THE
EDGE OF TONIGHT
merry
christmas
people!
<< Gli ultimi anni
sono stati piacevoli. >>
<< Si, lo sono stati. >>
Anni fa, non avrebbe
creduto che fosse stato possibile, non dopo tutto ciò che era
successo, non dopo la guerra e le perdite. Eppure, a generazioni di
distanza, tutto era diverso. C'era una pace che avvolgeva le loro
vite, la si sentiva nell'aria, crepitante come il fuoco che Angelina
aveva accesso nel pomeriggio. Era bello.
Suo figlio stava
aspettando quell'anno il suo secondo bambino. Sei anni prima era nata
la piccola Luce-avevano scelto un nome di origine latina, nessuno
aveva mai capito il perché, ma andava bene così-e a
fine anno sarebbe dovuta nascere Jasmine. “Circondato da
femmine,” ripeteva Fred di continuo, scuotendo la testa ed
evitando una botta in testa da parte della moglie.
Anche Roxanne si era
sistemata. Non era stato facile. Dopo anni di fidanzamento con un
tale, questo la aveva tradita e poi abbandonata. Un duro colpo, ma
sua figlia era sempre stata forte. Ora era sposata con un Babbano,
che l'amava e rispettava.
George fissò
intensamente le fiamme rosse. Si sistemò meglio sulla
poltrona.
<< Sicuro di non
volere andare a letto? Sarai più comodo. >>
Il rosso sorrise, quel
suo sorriso malandrino che, ancora adesso, non lo aveva abbandonato.
<< Angelina,
Angelina, sto benissimo qua, su questa poltrona e con te. >>
Davvero, stava diventando troppo apprensiva.
<<
Se lo dici tu, zuccone! >> ribatté lei, cercando di
combattere una lieve risata. George l'ammirò. Era bellissima,
come anni prima, i capelli adesso bianchi come neve che le adornavano
il viso. Non era cambiata, il suo cuore ancora la riconosceva per
quello che lei era-sua moglie.
Un
silenzio confortevole cadde tra di loro. George guardò fuori dalla finestra. Era tarda notte e il cielo era pieno di stelle,
luminose. Le luci delle decorazioni brillavano colorate e ad
intermittenza, il grande albero addobbato e quasi piegato dal peso di
tutte le palline che i bambini avevano messo qualche settimana prima.
Sulla porta c'era del vischio, aveva notato, e non aveva fatto
a meno di ridacchiare al ricordo di Luce e Alphard, il figlio minore
di Scorpius Malfoy che facevano facce disgustate al pensiero di
doversi baciare con qualcuno.
La
casa non era mai stata così piena di vita.
<<
Se la caveranno, vero? Sono ragazzi forti di spirito! >>
esclamò ad un tratto, senza distogliere lo sguardo dal
paesaggio innevato. Trattenne un colpo di tosse improvviso, e sua
moglie non diede nessun segno di averlo notato.
<<
Certo che si. Hanno preso da te, come non potrebbero cavarsela? Più
che altro, ho paura di ciò che accadrà quando andranno
ad Hogwarts, quelle piccole pesti. >> Angelina sbuffò,
portandosi le mani teatralmente alla testa. La sua risata venne
interrotta da un altro colpo di tosse, questa volta non mascherato.
Angelina
si avvicinò ancor di più.
<<
Dovresti andare a riposare, >> disse. George aprì la
bocca per protestare, ma lei aggiunse velocemente, gli occhi
diventati lucidi come cristallo. << Potremmo parlare di tutto
domani. Abbiamo tutto il tempo del mondo, non hai bisogno di
sforzarti. Poi, è Natale e abbiamo ancora tanti preparativi da
fare! >>
Le
prese la mano. Sapeva che non ci sarebbe stato più nessun
domani, non per loro, non in questa vita almeno. Non avrebbe visto nascere la piccola Jasmine, né leggere per lettera le avventure dei bambini a scuola. Questo era il suo
ultimo Natale. Lo aveva capito, sentiva che il suo tempo era ormai
giunto. E anche gli altri dovevano averlo capito, perché i
loro sorrisi erano sempre più grandi giorno dopo giorno e le
risate sempre più sull'orlo delle lacrime.
Guardò
i grandi occhi di Angelina. Stava cercando di non scoppiare a
piangere. Era così forte. La donna perfetta.
La
neve fuori aveva ripreso a cadere, leggiadra. Quello sarebbe stato un
Bianco Natale. I bambini si sarebbero divertiti tantissimo.
L'orologio scoccò la mezzanotte.
George
si avvicinò a sua moglie. Le strinse la mano più forte.
Le diede un bacio sulla fronte, un silenzioso “Buon Natale,
amore mio” che non aveva più bisogno di parole.
Il
rosso annuì, le palpebre che si facevano più pesanti.
<<
Si, abbiamo tutto il tempo del mondo. >>
Ci rivedremo, amore
mio.
E
si addormentò così, la mano stretta a quella di
Angelina, i fiocchi di ghiaccio che cadevano nel giardino e un ultimo
desiderio nella testa.
“Portami
da Fred.”
(una risata calda lo accolse appena riaprì gli occhi, una
risata che pensava di aver dimenticato e di non poter risentire. E
l'abbraccio che seguì era uno in grado di scaldare anche
l'inverno più freddo)
Era da un po',
Georgie.
Già,
Fred.
Te la sei presa comoda,
eh? Mi hai lasciato ad
aspettare un'eternità!
Però
ne è valsa la pena,
Freddie.
Già, George.
Angolo
di quella pazza della scrittrice:
AGHH! Sono stati secoli dall'ultima volta che ho scritto
qualcosa. Secoli dal mio ultimo rientro nel fandom di Harry Potter.
Che dire, la scuola mi tiene davvero impegnata, in più avevo
un blocco dello scrittore tremendo. Pian piano lo sto combattendo u.u
Alcuni odiano la coppia Angelina/George, anche se io non capisco
perché. È una delle più dolci del fandom, a mio
parere. Mi immagino questi due che si aiutano a superare la morte di
Fred e finiscono per innamorarsi, gnew.
E nada, la fanfic natalizia angstsiosa (?) non
poteva mancare-potrei scrivere qualcosa di natalizio anche in qualche
altro fandom, chi lo sa! Controllate per sapere.
Scusate per qualsiasi orrore di scrittura e bla bla bla,
le solite cose di sempre. Fatemi notare tutto e ditemi che ne
pensate!
Daughter_
(aw,
mi era mancato)
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