Scritta
per le iniziative Temporal-mente e Stereotipo (prompt #8 - Singhiozzo
Discorsivo) del sito Criticoni.
Ma
soprattutto ispirandomi alla carinissima fic di Chià, The
Lion and the Hawk... perché quando ho letto la frase "Brianna
ha sposato Hector" tutto un meccanismo mi si è messo in moto. Non tiene conto del terzo libro, anche perché non l'ho ancora letto.
Ah, è
una Geoffrey/Brianna. Se non l'avevate capito. Infinite grazie alla mia beta Caillean.
FEBBRE
"Stay, and the
night would be enough." (Stay
– U2)
"Come sta vostra moglie, Hector? Credevo fosse felice
di assistere al torneo."
Le parole di Martewall erano accompagnate dal più amichevole dei
sorrisi, ma le pupille lottavano per restare fisse al suo
interlocutore. Dentro di sé desiderava guardarsi intorno per
trovarla, scorgere da lontano i suoi capelli rossi ed afferrarla in
corsa, sistemarla in sella senza nemmeno sciuparle il vestito, mentre
si sarebbe stretta a lui dallo stupore e dal timore di cadere, e poi
avrebbero preso il mare e sarebbero fuggiti lontano, a Châtel-Argent,
dove il Falco li avrebbe accolti senz'altro... liberi dalle stupide
convenzioni che gli avevano incatenato il cuore quando si era rifiutato
di accettare e seguire i propri sentimenti.
"Ecco, in effetti sembra che ieri non si sentisse troppo bene.
Un'infreddatura, nulla di più, ma ho preferito che restasse a casa a
riposare..."
L'impeto della fantasia di Martewall si spense, ma ancora
sentiva il cuore pulsare all'unisono con le tempie,
procurandogli dolore fisico.
"Mi rincresce molto." Continuò a sorridere. "Che dire, spero si rimetta
presto; ci saranno i preparativi per l'investitura di Beau, al nostro
ritorno!"
Quel nome.
Soffocava e giocava con quel nome come una bambina gioca con la sabbia.
Perché, non era sabbia
quella che le riempiva i polmoni?
Sabbia.
Secca.
La spiaggia del porto di Dunchester.
Le lenzuola si muovevano come nuvole sfilacciate al tramonto, con i
capelli tutt'intorno a formare i raggi morenti del sole.
Brianna spalancava la
bocca e la richiudeva, leccandosi le labbra, scossa da brividi
intermittenti e vampate di calore che prosciugavano le sue
forze, ma non il suo desiderio.
È il freddo, il freddo
di quella notte, pensava.
È il caldo, il caldo
delle tue braccia.
Tu mi proteggerai.
Tu mi porterai in salvo.
C'è il tuo viso premuto contro il mio.
Altrimenti perché mi sentirei bruciare così?
Beau... guarda, tesoro mio, la
tua mamma è felice, perché lui mi ama.
Non mi hai mai abbandonata.
Sei qui con me.
Mi scaldi, mi accarezzi.
Oh, ti ho perdonato
ormai. Ho capito.
Non ti vergognavi di me, credevi di fare il bene di tutti e due.
Non potevi fare di più. Non potevi sposarmi.
Mi hai data in moglie a Hector, che pure è il migliore degli uomini,
per non avermi lontana.
Avrei dovuto ringraziarti, è tutto ciò che era in tuo potere... per il
decoro del tuo nome.
Ma non credevo di soffrire tanto, e nemmeno tu, vero?
Mi ami.
Mi basta.
Ami Beau... è incredibile.
Figlio mio, diventerai un
cavaliere come hai sempre sognato. Come tuo padre. Come lui.
Dove sei andato? Perché di nuovo questo gelo? Non lasciarmi, non
lasciarmi!
Rimani... quella notte è bastata a farci capire cosa potevamo essere.
L'uno per l'altra.
Noi.
Non è ancora finita quella notte...
Non devi andare via.
Geoffrey...
Le sue guance si facevano di neve, e poi si riaccendevano
all'improvviso, e impallidivano ancora.
Finché non rimase solo una luna spenta, piccolissima, incorniciata di
fuoco.
Hector de Wrist, di ritorno da quel fine settimana di divertimenti e
recando la sua piccola fetta di gloria personale - stranamente, il
Barone si era impegnato davvero poco per far bella figura al torneo -
si accigliò quando vide la servitù in subbuglio e in lacrime. Alcuni
sobbalzarono alla sua vista, come se si aspettassero una frustata, o
peggio.
Ascoltò con il volto contratto la dama di compagnia di sua
moglie raccontare, tra i singhiozzi, come non ci fosse stato nulla da
fare, come la febbre si fosse alzata improvvisamente e in poche ore
Brianna se ne fosse andata, senza più riprendere i sensi. Venne a
conoscenza di ogni dettaglio, di ogni tentativo compiuto da chi le era
vicino in quei momenti, per trattenerla in questo mondo: tutto, tranne
un particolare.
L'ultima parola pronunciata da Lady de Wrist rimase un segreto che la
donna non poteva, non poteva proprio svelare al padrone senza ferirlo
profondamente e causare uno scandalo.
L'ultima, faticosa parola - il nome del Barone di Dunchester.
La nave ha smesso di
muoversi.
Dunkerque... sento i
gabbiani.
Siamo arrivati, amore?
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