Throught the Dark

di Rcbs
(/viewuser.php?uid=660419)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Cap. 7: Sogno o son desto?



"CHE DIAVOLO CI FAI TU QUI?".

L'Urlo era quasi riuscito a far sbilanciare indietro l'altro dal davanzale.

Hinata si ritrovò a sbattere un paio di volte le palpebre e a controllarsi le orecchie. Quell'urlo era stato peggio di una sirena della polizia.

"Sei impazzito? Ci terrei a non diventare sordo prima del dovuto!" Sussurò con veemenza il rosso, che nel frattempo accorciò le distanze tra loro sedendosi con poca grazia sul bordo del letto, accanto all'altro. 

Kageyama piuttosto stizzito per quella risposta si ritrovò a storcere il naso e a distogliere lo sguardo. Finì così per dimenticarsi anche di indagare sul trasandato aspetto dell'altro.

"Che ci fa... Ah! mmm"
Giratosi appena, il corvino voleva sapere il motivo di quella visita inaspettata, ma fu colto alla sprovvista da un paio di labbra che si posarono delicatamente sulle sue.

Il contatto fu breve e appena il rosso si staccò gli regalò un caldo sorriso.

Tobio era completamente stralunato, era sicuro, stava sognando per forza.

"Tesoro è tutto a posto? Ti ho sentito urlare"

La voce di sua madre tuonò nella stanza, poco prima che l'uscio della porta venisse spalancato e la luce penetrasse prepotente irritandogli un poco gli occhi.

"Niente é che..."

Scomparso.

Shouyou era scomparso nel nulla.

A nulla servirono gli scatti della testa, per cercare un segno della presenza dell'altro nella stanza, se non a preoccupare ulteriormente la madre di lui.

Ma lo aveva davvero sognato?

Appena sua madre lo lascio solo, lui si ricacciò sotto le coperte.
Inutile spremere le meningi nella speranza di capirci qualcosa ora. Domani avrebbe chiesto al diretto interessato e, con un po' di fortuna, avrebbe finalmente levato quello strano velo di mistero che era comparso. 

____________________________________


Era mattina inoltrata e il rosso saltellava tranquillo per il corridoio completamente vuoto dell'istituto, diretto agli allenamenti della sua squadra.
L'alzatore trovò piuttosto strano non sentirlo intonare una canzoncina stupida. 

"Shouyou"

Hinata si girò, con uno scatto, le guance gonfie di cibo come uno scoiattolo. Ecco spiegato la mancanza dell'imbarazzante teatrino musicale. 

"Cmmsa" cercò di bofonchiare sputacchiando un po' di briciole dei biscotti che ancora teneva in bocca. 

Tobio, invece di parlare, iniziò a fulminarlo con lo sguardo, ancora più alterato di quanto già non fosse.
Voleva delle spiegazioni, quindi era meglio che ora si trattenesse dal mettergli le mani al collo per soffocarlo, a causa di quegli sputi che gli erano arrivati addosso, nel goffo tentativo dell'altro di parlare. 
Non che servisse davvero l'aiuto del corvino per strozzarlo, visto che il cibo, andatogli ora probabilmente di traverso, ci stava riuscendo benissimo.
Per niente turbato dalla violenta tosse dell'altro, Kageyama diete una violenta pacca (che assomigliava tanto più ad una sberla) tra le scapole dell'altro, che lo fece riprendere, anche se lo scaraventò a terra. 

"Ah! Ma un po' più delicatezza per il tuo schiacciatore preferito protraesti anche trovarla!" Urlò alzandosi di scatto.
"Chi ha detto che sei il mio preferito?" Chiese stizzito il più alto.
"Vai in giro a baciare anche altri schiacciatori?"

Shouyou si convinse che il rosso vivo che colorò le guance di Tobio, valesse la pena nonostante il forte pugno che gli arrivò in testa. 

Il piccolo ridacchiò mentre osservava l'altro andarsene parlottando tra sè e sè un monologo sconclusionato. 

Stava per raggiungerlo quando una presenza alle sue spalle, fece diventare improvvisamente l'atmosfera di quel corridoio tesa. 

