Todd Marvis

di Mirtilla88
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Come di consueto, l’orologio biologico del vecchio Todd Marvis si fece sentire alle sei in punto. Era una fredda e umida mattina di Novembre, e la luce grigia e densa del giorno stava già penetrando dalle fessure della tapparella. Un senso di vuoto colpì l’animo di Todd : ancora una giornata da far passare, con niente da fare di diverso dal solito, ma da trascorrere con la sola compagnia dei suoi pensieri. Rimase ancora un po’ rannicchiato sotto il tepore della sua coperta di lana beige, fissando la sua scrivania di legno di noce, illuminata da un debole raggio di luce bianca che entrava nella stanza . L’ aveva ereditata la sua famiglia da un vecchio zio molto ricco; da subito era diventata la sua e mai aveva pensato di separarsene. Era un pezzo forte- pensava- della buona, vecchia manifattura di inizio ‘800; di oggetti così non se ne vedevano più! Chinato su quella scrivania il suo genio artistico aveva tirato fuori il meglio di sé…tutti i suoi libri più belli erano stati ideati e scritti proprio su quel pezzo di legno. Todd aveva dedicato la sua vita di scapolo alla letteratura: aveva scritto più di 30 libri e anche qualche poesia, ma mai li aveva pubblicati o aveva anche solo pensato di farlo: non gli interessava che i suoi scritti fossero letti e apprezzati da altri, erano solo per lui. Chiarificava, scrivendo, tutte le riflessioni sulla propria vita, su come l’aveva condotta e fantasticava su come sarebbe potuta essere se si fosse comportato diversamente. Senza dubbio, la sua esistenza era stata sempre piatta e monotona, ma lui era un tipo solitario, non voleva la compagnia di nessuno se non dei suoi sigari e al massimo di un buon libro. Non gli serviva altro. In ogni caso, Todd, era soddisfatto delle sue scelte. Era una persona poco ambiziosa, che si accontentava di ciò che la vita gli offriva, e godeva di ogni piccolo avvenimento che gli capitava. Ne godeva tenendoselo per sé, riflettendoci su e magari scrivendoci sopra una storia.




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