Immaginare Liberamente - Heavy Cross.
Ed
eccoci finalmente arrivati all'ultimo capitolo di questa storia. Spero
veramente che vi sia piaciuto leggerla come a me è piaciuto
scriverla.
Sapete che mi fa piacere ricevere dei pareri o delle recensioni sulla storia! Grazie a chi l'ha seguita!
Immaginare Liberamente – Heavy
Cross.
Capitolo V.
- E dopo di che? –
Il ragazzo mi sorrise divertito, probabilmente gli davo
l’impressione di essere un bambino di fronte ad una nuova scoperta.
- Ho iniziato la cura ormonale. Vedi la barba? –
Ghignò esaltato.
- E’ stato un po’ complicato. Mi hanno sottoposto ad una
quantità infinita di esami: mappa cromosomica, ecografia pelvica, visita
ginecologica, visita cardiaca, ECG, check up endocrinologico. Dopo avermi
rivoltato come un pedalino ho iniziato a prendere testosterone via
intramuscolo. Non so cosa danno agli uomini, ma posso assicurarti che ogni
puntura faceva un male assurdo. In più ho dovuto seguire una dieta bilanciata e
fare esercizi mirati. Però ho subito visto gli effetti. Il ciclo è sparito in
breve tempo, ed il seno si è ridotto, non che prima fosse chissà che, sia
chiaro! –
Rimasi senza parole dall’energia e vitalità che
scaturivano dalla sua voce. Aveva passato momenti difficili, era stato
abbandonato dai genitori ma aveva trovato una famiglia ad accoglierlo.
Mi chiesi se avrei avuto la stessa fortuna.
- Dopo due anni di ormoni, ho fatto la richiesta al
Tribunale per gli interventi chirurgici. E questo è il responso affermativo! –
Mi sventolò davanti un foglio che portava il timbro del
Tribunale.
Sorrisi. Lui era uno di quelli che ce l’aveva fatta.
Sembrò ricordare solo in quel momento il motivo per cui
era arrivato correndo all’interno della Clinica.
- Cavolo! Devo correre a dirlo a Tsunade-san! –
Mi prese per mano trascinandomi letteralmente per i corridoi
sterili fino alla porta dello studio della dottoressa.
Attesi fuori che finisse di parlare con lei degli ultimi
dettagli e fu allora che vidi due ragazze dirigersi verso il punto esatto in
cui mi trovato.
Dalla descrizione particolareggiata che Sakumo mi aveva
fatto, riuscii subito ad identificarle come Ino, la sua amica, e Karin.
Mi ricordai in quel momento di aver dimenticato di
chiedergli cosa fosse successo tra loro, ma immaginai che se lei era lì, il
motivo poteva essere solamente uno.
Mi avvicinai.
- Salve. –
La ragazza bionda mi fissò un istante, prima di
sorridermi.
- Per caso hai visto un ragazzo alto, con i capelli di
un colore strano? –
- Sakumo è ancora dentro. Tu devi essere Ino e lei
Karin. –
Sorrisi vedendo i loro volti sorpresi. In quell’istante
la porta si aprì rivelando il profilo sicuro del ragazzo.
- Vedo che vi siete già conosciuti. Loro sono le donne
della mia vita. Lei diventerà tra poco Kimiko. –
Sgranai gli occhi a sentire quel nome, non mio ma
sicuramente più familiare di quello che usavo dalla nascita.
- Piacere di conoscervi. –
We can play it safe, or play it cool, / Possiamo giocare senza rischi o mantenendo la calma,
follow the leader, or make up all the rules. / seguire il capo o costruirci delle regole.
Whatever you want, the choice is yours. / Qualunque cosa vuoi, la scelta è tua.
So choose. / Allora scegli.
Lasciai la casa di Orochimaru
dopo qualche settimana, tempo di cercare un lavoro in grado di mantenermi e spesare
le cure ormonali.
Iniziai l’iter per la riassegnazione chirurgica
del sesso, e nel frattempo spedii a diverse case editrici la biografia di
Sakumo che avevo terminato e revisionato.
Quando fui contattata da un editore di libri a
tematiche omosessuali, quasi non riuscii a credere che mi stessero chiedendo la
possibilità di poter pubblicare il profilo, inviato loro con il nome di Kimiko
Kaguya.
A distanza di dieci anni, devo ancora
ringraziare lui e tutti i suoi amici per avermi sostenuto come fossi sempre
stata una di loro.
Con il tempo, anche Orochimaru ha
accettato la mia condizione. All’inizio è stato desolante.
Non voleva vedermi, non riuscivo a
contattarlo.
Dopo l’uscita del libro, fu lui a
cercarmi.
Si congratulò e mi invitò a cena
fuori. Mi chiese come me la cavavo, se c’era qualcuno nella mia vita e solo ora
capisco cosa mi spinse a ricadere tra le braccia di quell’uomo.
Devozione.
La mia devozione per lui, per colui
che mi aveva salvata da una vita di miseria, era più grande del rancore che
provavo per l’essere stata abbandonata in uno dei periodi in cui avevo più
bisogno del suo sostegno.
Nulla è cambiato.
Continuo ad essere la sua bambola
preferita, sebbene a suo avviso del sesso sbagliato.
Sakumo e Karin si sono sposati la
scorsa primavera, con l’approvazione e la benedizione della famiglia di lei.
Al matrimonio erano presenti anche i
genitori di Sakumo, pare si siano riappacificati.
It
takes two, it's up to me and you, to prove it. / Ce ne vogliono due, spetta a me e te
provarlo.
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