Autore: Diana924
Fandom: RPT Storico
Titolo: Je devais être reine
Personaggi: Giovanna II di Navarra, Carlo II di Navarra,
nominati Filippo il Bello, Luigi il Testardo, Margherita di Borgogna,
Filippo il Lungo, Carlo il Bello, Giovanna di Borgogna, Bianca di
Borgogna, Carlo di Valois, Filippo VI, Roberto d'Angiò,
Eudes di Borgogna, Luigi di Evreux Edoardo III d'Inghilterra, Giovanni
I, Giovanni II, Giovanna di Francia
Rating: NC13
Note: Mentre ero in vacanza mi sono riletta la trilogia I Re
Maledetti di Maurice Druon ( non è una trilogia
perchè i romanzi sono sei ma da noi ne hanno tradotti solo
tre ) e tra i personaggi mi ha colpito molto quello di Giovanna, futura
regina di Navarra e nel testo ancora bambina
Note2: Timeline? 1342, 1357
Nota3: Giovanna II di Navarra ( 1311 - 1349 ) è un
personaggio la cui vita merita sicuramente più analisi.
Figlia di Luigi X e di Margherita di Borgogna avrebbe potuto divenire
regina regnante di Francia se i suoi zii non avessero " scoperto " la
legge salica che esclude le donne dal trono. Per compensare le venen
assegnata la Navarra che governo assieme al marito Filippo di Evreux,
suo cugino di secondo grado e padre dei suoi figli. senza cessare mai
di rivendicare la corona di Francia
Note4: Nel 1315 sua madre Margherita di Borgogna venne
accusata di adulterio col cavaliere Philippe d'Aunay e la stessa
legittimità di Giovanan venne messa in discussione, ansioso
di avere un erede maschio Luigi, divenuto re, cercò di
ottenere l'annullamento per poi sposare Clemenza d'Ungheria ma
morì quando la regina era incinta di cinque mesi. e dopo
aver diseredato Giovanna
Note5: ci sono fondati motivi per ritenere che Margherita di Borgogna
sia morta assassinata su ordine del marito ansioso di risposarsi.
Note6: Giovanni il Postumo, unico figlio di Luigi e Clemenza, nacque
postumo ma morì dopo appena cinque giorni, Giovanna
reclamò il trono ma appellandosi alla legge salica suo zio
Filippo di Poitiers divenne re concedendo però a Giovanna la
Navarra, i suoi unici partigiani furono gli zii Eudes di
Borgogna e Luigi d'Evreux. Sfortunatamente nè Filippo
nè il fratello Carlo ebbero figli maschi così la
corona passò al cugino Filippo di Valois.
Note7: Carlo di Valois ( 1270 - 1325 ) cercò per tutta la
vita di conquistarsi un trono, fallendo ogni volta, ferocemente
reazionario fu la disgrazia della dinastia capetingia. Roberto d'Artois
( 1287 - 1342 ) , cugino di re Filippo ebbe per tutta la vita un unico
desiderio: riprendersi l'Artois che giudicava portatogli via dalla zia
Mahaut; sembra che fosse stato l'amante di Isabella di Francia e quando
venne scoperto che aveva creato documenti falsi venne esiliato,
raggiunta Londra divenen uno dei consiglieri più ascoltati
di Edoardo III.
Note8: Carlo II di Navarra detto Il Malvagio ( 1332 - 1387 )
perseguì per tutta la vita lo stesso scopo che era
stato di sua madre: la corona di Francia. Nemico di Giovanni II sebbene
ne avesse sposato la figlia Carlo fu un alleato infido degli inglesi
Note9: nella prima parte i nomi sono in francese, nella seconda in
italiano
Note10: Giovanna detestava la Navarra, preferiva risiedere a Parigi e
vi si recò solamente due volte: per farsi incoronare regina
e per far nascere Carlo, il quale a differenza della madre adorava il
suo regno
Parigi
non le era mai piaciuta, ma
Jeanne sapeva che il centro del regno era lì.
Pamplona, la sua capitale, le era
odiosa, vi si era recata solamente due volte ed erano troppe almeno per
lei,
suo figlio Charles adorava invece la Navarra ma lui non sapeva. Non
sapeva cosa
quel regno simboleggiasse per lei e a cosa aveva rinunciato.
