Solo
dopo aver chiuso la chiamata, si accorse che le mani le stavano
tremando.
Questa
volta per la rabbia, per l'indignazione, l'incredulità, lo
sgomento.
Tutto
era partito dai suoi genitori: se loro due non avessero allontanato
Chris dalla sua stanza, lui le sarebbe stato accanto senza aver bisogno
di farlo fingendosi qualcun'altro.
Lui
non aveva mai voluto abbandonarla.
E
anche se Jane non poteva sapere come sarebbero andate le cose se Chris
fosse stato sempre solo Chris per lei, non era giusto che
fossero stati i suoi genitori a privarla della possibilità
di scoprirlo.
Non
avrebbero dovuto intromettersi, poco ma sicuro.
Sua
madre aveva tirato in ballo Jonas, ma non occorreva di certo un genio
per rendersi conto che nonostante uno fosse il fidanzato ufficiale, e
l'altro, praticamente un conoscente (si erano visti troppe poche volte
per definirsi amici) il primo dei due, scompariva di fronte al secondo.
Anche se si sarebbe dovuto verificare il contrario.
Ma
nel momento in cui Jane gli era piombata addosso con i suoi cupcakes e
l'aveva riconosciuto come il ragazzo con il quale aveva trascorso il
Capodanno in aeroporto, dentro di lei era scattato qualcosa che non
sarebbe mai stata in grado di spiegare. E nonostante fosse stata restia
ad ammetterlo a sè stessa per via di Jonas, quando la
mattina dopo aveva realizzato che sarebbero andati insieme al cinema,
loro due e basta, un po' di agitazione le era venuta. Ma in sua
compagnia si era talmente rilassata da aver dimenticato tutto il resto,
fino al bacio che si erano scambiati con le ben note e disastrose
conseguenze.
Poi
Chris era sparito nel nulla, o almeno così le avevano fatto
credere, e naturalmente lei aveva deciso di dare una chance alla storia
con Jonas.
Anche
se ripensava e sognava quegli occhi verdi molto più spesso
di quanto fosse lecito.
Era
comunque certa del fatto che se Chris non fosse stato
allontanato, con Jonas non sarebbe andata avanti tanto a lungo.
Poi,
nel bel mezzo della tempesta emotiva che stava vivendo, era arrivato
'Harry', e le aveva ridato il sorriso e la voglia di vivere, oltre a
farle perdere la testa. All'inizio Jane aveva fatto il possibile per
considerarlo solo un'amico, ma si era innamorata lo stesso.
Ciò
che è incredibile è che lei aveva sempre
immaginato gli occhi di Chris sul viso di Harry, e forse solo allora ne
comprese veramente il motivo.
Però
si era trattato di un collegamento del tutto inconscio....che potessero
essere la stessa persona non le era mai passato neanche per
l'anticamera del cervello, nonostante alcuni indizi ci fossero. Ma lei
non li aveva mai notati, o almeno non lo aveva mai fatto coscientemente.
Su
un punto sua madre c'aveva preso però: si era innamorata due
volte della stessa persona.
E
per come stavano le cose poteva innamorarsene da capo ogni giorno.
Se
ne stava seduta sulla sabbia, a riva, con le spalle lievemente
abbronzate rivolte agli ombrelloni, i capelli legati in una morbida
coda, un prendisole addosso e le braccia avvolte intorno alle
ginocchia, a cercare di metabolizzare ciò che sua madre le
aveva confessato, quando si sentì sfiorare una spalla.
Non
ebbe bisogno di voltarsi per sapere che fosse lui. Conosceva ormai a
memoria quel tocco delicato ma al tempo stesso caldo e rassicurante.
