Che
fine ha fatto Fred Weasley?
<<
FRED WEASLEY! >>
L’urlo
spaventoso di Hermione riecheggiava sonoramente e rimbalzava sui
muri, rendendolo ancor più terrificante. <<
Avanti! So che sei
qui… da qualche parte… Esci fuori! SUBITO!
>>. La donna si
aggirava come una tigre a caccia, aprendo di scatto la porta di ogni
stanza, con la speranza di trovare quell’essere infimo,
stupido,
sciocco che aveva deciso di farle andare tutto il sangue al suo
brillante cervello per farlo esplodere in un sonoro boato.
Lo
ammazzo. Giuro sulle mutande di Merlino che lo ammazzo. E senza il
bisogno della bacchetta. No. Lo ammazzerò con le mie stesse
mani. Ma
dove può essersi cacciato?
L’ira
funesta ribolliva come un fuoco e dovette esercitare il suo ormai
noto e invidiabile autocontrollo, per scongiurare possibili problemi.
Devo
stare calma. Devo stare calma. Ora prendo un bel respiro e mi calmo.
Si, si. Mi calmo.
Purtroppo
sembrava non funzionare e più respiri prendeva,
più la sua rabbia
si faceva sentire.
Aaah!
Se lo prendo lo affatturo. Anzi no! Lo Trasfigurerò. Lo
Trasfigurerò
in qualcosa molto piccolo. Come… una pulce. Si…
un’ innocua,
piccola pulce; poi metterò la pulce in una scatola, e la
scatola in
un’altra scatola… quindi spedirò la
scatola a me stessa, e
quando arriverà ah ah ah ah, la spiaccicherò con
un martello! (*)
BAM!
A
un certo punto, alle sue spalle, sentì
l’inconfondibile crack
di una Materializzazione e voltandosi vide un uomo alto,
dalla
chioma rossa e un sorriso strafottente sulle labbra. A passo di
marcia e con gli occhi spiritati, Hermione si precipitò
addosso al
povero malcapitato:
<<
Brutto. Idiota. Deficiente. Stupido. Troll. Imbecille. Cretino.
>>
Ogni insulto era accompagnato da un poderoso colpo sulla testa del
poveretto, assestato grazie all’ausilio della Gazzetta del
Profeta
arrotolata.
<<
Ferma. Ferma. Hermione, basta! - disse quello, bloccandole i polsi
–
So che sei sconvolta, ma da qui a confondermi con il mio gemello
brutto… Ti facevo più intelligente!
>>
In
effetti, ora che lo osservava meglio, quell’uomo che aveva
confuso
per Fred altri non era che George: come aveva fatto a non accorgersi
dei capelli più lunghi, che coprivano l’orecchio
mancante, del
naso, leggermente più appuntito e del sorriso…
beh meno seducente
rispetto a quello di Fred? Ma su quest’ultimo punto Hermione
non
avrebbe mai parlato a nessuno dei due gemelli, convinti
com’erano
di essere “quello più bello” rispetto
all’altro.
<<
George. Cosa caspiterina ci fai qui? Dov’è tuo
fratello? Dimmelo,
o giuro su… giuro su Morgana che te ne pentirai.
>>
<<
Ehi, calma, calma Hermione. Sai bene che non devi arrabbiarti
così.
Devi pensare anche a lui. Ad ogni son qui proprio
per dirti
che Fred è a casa mia, con Angelina. >>
<<
COME? >>
Sto
diventando pazza? Fred è a casa di George, che se la spassa
con
Angelina e questo qui non dice nulla,
ma anzi sorride
come uno scemo? No, ci deve essere un errore… Devo aver
capito
male. Non saranno le conseguenze della guerra? Ginny e gli altri
attribuirebbero la colpa al troppo studio: e se fosse così?
E
mentre il cervello di Hermione mandava giganteschi segnali di fumo,
George la guardava divertito, capendo subito a che cosa stava
pensando.
<<
Calmati Hermione! In primo luogo Fred non lo farebbe mai, anche
perché Angelina ama solo me. Lei sì che ha buon
gusto… non come
te che hai puntato sul gemello sbagliato. >>
Qui
Hermione sbuffò, roteando gli occhi e incrociando le braccia.
<<
Inoltre Fred ti ama troppo e non ti tradirebbe mai. - riprese il
rosso, andando in cucina, inseguito dall’amica –
Anche se non
capisco davvero come possa… Ehi, ehi. Scherzavo. Non mi
picchiare,
ti prego! >>.
Hermione
intanto aveva estratto dal cassetto delle posate un gigantesco
mattarello: perché usare la bacchetta quando poteva sfogarsi
benissimo usando quell’utensile? Poteva essere anche
più
soddisfacente.