Da bambina si era sentita ignorata,
detestata e come tutti aveva udito le voci, quelle orrende voci su sua
madre.
Jeanne ricordava appena il volto di dame Marguerite, una risata
contagiosa, un
sorriso entusiasta e delle risate ma non per lei, per lui. Sua madre
aveva
peccato e come le era stato insegnato i peccatori finivano sempre per
scontare
la giusta condanna, lei, zia Jeanne e zia Blanche avevano peccato ed
erano state
punite. Una volta le avevano chiesto se si ricordasse di sua madre e
lei aveva
negato, ricordava però donna Clemenza, così buona
e giusta aveva aggiunto
sebbene l’avesse vista solamente una volta ma aveva compreso
in fretta in che
maniera rispondere.
Non le avevano mai chiesto se
ricordasse lui, e lei lo ricordava … giovane, bello e forte,
fortunato è colui
che ha l’amore di una regina si leggeva nei poemi
cavallereschi ma Philippe
d’Aunay non era stato fortunato. Suo nonno,
quell’uomo arcigno che raramente
sorrideva, aveva punito tutti, perché avevano sbagliato e
quando qualcuno
sbaglia bisogna punirlo le era stato detto.
Lei non aveva fatto niente eppure
anche lei era stata punita, ricordava bene le parole di suo padre dopo
l’incoronazione … portate via quella bastarda, non
voglio vederla aveva urlato
in maniera tale che tutti sentissero, all’epoca non aveva
compreso le parole ma
crescendo aveva intuito la verità.
Non era però suo padre quello che più
odiava, suo padre era stato un essere patetico, dotato di quella forza
che
sembra inarrestabile ma che al primo ostacolo si disintegra, suo padre
era come
un bambino mai cresciuto aveva pensato una volta. Non odiava nemmeno
zio
Charles, un uomo così inoffensivo capace solo di ripetere a
voce alta le
istruzioni del prozio Valois le faceva pena, zio Charles non andava
odiato ma
compatito e allontanato. Quello che più odiava era zio
Philippe, il più
intelligente, il più bello, l’unico che realmente
poteva essere re e non
sfigurare di fronte all’immagine del nonno, lo stesso che le
aveva portato via
tutto.
Zio Philippe le aveva portato i suoi
diritti e aveva trovato dei giuristi disposti a giurare che quel che
faceva era
giusto e santo, poveri illusi. Si aspettava di avere un altro figlio
maschio da
zia Jeanne ma per punirlo il cielo gli aveva dato solo figlie femmine
facendo
morire suo figlio dopo appena un anno, quanto le era piaciuto sapere
che il
piccolo Delfino era morto, era la punizione di dio per averle tolto il
trono
che le spettava aveva dichiarato zio Eudes che
dall’imprigionamento di sua
madre era divenuto il suo unico alleato assieme a zio Louis. Era anche
la
punizione per la morte del suo fratellino, sapeva bene quel che
mormoravano a
corte, che il piccolo re Jean fosse stato ucciso da zio Philippe, lei
si
limitava ad alzare le spalle, forse un fratellino le avrebbe concesso i
suoi
diritti.
<<
Mia signora, mia signora … il
messaggero è qui >> le annunciò una
delle sue dame, Jeanne odiava
quell’accento di Navarra, le ricordava sempre come le
avessero servito solo
l’antipasto invece del banchetto completo.
<< Fallo passare, e dà ordine
che monsignor Charles ci raggiunga >> ordinò
Jeanne riferendosi a suo
figlio, zio Charles aveva voluto che suo figlio prendesse il suo nome,
per
ricordarle che lei faceva parte della famiglia e per questo doveva
solamente
ringraziare lui, quel disgustoso essere che ripeteva tutto quello che
zio
Valois diceva.
Charles fu il primo a entrare, sebbene
avesse appena dieci anni era alto e fiero come lo era stato suo nonno
pensò
Jeanne, sarebbe stato un ottimo re di Francia suo figlio. Il bambino le
si
inchinò di fronte per poi sedersi ai suoi piedi, era
l’erede al regno di
Navarra e forse era troppo piccolo ma era necessario che restasse.