"
Ei" sussurrò dolcemente Chris "va tutto bene?" aggiunse,
prendendo posto accanto a lei
"
Sì e no" ammise la ragazza, alzando il viso
"
Ho parlato con mia madre...e mi ha raccontato tutto" spiegò
subito dopo
"
Tutto...cosa?" si informò lui, guardingo
"
Tutto Chris" confermò Jane, guardandolo dritto negli occhi
"
Finalmente ora so tutta la verità: ogni tessera del puzzle
è tornata al suo posto, e adesso il quadro è
completo..solo che non è nemmeno lontanamente
simile a come l'ho immaginato per tutto questo tempo"
continuò, tornando a fissare il mare
" E questo è un bene o un male?" domandò Chris
" Ci sono più zone d'ombra di quante ne avrei mai potute
immaginare" confessò a sè stessa e a lui
" Però a guardarlo più da vicino, si notano anche
dei punti di luce. Sono un po' nascosti dietro quegli alberi scuri e
imponenti, ma se scosto i rami, quei raggi mi colpiscono in pieno viso"
" Raggiungono i tuoi occhi?" Chris la guardava con una tenerezza
indicibile
" Sì" ammise lei, voltandosi di nuovo a guardarlo
" E allora resta ferma lì, con le mani tra i rami, nel punto
esatto in cui riesci a vedere il cielo"
"Ma io non posso spostarli davvero quei rami"
" Hai detto tu di averlo fatto poco fa"
" L'ho soltanto immaginato, perchè so benissimo che quelle
fronde nascondono la luce, lasciandomene vedere solo un piccolo
spiraglio.
Ma è di un dipinto che stiamo parlando, è fisso,
immutabile, non lo si può mettere in movimento scostando i
rami"
" Ed qui che ti sbagli" sussurrò lui
" Che vuoi dire?"
" Che è l'artista a decidere se e quando terminarlo"
" A me lo hanno regalato già bello e pronto. Non l'ho
nemmeno scelto...mi è stato consegnato in mano e basta,
già concluso"
" Però noi possiamo comprare le tempere, e colorarlo come
più ci piace. Nulla è immutabile sul serio, Jane.
Possiamo ancora rendere quel dipinto il più bello del mondo"
"Io e te?" lo guardava dritto negli occhi
" Io e te" ripetè lui, senza interrompere il contatto visivo.
E Jane sorrise, grata di averlo al suo fianco.
" Sono io uno degli artisiti del tuo dipinto, e ho utilizzato
contemporaneamente colori scuri e colori chiari, pensando di poter
creare il giusto contrasto. Forse abbiamo usato un po' tutti la
tavolozza con troppa leggerezza, sovrapponendo sfumatura su sfumatura,
fino a renderlo così innaturalmente pieno di tinte non
più veritiere. Nessun colore è più se
stesso, e la sensazione che danno tutti insieme, mischiati,
è cupa" ammise Chris " ma nessuno di noi aveva intenzione di
rovinarlo, neppure chi ha usato il nero. Al contrario, cercavamo tutti
disperatamente di salvarlo, ognuno a modo proprio e in disaccordo con
gli altri artisti. Ecco perchè è venuta fuori una
cosa del genere" le spiegò, entrambi sapevano di star
parlando di qualcosa di molto più profondo
" Ora sei di nuovo in grado di occuparti tu stessa del tuo quadro, e
sei libera di farci quello che vuoi" proseguì
" Adesso anche tu puoi diventare un artista, anzi, devi farlo. Io
sarò soltanto immensamente felice se mi lascerai poggiare la
mano sulla tua mentri disegni la tua vita. Sarai tu a decidere se vuoi
montagne o pianure, se vuoi una lingua di mare o una striscia di
deserto, se vuoi il giorno, la notte, il sole o la neve. Io
seguirò i tuoi movimenti, se mi vorrai. E quando sarai
stanca per continuare da sola, quando sarai un bivio e sarai indecisa
sulla direzione da imboccare, la mia mano sarà ancora sulla
tua, esattamente come quando traccerai le stelle, ti
sosterrà e ti consiglierà, ma più di
ogni altra cosa ti proteggerà e ti accarezzerà.
Voglio disegnare con te Jane, non per te. Insieme a te, non al tuo
posto."
La ragazza assorbì quel discorso senza dire una parola, e
soltanto quando Chris ebbe terminato, riuscì ad esprimersi,
a fatica.
" E dopo una roba del genere io che dovrei dire?" aveva quasi le
lacrime agli occhi, e questa volta non erano di rabbia o tristezza
" Non dire nulla" sorrise lui "lasciati solo..." e le sfiorò
le dita con le proprie "lasciami solo poggiare la mano sulla tua"
concluse, facendolo sul serio. Poggiando la propria mano su quella di
lei.
" Sul tuo dipinto però, i ruoli si invertiranno" mise in
chiaro lei
" Nemmeno quello è messo tanto bene, sai?"
ironizzò Chris
" Ma possiamo sempre
comprare nuove tempere, giusto?" sorrise lei
" Possiamo sempre darci nuove possibilità"
tradusse lui, abbandonando le metafore.
