Prompt
2: Nell’Underworld Emma e Graham possono
finalmente dirsi addio.
-
Graham. Sei... tu. – disse Emma.
Lui
le sorrise e allungò le mani verso di lei. Emma le strinse.
Aveva
cercato la sua tomba tra le tante, disposte in file irregolari nel
grande cimitero
di Underbrooke. L’aveva cercata a lungo, pregando che non
fosse una di quelle
spezzate. E pregando di trovarlo, perché...
perché doveva vederlo ancora una
volta. Doveva assicurarsi che stesse bene. Non avrebbe mai voluto che
l’ultimo
ricordo fosse il suo corpo senza vita, tra le sue braccia, sul
pavimento della
centrale di polizia.
-
Non pensavo che ti avrei rivista. – rispose Graham. La sua
voce era dolce e
piena di emozione. – Sono contento. Ma non dovresti essere
quaggiù.
-
Volevo essere sicura che...
-
Che non fossi finito in qualche posto peggiore. No. Sto bene.
– Continuava a
stringere le sue mani. – Oh, hai ancora i miei lacci.
Emma
rimirò i lacci dei suoi stivali legati al polso come un
braccialetto. – Certo.
Li porto sempre con me.
Restarono
in silenzio per qualche istante.
-
Mi dispiace. – disse Emma, abbassando la testa. –
Per non... non essere
riuscita a salvarti. Allora non avevo idea...
-
Non è stata colpa tua. Per te era difficile credere.
– la consolò Graham,
mentre il vento gli sollevava qualche ciocca di capelli castani.
– Ma ce l’hai
fatta. Hai spezzato la maledizione. Hai aiutato me a ricordare.
Emma
si sforzava di non piangere. Sorrise, appoggiandogli una mano sulla
guancia.
-
Grazie. – disse Graham. Si chinò su di lei.
– Davvero.
Emma
chiuse gli occhi. Avvertì il profumo della sua pelle, forte
e chiaro come l’ultima
volta che l’aveva baciata.
Graham
sfiorò le sue labbra con le proprie.
E
poi il suo corpo divenne inconsistente. Emma vide l’erba e le
tombe attraverso
il suo torace.
Infine
si dissolse del tutto.