Under the Same Sky ~ Reveil

di whitemushroom
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Morso

“Quello non è un ragazzo, è un animale!”
Elliot non ha mai visto Ernest così infuriato; Claude si è limitato a brontolare qualcosa ed a chiamare una carrozza, ma probabilmente le urla di Ernest avranno già raggiunto casa. Le mani gentili della signora Finn gli appoggiano l’impacco sull’avambraccio, poi gli stringono la fasciatura per farlo aderire. “Come si sente, signorino Elliot? Cielo, sono così mortificata …”
“E di cosa?” risponde, fingendosi molto meno dolorante di quanto lo sia davvero pur di far smettere quella fastidiosa situazione. “È solo un graffio …”
“Non è un graffio, Elli! È un morso!” tuona Ernest che adesso è addirittura paonazzo.
In realtà non è solo un morso. Ci sono anche due pugni, tre calci ed un livido a livello dello sterno che prega che i suoi fratelli non scoprano tanto presto. Il tutto dato e ricevuto, ovviamente: è abbastanza certo che la ginocchiata che ha affibbiato nello stomaco di quell’orfanello petulante abbia lasciato il segno. Deve ammettere che per essere la sua prima zuffa se l’è cavata davvero bene.
Potrebbe quasi dire di essersi divertito.
“Ma non temere, fratellino, oggi capirai davvero quanto sia importante essere un Nightray. Dai l’ordine alla signora Finn e quel bastardino sarà espulso dall’orfanotrofio prima ancora che arrivi la carrozza”.
Ernest gli arruffa con gentilezza i capelli. “Fagli capire qual è il suo posto”.
Ecco, si giunge sempre a quel momento.
Sono tutti uguali, proprio come i battiti scanditi da una vecchia pendola. Momenti arrugginiti, istanti avvenuti in luoghi diversi ma che tornano tutti con lo stesso suono; il suono della vittoria, quello secco che chiude ogni partita. Elliot lo odia.
È il suo cognome a porre fine a tutto. Solo il cognome, niente altro. Nessuna abilità, nessuna forza, nessuna dimostrazione di essere davvero il migliore: lui è Elliot Nightray, e può solo vincere.
Lui è Elliot Nightray, e qualunque partita è decisa prima ancora di iniziare.
Sono tutti intorno a lui. Non solo i suoi fratelli –Ernest e Claude non gli permetterebbero nemmeno di sbucciarsi un ginocchio- ma anche la signora Finn, le donne di servizio e quasi tutti i bambini dell’orfanotrofio; nessuno si è preoccupato di vedere come sta l’altro, quel ragazzino insolente dai capelli neri che sta per essere buttato fuori dalla casa dell’Angelo Bianco solo perché ha alzato le mani (e i denti) contro un nobile che, a dirla tutta, lo aveva anche importunato durante la lettura. È un potere lo disgusta, perché nessuno potrà mai guardarlo come un pari. Quel ragazzo è stato l’unico farlo, e per questo rischia di perdere l’unica casa che possiede e finire a mendicare in chissà quale vicolo sudicio di Sabrié.
Ma se questa è la giustizia … può solo dire che gli fa schifo.
Lui è Elliot Nightray, e stavolta vuole averla vinta con le sue sole forze. “Lascia stare, Ernest. Me la cavo da solo”.


Guest stars

Ernest e Claude Nightray: i due fratelli maggiori di Elliot. Sono assai protettivi nei confronti del fratellino e della famiglia in generale, ma trattano con disprezzo chiunque appartenga ad un ceto sociale inferiore.

Mrs. Finn: la direttrice della Casa dell'Angelo Bianco (o Casa di Fianna), l'orfanotrofio di Sabrié dove vive Leo.




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