"
Stamattina mi sono arrovellata il cervello chiedendomi perhè
fossi sparito dopo l'incidente, per quale motivo ti fossi autoincolpato
di tutto, senza darmi la possibilità di rassicurarti sul
fatto che non fosse tua la colpa ...e adesso scopro che ti hanno
cacciato, che tu non hai mai voluto andartene"
"
Perchè non mi hai raccontato anche questa parte della
storia? Sarebbe stato molto più facile darci una nuova
possibilità se avessi saputo tutto questo"
"
Non spettava a me dirtelo. Io ti posso chiedere scusa solo per i miei
errori"
"
Sono io che ho travisato tutto sin dall'inizio...è che non
avrei mai immaginato che i miei potessero fare una cosa del genere"
"
Sei arrabiata con loro?"
"
Ho sbattuto il telefono in faccia a mia madre..non lo avevo mai fatto
prima" ammise
"
Allora sei davvero una ribelle" la prese in giro lui, facendola ridere
"
Non scherzare. E' una cosa seria" lo ammonì, tra una risata
e l'altra
"
Abbiamo sbagliato tutti in questa storia, Jane. Chi più e
chi meno. Io, i tuoi, in minima parte Sophie"
"
Anche io" lo interruppe lei, e Chris la guardò stranito
"
Con te. Te ne ho dette di tutti i colori senza sapere un accidenti di
nulla. E un po' anche con Sophie..divisa tra te e i miei genitori, che
poteva fare?"
"
Non poteva dirti che mi avevano cacciato, perchè sarebbe
stato da pazzi metterti contro i tuoi nel momento in cui ne avresti
avuto più bisogno.
E
non ti ha detto di 'Harry' perchè era certa del fatto che
spettasse a me farlo..non ci avrebbe mai messi l'uno contro l'altra
volontariamente"
"
E io avrei voluto farlo con tutto me stesso, dirti chi ero realmente,
ma avevo dannatamente paura di perderti" ammise ancora una volta
"
E i tuoi Jane..loro pensavano di proteggerti, pensavano di fare il tuo
bene. Ma erano ovviamente sconvolti, troppo arrabbiati per pensare
lucidamente, e avevano un terribile bisogno di dare la colpa a qualcuno
per spiegarsi ciò che ti era successo. E chi meglio di me?
In fondo anche io mi sono dato la colpa per tanto tempo, e un po'
continuo a darmela ancora"
"
Non devi" disse lei, inchiodando gli occhi in quelli di lui
"
E' più forte di me" ammise Chris
"
Ma adesso vedo di nuovo..non ha più senso"
"
Mi sembra tutto una specie di miracolo"
"
Anche a me" sorrise di nuovo la ragazza.
"
Mi prometti che da ora in poi mi dirai tutto tutto? Anche se dovesse
farmi male, o coinvolgere le persone a me care...voglio la
verità" lo implorò Jane
"
Te lo prometto" e si portò la sua mano alle labbra per
poterle baciare il dorso, e poi le nocche, a una a una.
"
Certo non si può dire che la nostra sia una storia
monotona..o noiosa" Chris cercò di buttarla sullo scherzo
"
In effetti non è roba da tutti i giorni" convenne lei
"
Ci potrebbero quasi fare un film, sai?"
"
Certo..la ragazza che dopo aver perso la vista è stata presa
in giro dai genitori, dal ragazzo che ama, dalla migliore
amica...fortunata, vero?" scherzò lei
"
Ei, mi stai rubando la scena!" protestò Chris " il vero
protagonista dovrebbe essere il ragazzo che si inventa una nuova
identità pur di starle accan-"
Jane
si sporse verso di lui, e premette le labbra sulle sue, che dopo un
attimo di sorpresa e stordimento, ricambiarono il bacio con
passione e tenerezza. Contemporaneamente.
"
Sai una cosa? Forse fortunata lo sono davvero, se tutte queste persone
si mobilitano a creare casini per me. A modo loro mi voglione bene"
riflettè lei, quando si furono separati
"
Una in particolare ti vuole molto più che bene"
sussurrò Chris
"
Ma davvero?" lo provocò lei
"
Sì, e in questo preciso istante vorrebbe portarti in camera
e perdersi in te"
Per
un secondo si guardarono negli occhi, incantati, poi Jane
diventò paonozza e Chris le fece una tenera carezza.