"Che vuoi Gatto?"
"Da quando tutta questa confidenza piccoletto?"
"Da quando vieni per attaccarmi"

Shouyou si girò per confrontare l'altro. Uno sguardo serio sul viso che si vedeva solo quando raggiungevano azioni decisive in una partita. 

Kuroo era visibilmente teso e preoccupato. Non aveva chiaramente pianificato un confronto serio. 

"Chi ti dice che io voglia farti del male?"
"Il coltello che pensi di aver nascosto tanto bene nella tasca interna di quell'orribile giacca verde è un indizio"
Tetsuro inarcò un sopracciglio.
"Non mi sembri il più adatto a dare consigli di moda"
"Ehi!!"

Vedere il piccoletto passare dall'assoluta serietà a quello stato semi-alterato, che spesso aveva visto nelle litigare con Tobio, era tutt'ora stranissimo.
Ma Kuroo sapeva di avere a che fare con un idiota, quindi non si sorprese poi così tanto. Non che lui alla fine fosse tanto da meno. 

"Voglio la boccetta"

Shouyou tornò subito serio.

"Perché dovrei dartela?" 
"Perché dovresti tenertela? Anzi, perché prenderla con dall'inizio!"
"Sai benissimo perché"
"Non so perché tu debba tenerla anco..."
"Cosa vuoi davvero?"
"Come?"
"Non te ne frega davvero della boccetta lo sento... tu vuoi staccarti"
"Si"

Shouyou lo guardò con fare di superiorità.
Il corvino tremò pensando al peggio.

"Perché mentire? Bastava chiedere!" Affermò l'altro con un immenso sorriso e una solarità che per niente si addiceva alla situazione.

O alla loro specie.


Kuroo alzò un dito e apri la bocca più volte per cercare di formulare una frase sensata. Ma non era facile elaborare quella situazione paradossale in cui lui si era fatto tutta quella strada, armato e pronto ad uno scontro serio e che invece si era ritrovato a fare una chiccheratina nei corridoi scolastici ottenendo, senza problemi, quello che voleva. 
Ma finalmente gli si accese una lampadina.

"Tobio..." esclamò nello stupore più assoluto.
"Beh e Kemna no?"

Hinata decise che il suo nuovo hobbie preferito era fare andare a fuoco i visi delle persone per l'imbarazzo. 

"Kageyama sembra essersi svegliato..." riprese trasognante il rosso "... e, anche se Kenma non me lo ha rivelato direttamente, si è lasciato sfuggire qualche commento su di te. Lui è mio amico, che razza di persona sarei se non aiutassi un amico ad essere felice?"
"Tu non sei una persona"
"Dettagli! E comunque tu credi di essere pronto piuttosto?"

Tetsuro ci pensò attentamente prima di rispondere.

"Si"
"Perdi il controllo e ti taglio la gola" Nonostante l'allegria con la quale era stata pronunciata quella frase il maggiore tremò. Sapeva che l'altro non stava affatto scherzando, nonostante il suo tono.

"Ci vediamo sul campo Nanerottolo"
"Come ti permetti!!!" Iniziò a sbraitare alzando i pugni al cielo "Vinceremo noi!"

Kuroo sparí dietro l'angolo della parete infondo al corridoio e Shouyou si voltò intenzionato a raggiungere finalmente il suo alzatore in palestra. 
Ma a quel punto, si accorse con orrore che Kageyama era lì e a giudicare dalla sua espressione, aveva sentito un po' troppo. 







____________________________________________

Ciao a tutti i lettori! Ho avuto uno sprazzo di vita e sono di nuovo tra voi! In realtà mi ero già messa a scrivere, ma qualunque cosa buttavo giù mi faceva un po' schifo... Non ritengo questo capitolo chissà quale perla, ma almeno ne sono mediamente soddisfatta. 
So che non è molto carino concludere con un finale del genere dati i miei orribili tempi di aggiornamento, ma adesso che ho ritrovato un po' di ispirazione magari passerà non più di un mese? Ahahhah lo so, lo so che vi ho fatto storcere il naso lo sento da qui. 
Grazie a chi ancora mi segue nonostante tutto! Un grosso bacio :*




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3576035