Hellhound on my trail

di Ayreanna
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HELLHOUND ON MY TRAIL


IL PRIMO APPROCCIO

 

Il telefono squillava inesorabile in mezzo al salotto candido con il parquet di legno sbiancato, i divani immacolati e dei quadri di arte astratta alle pareti, finché la mano di una donna, candida e morbida con anelli ad adornarne il medio e l’anulare, lo sollevò per rispondere e infine, farlo zittire. La donna rispose con un tono di voce molto formale e rimase immediatamente spiazzata nel sentire quella voce. Era passato troppo tempo per poterne soffrire ancora eppure lei ebbe un tuffo al cuore.

“No, non è in casa. Come stai Richard? È da tanto che non ci sentiamo.”- disse lei, cercando di dominarsi, di non far trapelare che non le piacesse per niente trovarselo di nuovo tra i piedi, seppur dall’altro lato del telefono. La sua voce ebbe un fremito e con tutte le forze tentò di non far riaffiorare nella sua memoria quei vecchi ricordi.

“Bene, tutto bene. Grazie. Voi?”- le domandò l’uomo, a sua volta, forse un po’ spazientito per quello spreco di tempo e di energie in tutti quei convenevoli. Dopo tutto, lui cercava il suo amico e niente di più, non aveva di certo alzato la cornetta per parlare del nulla. E comunque non con lei. Era sempre la solita, pensò cercando di non sbuffare per l’irritazione.

(...)





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