<<
Infine – continuò George, guardando con timore la
donna e la sua
poderosa arma – Fred è così
elettrizzato per la notizia che sta
facendo i salti mortali e sta parlando con mia moglie
ininterrottamente da quasi tre ore, e dico tre, su cose che
riguardano pappe, pappette, pannolini, giochi, giochini… Gli
si è
fritto il cervello! Ed è tutta colpa vostra!
Ma sappi una
cosa, Hermione Jean Granger*²:
questo bambino si chiamerà George Jr. Capito? E
sarà il fedele
amico di Fred Jr. Capito? Me lo devi! >>
Ora
era George ad avere gli occhi da pazzo. Hermione poggiò il
mattarello sul banco della cucina e sorrise.
<<
Allora non è scappato? >>
<<
Fred? No. Cioè, da un certo punto di vista si può
dire che sia
scappato: è scappato per comunicarci la lieta novella!
>>
Hermione
si era tranquillizzata e si mise a sedere a tavola, di fronte a
George, che la guardava con un misto tra sospetto e divertimento.
<<
Sei più calma ora? Devi stare attenta, nelle tue condizioni!
Non
vorrai che succeda qualcosa a George Jr., eh? >>
<<
George Jr.? E se fosse femmina? E perché mai dovrei fare al
mio
bambino un torto del genere? >> chiese lei, ridacchiando.
Ma
George non la prese affatto sul ridere: il suo volto, solitamente
allegro e sorridente, era insolitamente serio, il che fece ridere
ancor di più la donna, dato che era impossibile associare
quel volto
(che fosse di Fred o George, tanto erano identici) a
un’espressione
seria.
<<
Hermione. Questo bambino deve essere un maschio. E tu lo chiamerai
George. Comprendi? C’è bisogno di un George per il
mio piccolo
Fred e non intendo solo per mio figlio. A proposito ti chiedo
ufficialmente, anche a nome di Angelina, di essere con Freddie i
padrini del piccolo Freddie… cioè di mio
figlio… Insomma, sei
intelligente: avrai capito. >> fece il rosso, spiccio.
<<
Mmm… lasciami pensare… >>
<<
Vuoi fare pure delle battute, Hermione? Gli ormoni sono già
impazziti? Passi dalla rabbia alla risata in pochi istanti…
Oppure
sono io che ti faccio tanto ridere, eh? Te l’ho detto: hai
puntato
sul cavallo sbagliato. >>
<<
Ormai che l’ho sposato, me lo tengo! - fece lei, alzando le
spalle
e ridendo allegramente – Visto che sei qui, vuoi qualcosa da
mangiare, da bere… ? >>
<<
Se c’è ancora un po’ di quella tua
favolosa crostata dell’altra
volta… >> fece lui, sperando che
quell’idiota del gemello
non se la si sia sbafata tutta.
<<
Lo sai che non è mia, ma che me l’ha portata
Molly, vero? >>
<<
Ovviamente. Tu non sai cucinare un uovo! Povero il mio Fred! E povero
il mio piccolo George! >>
<<
Io ti ripeto che potrebbe essere femmina, mio caro! >>.
Hermione spinse verso il cognato un piattino con la crostata di
frutta e una forchettina.
<<
Tranquilla. Sarà maschio. Me lo sento… Fred non
può deludermi
così. E nel caso – disse, prima di essere
interrotto da lei – la
chiamerete Giorgina. Hermione, ti prego! Quando Fred mi ha dato la
notizia ho già immaginato una nuova generazione di
Gred&Forge,
Grifondoro che tormentano la vecchia McGera… ehm
cioè, la
McGrannitt e il povero Gazza. >> concluse quello, con
sguardo
sognante.
<<
E va bene… Tanto Fred mi chiederà esattamente la
stessa cosa. Ne
sono sicura. Insieme non fate un neurone! - disse Hermione,
esasperata – Ma vi avverto: mio figlio non sarà
mai come voi! E
credo che anche Angelina sarà d’accordo con
me… beh anche se
penso che punterà molto sul far diventare vostro figlio un
campione
di Quidditch. >>
<<
E, bada bene, lo sarà anche il vostro. Battitore,
ovviamente! >>
<<
Prima gli studi, poi… forse… il
Quidditch… >>
<<
Sei proprio una Prefetto-Perfetto. Questo bambino sta già
annaspando
dalla noia! Comunque, io torno dalla mia dolce mogliettina e dal suo
bel pancione. >> e detto questo si alzò,
andando in salone,
seguito da Hermione.
<<
Mandami quell’impiastro di tuo fratello! Ciao, George!
>>
<<
Ciao, Hermione! >> disse quello, ma prima di
Smaterializzarsi
abbracciò la donna, con le lacrime agli occhi.
<< Che bello!