"
Lo voglio anche io" disse lei, sicura come non lo era mai stata prima.
E
allora corsero fino a raggiungere l'hotel, tenendosi per mano ridendo
come bambini, ma quando furono protetti dalla mura della loro camera,
di infantile non restò più nulla.
Chris
le afferrò saldamente i fianchi e la attirò
contro di sè, mentre lei gli legava le braccia al collo e si
lasciava baciare. Baci infuocati, da mozzare il respiro.
Nella
foga Jane finì per urtare il muro con la schiena, ma non se
ne curò affatto. La parete era fredda e le labbra di lui
premute sulle sue, e poi sul collo, bollenti.
Un
contrasto che la mandò fuori di testa, fino a farle
stringere le gambe, impreparata a quelle vampate e quel solletico.
Forse
prima di allora, in quel modo non si erano mai baciati,
perchè sapevano a cosa quella passione sregolata avrebbe
portato, e sapevano di non potersi spingere fin là. Fino al
piacere più acuto e più vero.
Non
che non lo avessero voluto, ma Jane non accettava di doverlo fare senza
guardarlo negli occhi, e lui non avrebbe sopportato di essere chiamato
con un altro nome.
Chris
voleva che la prima volta di Jane fosse...Chris. E lo voleva anche lei,
in un modo che le faceva quasi male per quanto era intenso.
La
prese tra le braccia e l'adagiò sul letto, stendendo
contemporaneamente un asciugamano sotto di lei.
Poi
si liberò della maglietta, un attimo prima di chinarsi su di
lei per baciarla ancora, sulla fronte, sugli occhi, sul naso, sul mento
e sulle labbra.
"
Lo vuoi davvero?" domandò gaurdandola dritto negli occhi.
Quasi commosso, perchè pensava che non sarebbe mai arrivato
quel momento, o perlomeno che fosse lontano anni luce il
momento in cui ci avrebbe fatto l'amore, occhi negli occhi.
"
Sì Chris, ti voglio" sussurrò lei senza il minimo
dubbio
"
E ti amo. Ti amo da impazzire" aggiunse subito dopo, senza interrompere
il contatto visivo
"
Ti amo anche io amore" e lentamente prese a baciarle le cosce nude,
mentre lei ansimava, scossa dal desiderio.
Quando
giunse all'orlo del prendisole, guardandola in viso, infilò
le dita al di sotto dell'indumento. Un secondo dopo le mutandine del
costume erano sul pavimento, e il vestito ancora addosso.
Tornò
a baciarla sulle labbra e poi sul collo, mentre con le mani slacciava
anche il reggiseno, facendolo volare via.
Non
sapeva spiegarsi il motivo per il quale stesse procedendo in quel modo,
ma il solo pensare che sotto quel leggero prendisole di lino bianco
fosse completamente nuda, lo eccitava da pazzi.
Lentamente
le abbassò le bretelline del vestito, e gliele fece
scivolare sulle braccia. Jane mosse il bacino verso di lui,
probabilmente senza nemmeno rendersene conto e Chris capì
che era pronta.
Tornò
a baciarla con inadudita passione e tenerezza sulle labbra, e poi la
guardò di nuovo negli occhi, mentre le mani di lei gli
accarezzavano la schiena nuda, scendendo lentamente sempre
più in basso.
"
Sei bellissima" disse, quasi emozionato.
E
lo pensava con ogni fibra del suo essere: aveva in viso in fiamme, le
pupille dilatate del desiderio, le labbra gonfie dei suoi baci, i
capelli arruffati, e iniziava a dimenarsi sotto di lui, quasi
completamente nuda.
Chris
era assolutamente certo che al mondo non esistesse una visione
più bella di quella.
E
al tempo stesso, guardandolo in quegli occhi che si erano fatti di un
verde più intenso, le labbra gonfie di baci, i capelli
sparati da tutte le parti, il sudore che gli imperlava la
fronte e gli gocciolava sul collo, e solo un paio di calzoncini
addosso, Jane pensò che non fosse mai stato tanto bello. Ed
era tutto solo. Solo suo.
In
un solo colpo tirò giù pantoloncini e costume,
mentre lui faceva lentamente scendere il prendisole lungo le sue gambe,
fino ai piedi.
