempo s'innamorò InuYasha.
E Sesshoumaru
proseguirà completamente solo nel suo percorso, sino a
quando il dovere lo richiamerà nelle terre dell'Ovest.
Compirà i suoi doveri da principe, dopodichè
lascerà tutto e continuerà ad errare.
Il suo volere
si compirà per intero. Nessuno potrà sbarrargli
la strada. Nessuno, neanche InuYasha, potrà più
frapporsi fra lui e i suoi obiettivi.
Dopotutto,
questo è ciò per cui è nato. Viaggiare
per quelle terre selvagge, da solo. Senza rendere conto a nessuno di
ciò che fa.
Un balzo
indietro. Le iridi puntate verso l'alto, la mano sull'elsa della
Bakusaiga.
Gli angoli
della bocca sono sollevati in un sorriso.
Lo sapeva.
Era
perfettamente conscio di ciò.
Lo stupore,
quindi, non lo ha colto. Rimane in piedi, il busto leggermente piegato in
avanti, pronto a sguainare la spada.
Naraku, sopra
di lui, protetto da una barriera, il corpo diviso in mille pezzi, lo
osserva, mentre un'espressione vittoriosa lambisce il suo viso.
Forse quei
miserabili pensavano fosse così facile, per lui, morire.
Una mano,
staccata dal resto del corpo e chiusa a pugno, rivela un frammento di
sfera degli Shikon.
E' tornato.
La battaglia ricomincia.
Salve!
Scrivere
mi pare l'unico modo per non farmi cogliere dalla tristezza. E' proprio
per questo che ho deciso di dedicarmi alla stesura di questa Shot un
po' particolare, sicuramente diversa da quelle scritte in precedenza.
Eppure mi piace molto. Non so perchè, ma
è così. Forse ci si sente sempre un po'
più allegri quando si porta a termine un lavoro che ci
è piaciuto fare.
I
hope you'd like it.
Angolo
Ringraziamenti
Uno
spazietto va dedicato ai ringraziamenti per i commenti che avete
lasciato alla Fiction "A Candle On A Croissant". Li ho apprezzati molto.
Thank you all!
Rosencrantz
:
Grazie mille, Sensei, per i tuoi complimenti! Sono
sempre più che ben accetti e mi fa piacere sapere che tu
abbia trovato carino quello scempio. xD
{S'informa l'utenza che Kade ha deciso di leggere Tanit nel
periodo di convalescenza dall'intervento, quest'estate.}
Bellatrix_Indomita
:
Nella Shot ho descritto il vicolo dove "viveva"
InuYasha come un posto sporco e malsano. Forse non mi sono spiegata
adeguatamente, ma la via che il protagonista osserva ospita parecchi
negozi. Kagome era impegnata a fare shopping, quindi ha notato
InuYasha, che si è accampato proprio all'angolo del vicolo,
ovvero in quella parte che dava sulla strada parallela.
Spero di
averti chiarito un po' le idee e di aver risposto sufficientemente bene
al tuo quesito.
Grazie mille
per i complimenti! Arrossisco nel rileggere il tuo commento. xD
P.S.
Non sono brava. ò.ò
Achaori
: Grazie anche a te per le belle parole! Sai, ho
sempre pensato che se InuYasha fosse vissuto nella nostra epoca sarebbe
stato un riccone sprovveduto ed arrogante. Mi è piaciuto
(come sono sadica) far sì che egli diventasse povero,
così da capire il male che, quand'era benestante, faceva
alle persone meno fortunate di lui.
Ryanforever :
L'idea di un continuo comincia ad attirarmi, ma
in questo momento sono presa da ben altre cose. Ti ringrazio, comunque,
per i complimenti che mi hai rivolto. Continuo a ribadire che i miei
lavori fanno pena. xD
Sembro un po'
Roro, quando faccio così.
Inufan4ever
: Kikkuzza, sei troppo buona. Sai benissimo che ti
adoro, vero? *_* Ogni volta che leggo un
tuo commento, improvvisamente il piacere di scrivere s'impossessa di me
e mi induce ad occuparmi di un altro lavoro. Grazie di tutto! {Anche
per gli scleri su MSN. xD}
Luluchan
: Un appunto: si può dire sia "io
posseggo" che "io possiedo".
Grazie anche a
te per i complimenti!
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