Daisy

di Ria
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Sono un paio di giorni che riesco a produrre poco al lavoro perché dormo male… Sarà il primo caldo. Quindi chiedo suggerimenti di cose.

Boh è uscita sta cosina qui. Senza pretese ♥  

 

 

 

 

 

 

 

~ Daisy ~

 

 

 

« Mi stavo chiedendo… »

« Uh? »

« Ma tu sei in grado di creare solo quei brutti cosi, o sai far nascere anche delle piante normali? »

Taruto grugnì al commento della biondina e gonfiò il petto, incrociando le braccia offeso:

« Quei brutti cosi sono chimeri mostruosi e spaventosi, dovresti averne paura stupida mocciosa! »

Purin scrollò le spalle indifferente:

« A me sembrano solo brutti. »

« E dovresti anche avere paura di me. »

Bofonchiò seccato, ma la mewscimmia non sentì neppure l'ultima affermazione. Poco convincente comunque, visto che stavano chiacchierando da almeno un'ora, lui appollaiato sul ramo più basso di quell'albero, lei a terra a giocare distratta con qualche ciuffo d'erba, e ancora lui non aveva mosso un dito contro la sua terribile nemica. Né aveva intenzione di farlo.

In fondo senza più Purin si sarebbe annoiato a morte su quel pianeta afoso e puzzolente.

« Quindi? – insisté la biondina prendendo tra le dita una margherita solitaria dall'aria un po' sciupata – Sei capace o no? »

Taruto balzò giù dal ramo sbuffando come un toro, la fronte aggrottata, e fissò un istante il fiorellino malconcio che lei girò tra le dita. Mosse una mano con fare di sufficienza e il prato spoglio ai loro piedi si disseminò di fiori bianchi, spalancati verso il cielo azzurro. Purin sgranò occhi e bocca in modo esagerato e squittì eccitata:

« Che bello! Sei fantastico Taru-Taru! »

« Ti ho già detto di finirla di chiamarmi così! »

Protestò con le guance rosse, ovviamente senza ricevere la benchè minima attenzione da lei che si lasciò andare a stella in mezzo ai fiori, il nasino all'insù mentre rise contenta. Il brunetto continuò a borbottare tra sé e sé, sedendosi a gambe incrociate sotto l'albero e la studiò in silenzio scegliere qualche margherita dal gambo più lungo e farne un mazzolino. Quando fu soddisfatta si sedette accanto a Taruto, scelse due margherite dal mazzo e ne mise una tra i propri capelli e una in quelli del ragazzino, che si scostò digrignando i denti:

« Che cavolo fai?! Non sono mica una donnicciola come te! »

Lei non si scompose al suo ringhiare e sorrise:

« La mamma diceva che regalare a qualcuno delle margherite voleva dire promessa di amore fedele. »

Taruto non replicò, processando la sua frase e diventando scarlatto; la sua risposta fu un pigolio muto mentre Purin continuò a sorridergli contenta:

« Quindi restiamo amici per sempre, Taru-Taru. »

Lui boccheggiò qualche altro secondo, sempre silenzioso, quindi grugnì voltando la testa dall'altra parte:

« Piantala di chiamarmi Taru-Taru… »

 

 

 

 

 

~   ~

 

 

 

Come dicevo, senza pretese ♥  un po' di dolcezza che con questi due non manca mai :3 grazie a Danya per il suggerimento "margherita", chissà se ne fioccheranno altri :P

 

Mata ne ~♥!

Ria

 





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