In
quel momento si resero conto entrambi di avere ancora gli infradito da
mare, e risero tornando a guardarsi negli occhi.
Poi,
come se il vero impedimento fossero state le ciabatte, Chris si
munì delle dovute precauzioni, e subito dopo
tornò a baciarla. Scese con le mani lungo i suoi fianchi
finalmente nudi, e prese a carezzarle l'interno coscia, spingendola
contemporaneamente a lasciargli più spazio. Con le labbra
percorse il collo, scendendo sempre più in basso fino a seni.
Ci
si immerse di testa, baciando, soffiando e leccandole la pelle, alzando
subito dopo gli occhi fino a incrociare quelli di lei, per non perdersi
nemmeno una delle sue espressioni e sospiri di puro piacere.
Jane
scoprì che le piaceva un sacco il fatto che lui la toccasse
e la baciasse così intimamente, e contrariamente a quanto
aveva sempre pensato, non provava alcuna vergogna o imbarazzo.
Lo
voleva dentro di sè.
Urlò
di piacere e dolore quando finalmente lo sentì, e lui fu
pronto a carezzarle il viso e i capelli, rassicurandola e baciandola
dolcemente.
"
Non ti farò del male" le promise in un sussurro, e seppero
entrambi che non si stava riferendo soltanto a quel momento.
Lei
annuì, come a dire ' lo so che non mi farai del male',
troppo scombussolata ed eccitata per dire qualcosa di senso compiuto. Ma pian
piano il suo corpo si abitò a quella nuova condizione, e il
piacere divenne talmente intenso da farle gridare il nome di Chris
senza ritegno.
E
la realtà, fu molto meglio delle fantasie.
La mattina dopo, di buon'ora, Chris fu svegliato da un deciso bussare
alla porta.
Mugulando qualcosa, ma stando attento a non farsi sentire da Jane,
andò ad aprire con un lenzuolo legato alla meglio attorno
alle parti basse.
" Chris!" Sophie non potè proprio fare a meno di guardarlo
divertita e totalmente impreparata alla faccenda, poi si
coprì la bocca, sperando di non aver fatto una gaffe
" Siete già arrivati?" fece lui, più a bassa
voce, come se l'essere chiamato con il proprio nome fosse stata cosa da
tutti i giorni in quegli ultimi tempi
" Così pare" scherzò Scott, a sua volta sorpreso
di aver trovato l'amico così rilassato e poco preoccupato
del fatto che il suo vero nome fosse stato appena urlato da Sophie
" Ho la vaga impressione che abbiamo interrotto qualcosa qui.."
continuò la ragazza, facendogli l'occhiolino e dimenticando
per un attimo la faccenda della doppia identità
" Soltanto una meravigliosa dormita" ammise lui, con un sorriso che
però lasciava intendere altro
" Sì certo. Comunque siamo venuti ad accertarci sulle vostre
condizioni, quelle di Jane in particolare visto che ieri non ci siamo
per niente sentiti...ma ora mi rendo conto che siete stati piuttosto..
occupati" disse Sophie con tono birichino
" Jane non ti ha scritto?" e lui non se ne rese conto, ma sia Sophie
che Scott lo guardarono allibiti.
La loro amica non si azzardava a scrivere un messaggio da...beh,
dall'incidente.
" Vabbè, se ne sarà dimenticata. Ci vediamo tra
mezz'ora nella hall, va bene? Abbiamo un sacco di cose da raccontarvi"
sorrise da un orecchio all'altro mentre lo diceva
" Okay" rispose Scott per entrambi, perplesso tanto quanto la sua
ragazza.
Si chiesero che diavolo stesse succedendo.
Chris che non si precipitava a tappargli la bocca dopo essere
stata chiamato per nome.
Jane che avrebbe dovuto scrivere un messaggio.
Per un attimo Sophie pensò che la sua migliore amica avesse
recuperato la vista per miracolo, e avesse scoperto il gioco di Chris.
Però se così fosse stato, lei e Scott non
avrebbero dovuto trovarlo mezzo nudo con l'aria di uno che se
l'è spassata alla grande!
