Buongiorno o buonasera che dir si
voglia fanciulle, come state? Spero tutto ok, so che dovrei aggiornare la long
che ho cominciato, ma l’ispirazione se ne è momentaneamente andata in vacanza,
so cosa deve succedere, quando deve succedere però non riesco a far collimare
gli eventi. Uff! è parecchio frustrante, scrivo quattro righe e ne cancello
cinque XD. Anyway, bazzicando le mia pagine Bethyl
preferite è spuntata fuori sta poesia che ha gentilmente linkato
klaroline81 e io mi sono immaginata subito la nostra
coppia preferita, così ne è venuta fuori questa one shot di poche pretese. Un missing moment se vogliamo dargli una collocazione
temporale, dopo l’arrivo ad Alexandria. Un’altra fonte d’ispirazione per questa
shot è per la mia amica JeanGenie che ha da poco scoperto il fandom
e anche lei ha subito il fascino Bethyl che dire d’altro,
spero vi piaccia… Baciotti Giada
Incancellabile
Era parecchio
tempo che non pensava a lei, a pensarci bene erano forse un paio di anni. Si
era ripromesso di non soffermarsi troppo sui ricordi, recriminare su certi
avvenimenti non gli faceva bene. Aveva chiuso quel capitolo della sua vita e
andava avanti, dolorosamente avanti, un giorno dopo l’altro. Però a volte lei
tornava senza che lui lo volesse, senza che lui la cercasse. Appariva
all’improvviso in un raggio di sole, nel sorriso di qualcuno… Gli ricordava che
c’era stata e Daryl abbassava le spalle e cercava di pensare ad altro. Non
voleva quei ricordi, li detestava con tutto se stesso però loro immancabili si
ripresentavano all’improvviso. Di solito succedeva la notte, nel sonno le sue
difese erano abbassate e come un tir in corsa, lei subdola e crudele lo colpiva.
Lasciandolo indifeso, alla mercé delle emozioni. Nei suoi sogni non avevano mai
abbandonato la casa funeraria, lui aveva risposto alla sua domanda e vivevano
felici e contenti, sì, insomma per quanto l’apocalisse lo potesse permettere;
era realista anche mentre fantasticava. Rick era stato il primo a capire che
aveva perso qualcosa d’importante ma conoscendo la sua natura schiva, non aveva
voluto infierire indagando troppo e Daryl non mostrava nessuna debolezza. Il
tempo era passato, avevano incontrato nemici; combattuto guerre ed ora che le
cose erano calme lei era tornata a tormentarlo:
-“Ti mancherò
quando non ci sarò più”- l’eco di quella frase lo perseguitava più di tutto,
Daryl si sentiva come un animale in gabbia, Alexandria gli stava stretta. E fu
così che in una notte insonne s’imbatté in quella libreria. Normalmente non ci
sarebbe neanche entrato ma sentiva come se a guidare i suoi passi ci fosse
qualcun altro. La prima cosa che lo colpì fu la quantità di libri, la ragazzina
sarebbe stata contenta, gli avrebbe regalato uno dei suoi sorrisi speciali e
lui ci si sarebbe perso dentro.
-“Vorrei che
fossi qui”- sussurrò alla notte mentre l’occhio gli cadeva su di un libro in
particolare: “Raccolta di poesie di Charles Bukowski”, conosceva quel nome.
L’unico libro che aveva letto in vita sua s’intitolava “Panino al prosciutto” e
l’aveva preso perché obbligato da uno stupido corso estivo, doveva ammettere
però che gli era piaciuto, l’autore era strano quanto lui. Si ritrovò ad
allungare la mano e a sfogliare il volume prima di accorgersene. Conteneva
molte poesie ma il suo occhio cadde su questa:
“Sei incancellabile tu”.
“Succede che una
mattina ti svegli e vedi che fuori non piove più e allora ti chiedi – beh? Che
è successo?
Ecco, quella mattina
successe a me che da tanto tempo non amavo, ma non per chissà quale motivo, non
amavo e manco io sapevo il motivo preciso, ma forse sì che lo sapevo: che senso
poteva avere per me l’amare se non amare che te?
Quella mattina io
avevo una gran voglia di dirti – ti amo -, almeno credo.
Quanto mi manchi
amore mio. Certo, io lo sapevo già dentro di me di questa cosa che mi manchi ma
l’ho capita bene solo quando fuori ha smesso di piovere e a me mi giocava il
cuore.
È che prima avevo la
scusa per non vedere il sole, pioveva, mica era colpa mia, ma le nuvole ora
sono andate via portandosi dietro tutte le scuse. Ok, tu non ci sei, ok, ma va
bene, va bene anche se va male, va bene perché io ti amo lo stesso.
C’è come un diario
che ho chiuso nel petto, sento che devo tirarlo fuori e devo farlo senza schemi
se non gli schemi che mi porto nel cuore.
Ah! Mannaggia
mannaggia, mannaggia al cuore che non sa far calcoli ma che pure spesso sbaglia
i conti.
Ma io non ero
riuscito a dirti quel ti amo.
Era una primavera
quando andasti via, lo ricordi? Io cercavo di farmi forza, la vita andava
avanti sentivo dirmi da tutti.
Quando te ne sei
andata io mi sono un po’ rimbecillito.
Mi persi, diciamoci
la verità, perdendoti io mi persi. E tu? Ah! No scusa, non volevo chiederti se
anche tu ci sei rimasta male, era un e tu come stai? Roba del genere insomma,
un e tu cosa fai ora? Che stai facendo adesso, adesso è in questo momento, che
stai facendo in questo momento? Non mi interessa cosa stai facendo nella vita,
io non ci sono più nella tua vita, cosa vuoi che mi importi?
Sicuramente starai
facendo tante cose belle, bellissime, ma a me importa adesso, adesso adesso mi importa, adesso in questo momento. Io adesso ti
sto pensando facendomi del male. Io vorrei non pensarti ed averti invece qui,
qui vicino a me.
Ma non ci sei. Non
voglio pensarti ma non lasciarmi solo, non andare via anche dai miei sogni.
Tu dolce ferita mi
tagli il cuore, ma io sorrido sai? Non mi fa male questo maledetto male.
Sorrido perché dentro ci sei te e ti vedo, almeno posso vederti. Ti vedo pure
che dai un bacio a quello lì e questo un po’ a dirti il vero mi fa arrabbiare.
Ma tu non lasciarmi
lo stesso, tienimi con te pure se sono arrabbiato.
Tienimi con te. Non
mi fa male la ferita al cuore, no, non mi fa male, sei tu che non ci sei, non
andare via oltre.
A volte mi sento
tanto forte da poterti dire che non esisti senza di me.
Ma non è vero sai? È
che ci provo ad andare avanti, bisogna comunque provarci o almeno provo a
convincermi che bisogna provarci.
Fossi riuscito a
dirti ti amo oggi me ne fregherei della pioggia che smette o che non smette,
facesse cosa cavolo vuole la pioggia, fossi riuscito a dirti ti amo io ora non
sarei qui a pensare a dimenticarti senza cancellarti.
Sei incancellabile
tu.
Sei come quelle
macchie di inchiostro sul taschino della camicia, solo che sulla camicia ci
puoi mettere una giacca, un maglioncino, ma su di te cosa ci posso mettere?”
Charles Bukowski”
Daryl rise,
rise e pianse, perché raggiunse la consapevolezza che per quanto ci provasse
non avrebbe mai dimenticato.
-“Perché su una
macchia d’inchiostro, posso metterci una giacca, un maglioncino… ma cosa metto
su di te Beth Green?”-
Fine…