La Burina Commedia

di ToscaSam
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II
 
Le due donzelle con il maestro andavano,
ma ancora dei dubbi e delle domande
le loro menti pronte affollavano.
 
Alice, più audace, si rivolge al grande:
« Maestro, ancora non ci hai detto
che è quella moto da scorribande? »

e Dante rispose, corretto:
« Ora ch'è stata inventata,
dal genio umano benedetto,
 
me la son comprata.
Qualcosa in contrario?»
nessuno replicò quest'ambasciata.
 
Mentre camminavano nel circondario,
scorsero una cittadina ed un vallone.
Il sole avanzava con l'orario.
 
« Ora, voi vi siete perse come il pallone
dei bimbi che giocano, innocenti.
Ed io son giunto, ma serve un'ammonizione:

da qui in avanti scorgerete i penitenti,
che soffrono all'inferno, proprio quello;
anche se dall'altra volta, ci son stati cambiamenti.
 
C'è adesso un gran cartello,
appeso alla porta, sul cui dorso
stava il famoso ritornello.
 
Per cui non vedrete, come nel tempo scorso,
quella parte di “per me si va...”,
oggi si legge “LAVORI IN CORSO”.
 
Le ragazze scoppiarono in un forte HA HA HA!
« E perché questa stranezza?
Che novità è questa qua?».
 
Dante non perse la sua fermezza,
e anche se un poco offeso,
rispose con prontezza:
 
« Il Sommo s'è accorto d'un gran peso:
fra gli umani sono aumentati
quei problemi che gli offesi
 
chiamano peccati.
Sono ora in costruzione
nuovi gironi, da poco sperimentati;
 
per questo l'inferno è in lavorazione».
Le due, allora, interessate
continuarono la questione:
 
« E che parti sono state create?»
Ma poi, prese da un momento di timore,
si chiesero che diritto avessero di essere informate.
 
Le guance si coloraron loro di rossore,
e subito Alice si corresse: «Maestro, ci è concesso?
Vedere la gente senza pudore,
 
mi sento inadeguata, lo confesso».
Fu così che Dante fermò la motocicletta
e le guardò con l'aria un po' da fesso:
 
« Oioi che palle, oh! Bimbetta!
Vuolsi così colà dove si puote ….
si via, un me la ricordo …. dio santo in bicicletta!»
 
Alice rimase a mani vuote:
non le venivano né risposte né offese,
ma non le avrebbe comunque dette al Maestro su due ruote.




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