Anniversario
Ancora una
volta mi ritrovo qui, in questo stupido e squallido locale, che ormai visito
tutte le sere, come se le cose potessero cambiare…
È passato già
tanto tempo, caro amico…
Ti
hanno portato via da me.
Per
sempre.
Mi verso un altro bicchiere di sakè, e mi accorgo che la
bottiglia è ormai vuota. L’ultima goccia scivola e cade diretta tra i suoi
simili.
« Portamene
un’altra… », mi stupisco della mia voce, roca e stanca. E così fredda e
distaccata.
« Signora, lei
ha già bevuto abbastanza per questa sera », mi dice un po’ intimorito dal mio
tono di voce.
« TI HO DETTO DI DARMENE UN’ALTRA! O
vuoi perdere la tua miglior cliente? Il capo si arrabbierà con te », gli rispondo con una nota minacciosa nella voce.
Non sono
ubriaca, riesco ancora a farmi male con i miei stessi pensieri, e finchè questa sensazione non terminerà, sarò ancora abbastanza
lucida da comprendere ciò che mi succede intorno. Ed è ciò che voglio evitare.
« S-Subito… »,
obbedisce.
Tsk, quel dannato cameriere! Quando mi risponde così, mi verrebbe
voglia di strangolarlo…
Nessuno ha più
rispetto per una donna che è stata capo di Konoha?
È proprio
vero, quando sei importante perché eserciti un potere, e poi smetti di farlo
valere, smetti anche di essere importante…
Ora, il mio
posto spetta a quel ragazzo che mi ha stupita fin dal giorno in cui l’ ho
incontrato…
Il figlio di
Minato. Naruto Uzumaki.
Il
figlio del tuo allievo, Jiraya…
Il cameriere
posa la bottiglia che avevo ordinato davanti al mio naso. La afferro con un
gesto brusco e ne verso il contenuto nel bicchiere
vuoto che mi giace davanti.
Fino a qualche
anno fa, avremmo fatto a gara a chi beveva di più, ricordi? Già, ma ora che non
sei qui, ora che mi manca il mio compagno di bevute, il sakè non ha più quel
dolce sapore, e mi lascia l’amaro in bocca.
Lo
stesso amaro che mi ha lasciato la tua scomparsa.
Solo
che me lo ha lasciato nel cuore…
E adesso mi
ritrovo qui, sperando che magari, nell’ubriachezza, io riesca a scorgere la tua
immagine, seduta accanto a me, che mi sorride e mi incita a bere un altro
bicchiere per vincere la solita scommessa.
Osservo lo
sgabello vicino al mio, ma non ti vedo.
È inutile, io
non posso fare più niente, è trascorso troppo tempo dalla tua tragica morte,
Jiraya… Troppo.
Ed io non
riesco più nemmeno a piangere, perché le lacrime le ho finite, tutte versate
per te. Ma mi rendo
conto, essendo un medico, della falsità della mia affermazione. Le mie lacrime
ci sono, ma non hanno altri motivi per cui dovrebbero scendere e abbandonare i
miei occhi per sempre, come hai fatto tu. I miei occhi possono pungere fino
allo sfinimento, e possono diventare lucidi, ma mai più verseranno lacrime…
Mi butto in
gola un altro sorso, come fosse acqua, perché, ormai, nemmeno le sbronze sono
divertenti come quando eri con me… Come quando tu potevi stare al mio fianco,
prendermi in giro e sbirciare nella mia scollatura, cosa che, sotto sotto, mi faceva ancora sentire desiderabile ed amata
nonostante la mia età, abilmente mascherata dalla mia tecnica
ninja.
È proprio
vero, ci si rende conto dell’importanza di una persona solo quando la si ha persa per sempre…
Questa
è una di quelle frasi fatte, che ritrova il proprio
significato soltanto quando ci si trova nella situazione
descritta.
Forse mi sono
accorta troppo tardi dell’amore che provavo per te, e che, stranamente, provo
ancora. Al pensiero di tutte le volte in cui mi corteggiavi, e delle volte in
cui io ti respingevo, un triste sorriso mi arriccia le labbra…
Con lo sguardo
così fisso nel vuoto, devo sembrare proprio ubriaca.
Ma non lo
sono, perché mi faccio ancora male…
Perché sento
ancora quel dolore al petto che mi coglie ogni volta che ripenso a quanto sono
stata stupida a non dirti tutto prima che tu lasciassi il Villaggio, a quanto
sono stata idiota a non aver capito prima quello che provavo…
A quanto sono
ancora così ingenua da pensare di poterti vedere qui, al mio fianco, quando
invece so che non accadrà mai…
Perché
non si può tornare a vivere nel passato per cambiare il futuro.
Oggi bevo per
te, amore mio…
Non m’importa
se domani avrò emicranie e continui conati di vomito, perché oggi non ho più
alcuna responsabilità. Sono una vecchia qualunque, che ha perso tutto e che
sfoga il proprio dolore nell’alcol. Una donna che non vale più niente e piange
come una bambina per la tua scomparsa.
