Le ore degli innamorati

di hikachu
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Giorno 2: Viaggiare (II)
Prompt: Victor, Gara


È un gioco, è una sfida, è la necessità che nasce dalla fame reciproca quando gare ed eventi pongono miglia, ore, giorni tra di loro, tra l’ultimo bacio ed il prossimo.

È un messaggio, mi manchi, o giù di lì, accompagnato da una foto più o meno sfuocata: il dettaglio delle labbra semiaperte, lucide, un collo teso, pelle nuda in un’anonima stanza d’albergo, o coperta dai lustrini del costume, deliziosamente arrossata dall’adrenalina dopo un’esibizione o dalla tensione che viene prima. A turni, comincia dall’uno o dall’altro. Seguono altri messaggi, altre foto, ugualmente scadenti, ché le mani tremano, sudano, e la fame rende frettolosi, ma che rivelano sempre di più, ché la fame aumenta e l’amore non è un fuoco che si estingue.

È un gioco, è un crescendo che avanza, vorace, bruciando ogni cosa sul suo cammino senza pietà, verso un climax che pare non giungere mai, fino a quando uno dei due resta scottato e cede e allora anche l’altro si lascia andare.

Si sorridono, da uno schermo all’altro, disfatti, stanchi, innamorati, un po’ malinconici, si dicono: ti amo l’un l’altro, e poi riprendono a contare le ore e i giorni che ancora li separano, anticipando il momento in cui potranno ripetere questa gara senza né vinti né vincitori, questa volta pelle contro pelle.




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