Sto per diventare padre e pure zio! >>
<<
Ma tu sei già zio, George! >>
<<
Si, ma non di un bambino del mio gemello! Ah, un’ultima cosa.
Potresti picchiare quell’impiastro di mio fratello quando
torna? Mi
sono beccato ingiustamente la tua sfuriata… >>
Dopo
circa mezz’ora un entusiasta Fred Weasley fece finalmente
ritorno a
casa.
<<
Era ora, brutto idiota. - iniziò subito Hermione, iniziando
la sua
filippica senza prendere mai fiato - Mi hai fatto preoccupare! Cosa
potevo pensare quando stamattina, all’alba, non ti ho visto
nel
letto accanto a me? Senti, non penserai di far così quando
nasceraà
il bambino. Spero? Ma mi ascolti? Aaah, Fred Weasley, tu sei
impossibile! >>
Ma
Fred non le rispose: la stava guardando trasognante, con un sorriso
da ebete e le mani poggiate sulle spalle di lei. La quale ne
approfittò per colpirlo più volte sulla testa con
la Gazzetta
del Profeta, accompagnando ogni colpo con un insulto come Idiota.
Cretino. Imbecille. Stupido.
Troll.
*
* *
Fred
Weasley stava camminando come una belva in gabbia in Sala
d’Aspetto,
nervoso e impaurito come non mai.
E
se qualcosa va storto?
La
mamma Molly e il papà Arthur lo guardavano emozionati,
divertiti e
leggermente nervosi: il continuo camminare avanti e indietro del
figlio aveva fatto venire il mal di testa all’uomo. Accanto a
loro
vi erano i genitori di Hermione, ancora un po’ straniti da
quell’ospedale. L’arrivo di George fu
provvidenziale: prese Fred
per le spalle, lo scosse energicamente dicendo Questo
è per come
mi hai trattato quando è nato mio figlio! e lo
fece sedere
accanto a sé. A poco a poco, tutti i componenti della
famiglia
Weasley erano lì: Bill, con la piccola Victoire che non
vedeva l’ora
di vedere l’ennesimo cuginetto; Charlie, con la nuova fiamma,
una
rumena biondissima e bellissima che con lui studiava i draghi; Percy,
meno pomposo rispetto a qualche anno fa, con la moglie; Angelina, che
aveva raggiunto George con il piccolo Fred Jr. che aveva cominciato
ad aprire gli occhi e a sorridere ai parenti; Ginny ed Harry,
teneramente per mano, tornati da poco dalla luna di miele e a cui
tutti puntavano un dito dicendo I prossimi sarete voi!;
Ron
con la fidanzata Daphne, coppia che pochi riuscivano ancora a credere
possibile. Erano tutti lì, chiassosi e rumorosi Weasley.
Ormai
Maginfermieri e Guaritori ci avevano fatto l’abitudine: si
trovavano quella famiglia attorno almeno una volta all’anno!
Dopo
alcune ore si sentì, attraverso le spesse porte, un
urlò tremendo,
seguito da un pianto fortissimo. Fred pianse di gioia!
È
nato! Sta bene!
Alcuni
minuti dopo, una Maginfermiera, con camice e mascherina uscì
con un
piccolo fagottino azzurro tra le braccia: << Il signor
Weasley?
>>
Harry
trattenne una risata, sopita da una gomitata di Ginny, la quale
comunque capiva il lato comico della situazione.
<<
Sono io. >> disse emozionato Fred, che tendeva le braccia
per
accogliere il suo piccolino.
<<
Congratulazioni! È un bel maschietto! >>
Fred
prese delicatamente il bambino, che ora sonnecchiava mettendo su un
piccolo broncio; baciò il capino coperto da un berrettino e
poi le
punta delle dita: << Benvenuto,
piccolino! >>
disse,
rivolgendo uno sguardo al gemello, il quale era emozionato quanto
lui.
La
Maginfermiera, però, era ancora lì, intenerita:
<< Oh, che
padre affettuoso. Adesso le porto l’altro. >>
<<
L’altro? Scusi… non capisco…
>>
<<
Ma come? Non lo sapeva? Sono due gemelli! >>
E
George svenne; Angelina non sapeva se ridere o prestare soccorso al
marito; i genitori di entrambi si abbracciarono, felici; Ginny, Harry
e tutti gli altri risero complimentandosi con Fred.
<<
Bel colpo, Freddie! >> celiò Ron, con un
occhiolino.
Fred…
Fred era basito, scioccato, sbigottito.
Due
gemelli! Oh, Merlino! Due gemelli! Oh, Merlino!