Se Jane avesse davvero scoperto la verità, di sicuro non
glie l'avrebbe fatta passare liscia....quindi no, doveva esserci
dell'altro. L'unica cosa che sapeva era che il cellulare
dell'amica si fosse rotto, e che i due avevano mandato un messaggio da
quello di Chris per dire che fosse tutto apposto. Questo
però, la sera in cui erano arrivati sull'isola.
" Amoree"
Una volta ritornato a letto, Chris prese a baciarle dolcemente il collo
per svegliarla
" Ho ancora sonno" borbottò lei, allargando le braccia per
stringere il ragazzo a sè. Lui la lasciò fare, ma
non smise di baciarla, passando dal collo al mento, e poi alle labbra.
Anche se mezza addormentata, Jane ricambiò il bacio, e poi
aprì finalmente gli occhi, rendendosi conto di non poter
dormire ancora.
" Sono arrivati Scott e Sophie" sussurrò lui, tra una
coccola e l'altra
" Cosa? Di già? Quando? Ma che ore sono?" e all'improvviso
fu perfettamente sveglia. Chris rise per l'mproponibile
quantità di domande.
" Sono solo le otto di mattina, ma hanno appena bussato alla nostra
porta" le spiegò, poggiando la testa sul suo seno coperto
solo dal lenzuolo
" Ci hai parlato? E ti hanno visto....così?"
domandò lei a quel punto
" Sono andato ad aprire con il lenzuolo legato alla vita, quindi
sì, credo che si sia fatti una vaga idea della situazione"
" Bene..adesso non me la leverò più di torno"
ribattè lei, scherzando solo a metà,
consapevole del fatto che Sophie l'avrebbe tempestata di domande
" Erano sconvolti" raccontò lui
" Per averti trovato mezzo nudo?"
" Anche..ma soprattutto perchè non ho battuto ciglio quando
per sbaglio Sophie mi ha chiamato Chris, e quando le ho detto che tu
avevi intenzione di scriverle ieri..."
" Alla fine me ne sono dimenticata...ma sei stato tu che mi hai
distratto con metodi poco ortodossi" sorrise la ragazza, immergendo le
mani tra i capelli di lui
" Come ti senti?" si informò Chris, tornando a guardarla
negli occhi
" Un po' intorpidita...ma non sono mai stata meglio di così
amore" ammise Jane con disarmante sincerità.
Un attimo dopo avevano ripreso a baciarsi incuranti del resto del
mondo. Almeno fino a quando non squillò il cellulare di
Chris.
" E' un numero che non conosco" disse lui, quando controvoglia, fu
costretto a staccarsi da Jane per rispondere
" Sì, sono Chris, con chi parlo?" e ci fu un attimo di
silenzio
" Oh, signora Collins! Buongiorno!" e a quelle parole la ragazza si
drizzò a sedere sul letto
" Sì, Jane è qui. Ora gliela passo, d'accordo?"
continuò, fissando lei che lo guardava preoccupata
" ..Non importa. Sì, certo.. arrivederci allora" e
passò il telefono alla fidanzata.
" Mamma.." rispose lei, esitante
" Tesoro, ho chiamato perchè io e tuo padre non abbiamo
chiuso occhio stanotte ripensando a tutta la faccenda. Siamo
consapevoli di aver sbagliato, l'ho appena detto anche a Chris, e
vorremmo rimediare" spiegò
Vedendo che dall'altra parte c'era silenzio, la donna
proseguì.
" Sei molto arrabbiata?"
" Non ne ho il diritto forse?"
" No, no, certo che ce l'hai. Però concedici la
possibilità di rimediare al nostro errore. Io e tuo padre
vorremmo che tu e Chris veniste a pranzo da noi, magari la settimana
prossima, quando tornate dalla Grecia. Tanto a quel punto non avrai
più l'alloggio al campus, e dovrai tornare per forza a casa,
no?
Porta Chris con te, e se poi vorrà trattenersi per qualche
giorno, sarà il benvenuto. Te lo prometto" parlò
tutto d'un fiato.
Jane si voltò verso Chris, che essendo accanto a lei aveva
ascoltato tutto, e le bastò scorgere il suo sorriso, per
accettare la proposta della mamma.
Dopotutto, se li aveva perdonati lui, poteva farlo anche lei.
