Don't leave me
Don’t leave me…
Ciuao!!!salve a tutti…Innanzi tutto vorrei ringraziare di
nuovo Achaori, Mikamey e Ryanforever per aver recensito la mia one-shot….davvero
mille grazie!!
Passiamo a questa nuova storia…voglio precisare che non ho
riscritto come piace a me la storia del manga, ma solo scritto una nuova
avventura…post-manga ( diciamo così). I personaggi non sono miei ma della venerabile Rumiko Takashi.
Come leggerete ci saranno un po’ di cambiamenti soprattutto
per quanto riguarda Kagome…
Va beh…spero che mi farete sapere cosa ne pensate in molti…
Buona lettura
La decisione
giusta
Un anno fa…
Inuyasha l’aveva portata davanti al pozzo, era teso,sapeva
che sarebbe stato difficile,ma era la decisione giusta.
Lei era dietro di lui in attesa che lui le dicesse perché
l’aveva portata lì.
-Kagome…- sentiva il suo cuore battere come un tamburo..non
sapeva come dirglielo.
-Inuyasha che c’è?…mi sembri strano- domandò la ragazza intimorita dall’espressione del mezzodemone.
Inuyasha le si avvicino lentamente, e l’abbracciò.
Kagome ricambiò l’abbraccio, confusa…non capiva cosa stesse
accadendo.
Il ragazzo si staccò lentamente,come se volesse mantenere
quel contatto per sempre la guardò dritta negli occhi.
-Kagome…devi tornare nella tua epoca- freddo,
cercava di essere il più distaccato possibile per non far trasparire la
sofferenza che provava nel pronunciare quelle parole
-Inuyasha…ma cosa dici?- la ragazza cercò di avvicinarsi ma
lui si spostò.
Kagome era in preda alla paura, non capiva il perché delle
sue parole.
-Inuyasha…spiegami che significa!- era confusa e arrabbiata-
Se è uno scherzo sappi che è di cattivo gusto…-spiegò lei cercando di
trattenere le lacrime.
-Kagome mi dispiace…- sussurrò lui.
La ragazza indietreggiò verso il pozzo,
cercando di tirare fuori da Inuyasha qualche spiegazione che potesse farle
capire il significato delle sue frasi.
Sentì il vuoto sotto di sé e vide Inuyasha allontanarsi
sempre di più da lei.
In un attimo si ritrovò in quel luogo freddo umido
con le mani sporche di terra bagnata e la gonna verde della divisa
sgualcita, non sapeva cosa
pensare.
Era arrabbiata, provò a tornare indietro, così pensando di
essere tornata nell’epoca sengoku alzò il viso, ma vide solo il soffitto di una
vecchia capanna.
“Cosa diavolo succede?
Perché non riesco più a tornare indietro?”
Frugò nella tasca della sua gonna ma non trovò la boccetta
contenente i frammenti della sfera.
“Inuyasha…no…non può essere…
I miei frammenti,
Perché?
Non capisco!
Maledizione!!”
***
Era passato un anno da quel giorno, e sia Kagome che
Inuyasha non si videro più.
***
-Kagome scendi!! Su vieni a fare colazione!- sentì il grido
di sua madre che la incitava a sottrarsi dal tepore delle coperte del suo letto.
Così si alzò, andò in bagno e come al solito
indossò quella divisa verde che le riportava alla mente tanti ricordi
che aveva lasciato nell'oscurità della sua mente sperando di non
dovervi avere più a che fare.
Si pettinò e scese le scale, e come tutte le
mattine prese al volo una fetta di tost dal piatto riposto davanti
a una sedia che ogni mattina aspettava di ospitare qualcuno che però
puntualmente la lasciava lì riposta in ordine.
Odiava essere in ritardo a scuola, finalmente che ora poteva
andare a scuola tutti i giorni preferiva andarci in anticipo. - Kagome, mangia qualcos'altro sono le 7:15 hai ancora tempo per arrivare a scuola! - sua
madre ogni mattina le ripeteva la stessa frase come un disco
inceppato nel lettore cd , nella speranza di
essere ascoltata. -No…mamma non ti preoccupare!- la ragazza si infilò le
scarpe e uscì salutando tutti.
Ci vollero più di cinque minuti per
scendere tutti i gradini delle scale che la portavano al marciapiede.
Percorse la strada,
ormai settembre era arrivato e con lui anche un fresco venticello che
ogni mattina le scompigliava i capelli e lei con la solita aria
scocciata cercava di metterli a posto ma loro si ribellavano sempre.
-Ciao
Eri…Ciao Ayumi- davanti al cancello della scuola l'aspettavano come
ogni mattina le sue due migliori amiche, erano le uniche che dopo il
suo ritorno regolare a acuola non avevano fatto domande, come se
avessero avuto timore di sapere la risposta. -Ciao!!- risposero all’unisono e due compagne.
Così dopo i cinque minuti di
chiacchiere la campanella suonò e si avviarono in classe.
Le lezioni passarono in
fretta…più del solito.
Le tre ragazze si salutarono
fuori dalla scuola e ognuna prese la sua strada.
Durante il tragitto tornarono dei
ricordi alla mente di Kagome.
I ricordi delle medie…la scuola
in cui andava prima le piaceva molto di più delle superiori, almeno lì non si
studiava poi così tanto.
Ricordò anche il fatidico esame
di stato passato con un sei per il rotto della cuffia, infondo aveva fatto tante assenze.
Salì le scale e vide qualcosa
muoversi tra i cespugli del giardino, così incuriosita si avvicino ma sentì uno
strano rumore che la lasciò immobile lì davanti.
Corse nel magazzino del nonno
cercando qualcosa per difendersi, così prese una scopa e perlustrò il giardino
in cerca di quel qualcosa che l’aveva spaventata.
Ad un tratto vide un luccichio da
un punto del prato.
Il suo cuore perse un battito, le
cadde la scopa dalle mani…senti le lacrime calde riempire i suoi occhi.
Non ci credeva, non poteva essere.
Sconvolta corse in casa, spalancò
la porta e volò in camera sua, senza salutare nessuno.
Si chiuse nella stanza e con la
schiena appoggiata alla porta scivolò seduta sul pavimento, iniziò a piangere,
non riusciva a fermare quelle piccole gocce di dolore che le correvano sul
viso, quelle che si era tenuta dentro tante volte per evitare di far preoccupare ulteriormente sua madre.
Si sentia sola, si
sentiva dannatamente sola dal quel maledetto giorno in cui aveva
varcato la soglia di casa sapendo di rimanerci per il resto della sua
vita; era andato tutto storto, tutto diversamente da ciò che sperava
lei.
Quando si calmò scese le scale,
incontrò i visi dei suoi familiari preoccupati per la sua assenza durante la
giornata, ma non domandarono nulla.
Kagome uscì in giardino e si
diresse verso quel bagliore che l’aveva colpita qualche ora prima.
Raccolse la boccetta, e si avviò
verso il Goshinboku.
Era ferma davanti a quell’albero,
aveva gli occhi gonfi e rossi, per le troppe lacrime versate.
Ma aveva preso una decisione.
E sapeva che era quella giusta.
Ho modificato il capitolo perchè non mi piaceva
come l'avevo scritto e poi c'erano i codici tra le scatole che
rovinavano la lettura. Comunque spero che sia meglio di prima XD Ciuao!!Inukag4ever
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