Riusciva
a pensare solo a questo, mentre
il
suo gemello si riprendeva, tra le risatine generali. <<
Oh
Angelina! - disse, guardando trasognante ed inebetito la moglie
–
Hai sentito? Due gemelli! Dobbiamo farli anche noi! Così
saranno
quattro gemelli… Ci pensi? >>
<<
Assolutamente! Sei pazzo? >> rispose lei, contrariata.
Insomma,
aveva partorito solo cinque mesi prima: stava ancora riprendendo il
fisico asciutto da Cacciatrice e sperava di tornare presto a
giocare.
Intanto,
Fred ripeteva soltanto Due
gemelli! con
sguardo perso nel
vuoto, finché non venne riscosso dalla Maginfermiera che lo
invitò
ad entrare nella stanza della moglie.
Teneva
ancora in braccio il bambino che, nonostante la confusione creata dai
parenti, dormiva tranquillo e imbronciato.
Entrato
nella luminosa stanza, il rosso vide Hermione seduta sul lettone, con
la schiena appoggiata a due grossi cuscini e tra le braccia un
fagottino verde chiaro, da cui provenivano alcuni piccoli versetti.
Vide il viso tirato, ma felice della moglie: lei, quando lo
notò,
gli fece un gran sorriso e disse, con un sussurro Sorpresa!
Fred
prese posto nella poltrona accanto a lei.
<<
Fuori ci sono tutti… ma aspettiamo un po’ prima di
farli entrare.
Tu come stai? >>
<<
Stanchissima! Fred Weasley, se vorrai farmi fare altri gemelli giuro
che potrei lanciarti qualche fattura! >>
<<
Ahahah! Dovevi vedere George… che faccia! Adesso anche lui
vuole
dei gemelli. Angelina voleva picchiarlo… Ahahah!
>>
Anche
Hermione rise, ma si fermò d’un tratto,
pensierosa.
<<
Tutto bene, amore? >> chiese Fred, preoccupato.
<<
Sì, non preoccuparti. Stavo solo pensando… ti
ricordi quando, il
giorno dopo che ti dissi di essere incinta, tu scappasti da George
per dirglielo? Beh, lui venne a casa… per congratularsi. E
mi fece
giurare di chiamare il bambino come lui. Stavo pensando quale dei due
deve essere così
“sfortunato”… >> rispose
lei,
ridacchiando.
<<
Vuoi… vuoi davvero… ? Oh, Hermione!
Significherebbe tanto per
noi. >>
<<
Lo so. È per questo che l’altro lo chiameremo
Harry! >>
<<
Come? No! Io volevo chiamarlo Leotordo… >>
<<
Fred… >>
<<
…o qualcosa
di altisonante come
Albus… >>
<<…
Fred… >>
<<
…anzi Caccabomba… che dici? >>
<<
Smettila! - disse lei, ridendo – Allora! Questo tipino qui mi
sembra abbastanza vispo… troppo per chiamarlo Harry. Credo
che
George sia un nome perfetto per te, non è vero piccolino?
>>
fece, teneramente
rivolta al
piccolo avvolto nella copertina verde tra le sue braccia.
<<
In effetti questo qui assomiglia abbastanza ad Harry! Per fortuna
solo caratterialmente! Guarda qui! Capelli rossi! >>
disse
Fred, togliendo il berretto dal piccolo che teneva in braccio e
mostrando la rada peluria rossa sul capino.
<<
Va a chiamare gli altri. Dobbiamo presentar loro i nuovi gemelli
Weasley: George ed Harry Weasley. Oh Merlino, già so che mi
faranno
ammattire! >>
<<
Saranno un trio perfetto: Fred Jr., George Jr. e…
Harry… Jr. -
sospirò Fred - Oh beh, saranno degni eredi. Non vedo
l’ora di
vedere la faccia della McGrannitt quando glielo diremo…
Posso
dirglielo io? >>
Fine
Note
Padfootiane:
*: per
chi non la
riconoscesse (male, male) parte della frase è una citazione
di uno
dei miei film Disney preferiti, ovvero “Le follie
dell’imperatore” : la frase (quasi
completamente uguale)
oltre ad essere stata scritta straordinariamente a memoria, viene
detta da Yzma, la cattiva del film, doppiata in italiano da una
straordinaria Anna Marchesini ( da cui ho preso il famoso motto
“siccome che sono ciecata...” ).
*²:
secondo Santa Wikipedia, protettrice di ignoranti (nel senso che
ignorano) e studenti che non hanno capito una cippa lippa a lezione.
Ciriciao
popolo!
Dopo una
Ron/Hermione e una Draco/Hermione, ecco a voi una Fred/Hermione.
Piccolina, piccolina. Spero che vi sia piaciuta.
Adesso
vi saluto, vi
invito a dare un’occhiata agli altri miei scritti, vi mando
un
bacio ennnooooorme eeeee
Ciriciao
Madame_Padfoot
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