" Vogliamo mettere una pietra sotto questo periodaccio, e ricominciare
tutto da capo" la pregò la mamma
" Papà può venirci a prendere sabato
all'aeroporto?" domandò lei, sorridendo
" S'...sì, certo!" e a quel punto anche la signora Collins
si concesse di sorridere
" Ci sentiamo per l'orario allora" e con quelle parole chiuse la
telefonata, con il cuore un po' più leggero di prima.
Buttò le braccia intorno al collo di Chris e lo
baciò con tutto l'amore del mondo "grazie" disse soltanto,
comunicandogli con gli occhi e con quell'unica parola quanto lo amava.
" Voglio fare le cose per bene con te. Voglio fare sul serio" disse
lui, baciandola ancora e stringendola forte a sè
" Anch'io" sussurrò la ragazza
" Perciò aspettati di essere invitata a casa mia molto
presto" e invece di agitarsi, Jane lo strinse più forte.
Con un lieve ritardo, raggiunsero Scott e Sophie nella hall
dell'albergo.
Le due ragazze ovviamente si abbracciarono, e soltanto quando
l'intreccio di corpi di sciolse, Sophie si rese conto che l'amica non
portava gli occhiali da sole come al solito...e la stava guardando
negli occhi.
" Ho..ho bisogno di sedermi" disse soltanto, rischiando di svenire per
la sorpresa
" Jane! O mio Dio...Jane!Ma che è successo?"
farfugliò Scott, precipitandosi ad abbracciarla senza
capirci nulla, a parte il fatto che avesse recuperato la vista.
Miracolosamente.
" Ma cosa...? Come?....O mio Dio, ma non sto sognando vero?"
sussurrò una Sophie ancora piuttosta sconvolta
" No, è tutto vero" sorrise Chris, mettendo un braccio
intorno alle spalle della fidanzata
" Quindi tu sai..che lui..Harry..e non gli hai spaccato la faccia? E
non la stai spaccando neanche a me, che..che sono stata sua complice?"
Sophie non si era mai persa in giri di parole
" Mi sono arrabbiata e tanto, con tutti e due" ammise a quel punto Jane
"e anche con te Scott" aggiunse un secondo dopo
" Però Chris aveva pensato bene di prendersi una bronchite
per via del temporale, quindi sono dovuta andare a recuperarlo per
impedirglielo. E abbiamo discusso, tanto, alla fine ci siamo
addormentati però, e ieri mattina gli ho detto di aver
bisogno di un po' di tempo per metabolizzare la cosa. Poi per quello
stupido ombrellone ci siamo incontrati in spiaggia, e mi sono resa
conto di star per cedere perchè è impossibile
resistere alla sua dolcezza, ma è stato quando ho parlato
con mia madre che sono crollate tutte le barriere anti-Chris che stavo
cercando di costruire"
Sophie non c'aveva capito granchè da quel racconto, a parte
il fatto di essersi persa un sacco di cose.
" Per quanto riguarda te invece, devi ringraziare Chris che mi ha
ripetuto mille volte che gli hai retto il gioco solo perchè
hai sempre creduto in noi" aggiunse subito dopo, più
chiaramente.
" E la settimana prossima, i miei ci hanno invitati a pranzo...vogliono
ripartire da zero" concluse, emozionata e logorroica come
poche volte lo era stata.
" Wow" fu tutto quello che fu in grado di dire Sophie, seguita da Scott
" Quindi possiamo dire addio a Harry?" domandò subito dopo
la sua migliore amica
" Io non lo dimenticherò Harry" disse a bassa voce Jane
" Nemmeno io" la rassicurò Chris altrettanto a bassa voce.
" Allora adesso non ci resta che iniziare a goderci questa vacanza,
giusto?" proprose Scott, scatenando l'entusiasmo di tutti.
Avrebbero avuto poco meno di una settimana per aggiornarsi con calma su
tutto.
" La Grecia è meravigliosa! Anche quel posto in cui siamo
stati noi, ospiti degli zii di Scottie, Dio era fotonico..il mare, le
spiagge, il sole, tutti quei colori e" Sophie fece l'errore di voltarsi
verso Jane e Chris, che li seguivano a pochi passi di distanza.
Non la stavano ascoltando: erano fermi nel bel mezzo del sentiero a
baciarsi.
" Dio! Come a Pasquetta...al luna park" esclamò,
rivolgendosi a Scott
" Ei..voi due? Non è carino bloccare il passaggio in quel
modo...e misà proprio che lo state prendendo a vizio"
gridò Scott, attirando la loro attenzione.
