Prologo
I maghi avvolti nell'abito color prugna avanzavano uno a uno verso il
Ministro della Magia, con le W argentate cucite sul petto che
risplendevano alla luce fioca delle torce.
Tutti i membri del Wizengamot stavano contraendo un Voto Infrangibile
con il Ministro, per evitare che la segretezza delle informazioni
uscisse da quell'aula. Nessuno aveva saputo che Hogwarts era stata
attaccata e nessuno doveva saperlo. Ma c'erano comunque delle falle
nelle difese e lui, Harry Potter, era l'imputato Numero Uno, in quanto
capo delle operazioni.
La McGranitt, Presidente del Wizengamot, lesse a Harry i suoi dati e i
suoi diritti. Harry annuì. Per quanto molto fosse passato
dall'ultima volta che si era trovato lì come imputato,
quella grande stanza di pietra gli faceva sempre in soggezione, anche
se negli ultimi tempi era stato più volte lì o
come Direttore dell'Ufficio Auror o come Sottosegretario del Wizengamot
stesso. Ron, Hermione, Percy e Arthur erano stati gli ultimi a giurare
e ora stavano prendendo posto insieme agli altri componenti del
Wizengamot. Erano stati i primi a dargli il loro pieno appoggio, ma ad
Harry non gli importava. Il nemico era molto più viscido di
quanto immaginasse, e combatterlo istituzionalmente non avrebbe sortito
alcun effetto Aveva bisogno di indagini più approfondite e
meno burocratiche.
- Harry James Potter - iniziò Minerva McGranitt - come
stabilito dal Codice Magico del 2001 lei è stato messo in
stato d'accusa davanti al Wizengamot per una missione che è
stata particolarmente rischiosa e che ha portato a delle morti. Prima
di iniziare vorrei lasciarle la parola per chiarirci chi la
rappresenterà e come si dichiara davanti alle accuse di
inadempienza ai suoi doveri come direttore dell'Ufficio Auror e
commissario speciale per le Difese della Scuola di Magia e Stregoneria
di Hogwarts. Prego, signor Potter.
Harry era quasi divertito a guardare le McGranitt fingersi
così distaccata. Se la prima volta che l'aveva conosciuta
era rimasta piuttosto intimorito dal suo comportamento, con il tempo
era riuscito a comprendere l'affetto che lei provava per lui. Le Api
Frizzole che gli aveva fatto recapitare quella mattina non erano altro
che un'ulteriore dimostrazione.
- Grazie, Minerva. Mi considero innocente di fronte alle accuse che mi
sono state rivolte, ma non presenterò alcuna difesa.
Considero infatti di non poter essere giudicato in una sola udienza,
perché non mi permette in alcun modo di descrivere la
complessità dell'operazione. Chiedo quindi, in
conformità a ciò che dice il Codice Magico del
2001, che il mio ufficio venga commissariato, e che un commissario
nominato dal Wizengamot porti avanti il mio lavoro e controlli il mio
operato precedente, finché le prove della mia innocenza non
verranno trovate.
La stanza si ammutolì, per poi riempirsi di un borbottio
costante. Come aveva immaginato, nessuno se lo aspettava.
Kingsley si alzò - Come Ministro della Magia credo questa
ipotesi irrealizzabile. Sappiamo tutti che senza la presenza di Potter,
con i Mangiamorte evasi ancora a piede libero, la situazione
diventerà critica.
- La nostra situazione o la tua rielezione, signor Ministro? - gli
urlò di rimando un Sottosegretario Anziano noto per la sua
campagna a favore di Cormac McLaggen, lo sfidante di Kingsley alle
elezioni.
Kingsley ignorò il commento e continuò - Chiedo
quindi che il Wizengamot non prenda neanche in considerazione la
proposta avanzata dal signor Potter.
- Come membro votante del Wiengamot, anche se sotto accusa, ho il
diritto di mettere ai voti la mia proposta - disse Harry, lasciando
Kingsley di stucco. Il Ministro si lascio cadere seduto e
guardò interrogativo la McGranitt che disse - Ha ragione,
signor Ministro.
Kingsley sbuffò e la preside continuò - Che si
metta ai voti la richiesta di commissariamento proposta dal signor
Potter. Chi è favorevole?
La parte di Wizengamot fedele a McLaggen alzò la mano, ma
anche una parte consistente degli uomini fedeli al Ministro, tra cui la
McGranitt. Anche Ron e Arthur Weasley alzarono la mano.
- Chi è contrario?
Kingsley, Hermione e Percy alzarono la mano, seguiti da un
considerevole numero di altri componenti.
- Il numero è in parità. Quindi vince il no.
- Mi scusi, signora presidente - disse Harry - secondo il regolamento
l'inquisito, se membro del Wizengamot, deve votare dopo di tutti, e il
suo voto vale metà.
- Ha ragione, signor Potter, qual è il suo voto?
- Voto a favore del mio commissariamento.
La McGranitt annuì - La votazione ha avuto esito positivo.
Harry Potter, direttore dell'Ufficio Auror, è sospeso a
tempo indeterminato dal suo incarico e il suo ufficio è da
considerarsi commissariato. Procediamo ora alla nomina del commissario.
Ha proposte, signor Potter?
- A dirla tutta sì, signora presidente: io propongo Ronald
Bilius Weasley.
Angolo dell'autore
Eccomi qua, il primo
capitolo del mio secondo libro sulla saga di Ted Lupin. Piaciuto
l'inizio con il botto?
Ramo97
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