Le
persone a cui tengo di più se ne sono andate prima di me…
Il
mio fratellino, il mio primo amore ed infine anche tu…
Oggi bevo per
te, per ricordarmi che cinque anni fa hai lasciato questo mondo, e me, e ne hai
trovato uno migliore.
Bevo per te
perché, in qualche modo, tu ti possa ricordare che ti ho sempre voluto bene, e
che mai ti scorderò.
E spero che,
da lassù, tu possa osservarmi e renderti conto che ti amo, perché non sono
riuscita a dirtelo quando potevo guardarti ancora negli occhi.
Ma, forse, se
te lo avessi detto, ora sarebbe peggio…
Anche se,
vivere con il rimorso di non avertelo detto, non è migliore di questa assurda
situazione.
E la cosa che
più mi infastidisce è che, in questi momenti in cui non sento il dolore per via
dei miei sensi che si stanno annebbiando, non riesco nemmeno a ricordarmi la
tua voce, che invece non voglio rammentare quando sono lucida, perché mi faccio
male…
E’ solo uno
stupido circolo vizioso.
Oggi, sono
passati cinque anni dalla tua morte, ed io, come per ogni anniversario, bevo
come una spugna e non mi curo del futuro. Perché quando muore il tuo passato, è
difficile avere un futuro…
Finisco la
bottiglia. Ho perso il conto di tutte quelle che ho bevuto.
Mi alzo e,
prontamente, il cameriere mi pone la stessa domanda.
« Signora, i soldi? »
« Sono sul
bancone, idiota… »
E poi sarei
io, quella ubriaca!
Mi incammino
verso una strada che non so nemmeno dove porti.
Ma
anche tu non sapevi dove saresti arrivato, giusto?
La mia vista
comincia ad essere offuscata, e, barcollando, mi dirigo verso un posto che, da
lucida, non avrei mai più visitato. Lo so bene.
Pochi passi
dopo, riconosco a chi appartiene la fredda lapide che ho davanti.
Inizio a
tremare e sento un brivido di disperazione cogliermi e percorrermi la schiena,
gli occhi che si appannano sempre più, ma non per l’alcol…
Non lo credevo
più possibile, ma sto piangendo…
Piango per te,
per l’ennesima volta, come accade ogni anniversario della tua morte, cosa che
io, troppo orgogliosa, non ammetto nemmeno a me stessa.
E l’anno
prossimo capiterà la stessa cosa, io piangerò in silenzio e darò la colpa alla
mia ubriachezza. Tutto questo perché sono troppo orgogliosa per ammettere che
mi manchi, e che la tua morte mi fa ancora male.
Ma non ho
potuto fare niente per aiutarti,
avrei solo potuto dirti prima quello che provavo. E non l’
ho fatto.
Ora continuo a
pensare che tu possa tornare da un momento all’altro.
Ma nel
profondo, so che non accadrà.
Nel profondo,
sento di amarti ancora.
Sento che
senza di te, è svanito tutto.
Sento di
amarti, ed è troppo tardi.
Ti amo
E lo
farò per sempre
Aspettami,
lassù, perché voglio rivederti
Rivedere
te, rivedere il tuo viso
Risentire
la tua voce senza
che mi colga tutto questo dolore
E finalmente,
dirti che…
Ti
amo.
Angolo
dell’autrice
Ebbene, il mio lavoro di riscrittura e correzione è
approdato anche qui. Non ho modificato punti salienti o ampliato la fic, questa
è infatti soltanto stata corretta ed eventualmente
migliorata nell’esposizione.
La morte di Jiraya è stato un capitolo che mi ha scosso
non poco (no, non posso perdonare Pain per aver ucciso il suo maestro, tutto,
ma questo no u_u), così ho voluto riportarne una
sfumatura qui, dal punto di vista della nostra amata Tsunade, la quale proprio
nel giorno dell’anniversario della sua scomparsa, piange il proprio compagno.
Con questo bado bene a chiarire ogni equivoco: non voglio
pensare ad una Tsunade che si lascia completamente andare. No, ho solo pensato
ad una donna che dopo aver trascorso un anno intero a tirare avanti, in questa
occasione si conceda di sfogarsi e di lasciarsi sopraffare dal dolore per
quella perdita.
Questa fic poi non tiene conto del finale del
manga/anime, perché sinceramente sono rimasta piuttosto indietro, quindi ho
immaginato che Tsunade avesse lasciato la propria carica a Naruto, per
questioni di merito e quant’altro.
Ora che vi ho fatto perdere tutto questo tempo, passo a
ringraziare chiunque abbia letto e/o leggerà questa fic (che conta al momento 297
visite – siete sopravvissuti?o_O), chi l’ha messa nei
preferiti (BON, yumeXD), e, non meno importante, chi
l’ha recensita (A_Dark_Fenner, narueremita,
SuperEle94, wish, beast, Kengha, ellacowgirl in Madame_Butterfly).
Un grazie di cuore a tutti voi <3
WolfEyes
(ex dolceGg94)