Jane e Chris risero al ricordo,guardandosi negli occhi per un istante,
per poi tornare a baciarsi.
" Sono proprio carini!" ammise Sophie in un moto di tenerezza, un
attimo prima che il suo fidanzato l'afferrasse per i fianchi
contribuendo alla causa-ostruzione della strada.
E così, quella mattina, il sole di quella terra straniera
assistè allo spettacolo più bello di tutti:
l'amore fresco, puro, folle, e meraviglioso di due giovani coppie che a
qualche metro di distanza l'una dall'altra, parevano aver dimenticato
l'esistenza del resto del mondo.
" Visto, è andato tutto bene alla fine" mormorò
Scott, carezzando il viso della sua fidanzata. E Sophie sorrise,
incredula ma innegabilmente felice.
Faceva ancora fatica a metabolizzare tutto quello che era successo
nelle precedenti quarantott'ore, ma l'unica cosa che contava davvero
era che Jane avesse riacquistato la vista (anche se nessuno sarebbe mai
stato in grado di fornirne una spiegazione logica) e che non l'avesse
irradiata dall'albo degli amici per aver coperto Chris per tutto quel
tempo. Forse, in fondo in fondo, doveva ringraziare la signora Collins,
che finalmente aveva avuto il coraggio di dire la verità,
contribuendo a gettare definitivamente Jane tra le braccia del ragazzo
che amava e che l'amava.
Miracolosamente, tutto si era concluso per il
meglio...almeno quel capitolo delle loro vite.
Perchè era più che evidente che proprio su quella
spiaggia ne stava iniziando uno nuovo, che chissà dove li
avrebbe portati. Tutti e quattro, e Jane e Chris in particolare, non
vedevano l'ora di scoprirlo, ma per il momento si godevano il sole e il
mare della Grecia.
" Non riesco a crederci!!" esclamò Sophie, portandosi le
mani davanti agli occhi per ripararsi dai raggi, mentre era stesa in
spiaggia accanto all'amica
" Finalmente è tornato tutto come prima, anzi...meglio di
prima" sorrise Jane
" E scommetto che il meglio è identificabile con quegli
occhioni verdi" i ragazzi stavano facendo il bagno, a qualche metro di
distanza
" Credo di essermi innamorata di lui, naturalmente senza rendermene
conto in quel momento, quando ha iniziato a prendermi in giro e
sorridermi in quel modo con il cappotto imbrattato della
panna dei cupcakes"
" E io ho capito che non si trattava di uno sconosciuto qualunque,
quando il bus è partito e tu non mi hai raggiunta,
già persa in quei occhi"
" Beh, in effetti avrei dovuto capire che si trattava di un
sintomo già da quello" convenne Jane
" Non si perde l'ultimo bus per chiunque, giusto?"
" Lo si perde solo se lo si vuole perdere" e con quelle parole, Jane
disse più di quanto avrebbe mai potuto raccontare sulla loro
storia.
BUONSALVEEE!!!
Finalmente sono riuscita a pubblicare quest'ultimo capitolo, e non vedo
l'ora di scoprire cosa ne pensate in proposito.
Putroppo ho avuto diversi poblemi questa settimana, anche tecnici
(telefono e computer che non andavano) e non sono riuscita a farmi viva
prima. In ogni caso, mi dispiace dirvi che nell'immediato futuro non ci
sarà un seguito di questa storia. Mi sono presta resa conto
che il nuovo anno all'università sarà molto molto
più impegnativo del previsto, e mi toglierà ogni
energia per fare altro, almeno fino alla fine della prima sessione.
Mi dispiace dover in qualche modo smentirmi su questo, ma credetemi,
non posso proprio fare altrimenti.
Comunque Jane e Chris torneranno quasi sicuramente..non subito
però.
Colgo l'ultima occasione (per ora) per ringraziarvi di tutto il
sostegno ricevuto, di ogni parola e minuto che avete speso per me e la
mia storia.
GRAZIE DI CUORE <3
Ringrazio naturalmente anche chi ha solo letto la storia in silenzio, e
chi l'ha inserita in una qualsiasi lista. Apprezzerei tantissimo se mi
lasciaste un parere almeno per quest'ultimo capitolo :)
Grazie a tutti, un bacione, e spero di risentirvi presto
<3<3<3<3<3
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