She is not me
Disclaimer:
Selina Kyle, Bruce Wayne, Harley Quinn e tutti gli altri personaggi
appartengono a Bob Kane, alla DC Comics e a chi detiene i diritti
sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto
personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si
ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece
copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la
citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite
permesso scritto.
"There is always some
madness in love.
But there is
also always some reason in madness."
- Friedrich
Nietzsche -
She
is not me
È un salto nel vuoto; un attimo strappato.
È una risata senza suono, sangue tra i denti, sulle labbra.
È il gioco fallito di un clown spietato, la mostruosa
chiamata di una città che non dorme mai.
Harley Quinn ride al cielo, alla vita.
Al destino.
Tra le dita tutto ciò che conta, a cingerle il capo una
corona di promesse infrante e vetri spezzati.
Brilla, Harley.
Brucia, Harley, e con lei Gotham.
"Puoi ancora fermarti."
Il Joker le tende la mano, la invita.
"Ma non voglio."
"Harley."
"Torno a casa, Selina."
La Gatta è immobile, un profilo sgualcito e nerastro.
"Lo so." le dice "È quello che facciamo tutti."
Ora - per sempre.
Harley le cerca il volto, occhi inumani e pieni di un dolore che solo
Gotham può chiamare amore.
Pipistrello, Clown - nomi che non hanno alcuna importanza quando ancora
porti i segni dei loro morsi sulla pelle, nel cuore.
Harley accenna un sorriso, le dà le spalle.
Scavalca il bordo del cornicione e salta - cade.
Dall'altra parte della notte tutti i suoi errori e le sue speranze.
"Enough madness? Enough? And how
do you measure madness?"
- Grant Morrison, The
Joker, Arkham Asylum -
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