L’uomo
che attendevano entrò pochi
minuti dopo, ancora sporco di polvere e puzzava di cavallo ma se tutto
era
andato come previsto allora aveva le migliori notizie del mondo.
<< Allora, è morto? >>
chiese Jeanne stringendo con forza i braccioli del trono, poteva essere
ferito,
in salute, il suo nemico poteva anche essere di nuovo pronto alla
battaglia.
<< L’ho visto con i miei occhi
Maestà. Monsignor Robert si è difeso come un
leone, ha compiuto gesta mirabili
durante l’assedio, senza dubbio, ma non esiste leone che non
si possa abbattere.
Lo hanno ferito più volte tanto che hanno dovuto
rimpatriarlo in lettiga, è
morto a Londra, dicono che lo seppelliranno lì, re Edoardo
vostro cugino lo
aveva in stima >> fu la risposta e Jeanne avrebbe voluto
alzarsi dal
trono e ballare, ballare per tutta la notte, per tutto il tempo fino al
giorno
del Giudizio.
Morto, zio Robert era morto, morto
come un traditore in terra straniera. Era stato lui assieme a zia
Isabel a
ordire tutto, a perdere sua madre e le sue zie, lui aveva spinto suo
zio a
diseredarla e tutto per l’Artois, quella stupida terra che
lei era giunta a
detestare.
<< E il re? Ha saputo questa
notizia? >> chiese, che la morte di colui che lo aveva
ingannato fosse
così spaventosa da far morire anche suo cugino il re, solo
così avrebbe riavuto
quel che le spettava, ora aveva un candidato nella persona di suo
figlio, se
lei non poteva essere regina allora Charles sarebbe stato re.
<< Non ancora, monsignor Jean
vostro cugino si è sposato con la signora di Lussemburgo, ma
entro qualche giorno
lo sapranno anche loro >> fu la
risposta prima che congedasse il messaggero, stava andando tutto come
desiderava.
<<
Madre? Monsignor Robert era
pur sempre nostro parente, non dovremo prendere il lutto?
>> le chiese
Charles confuso.
<< Lui non prese il lutto quando
quella povera donna di mia madre morì, da sola a Chateau
Gaillard isolata come
un’appestata e mancante di tutto e io non intendo prendere il
lutto per lui.
Ricorda le mie parole Charles: avremo quel che ci spetta
>> replico
Jeanne sedendosi meglio sul trono.
<< Zio Valois è re, e suo figlio
potrebbe avere figli e se anche la signora di Lussemburgo fosse sterile
… io
sarei comunque re, re di Navarra >> le fece notare
Charles.
<< Charles, figlio mio. La
corona doveva essere mia e dei miei figli ma loro ce l’hanno
portata via e ho
giurato che avrei fatto qualsiasi cosa per riaverla o se non io il mio
primogenito. Tuo padre, pace all’anima sua, e suo padre,
furono tra i pochi a
sostenermi, zio Valois parlava sempre delle vecchie usanze ma non
appena poté
mi tolse la corona di Francia per darla prima ad un moccioso e poi ai
miei zii,
nell’attesa che scivolasse sulla sua testa. Per fortuna
è crepato prima ma la
sostanza resta la stessa … tu e i tuoi fratelli non dovete
mai accontentarvi,
la corona di Francia era destinata a me, non a loro >> gli spiegò,
aveva firmato i documenti ma era
appena una bambina e loro si erano approfittati di lei, quei maiali,
ricordava
ancora il sorriso untuoso di zio Philippe, il broncio di zio Charles,
la risata
sguaiata di zio Robert e il ghigno di zio Valois mentre firmava.
<< Perché voi siete la figlia di
re Luigi, dopo i miei fratelli viene mio zio d’Inghilterra
nipote di re Filippo, e solo
allora è il turno di zio Valois. Sono degli usurpatori e
quando sarò re mi
riprenderò la corona, come sta facendo zio Eduard, dovrebbe
combattere per i
miei diritti, non per i suoi >> replicò
Charles, la mente di quel bambino
al sorprendeva, era così deciso, così testardo
… sarebbe stato un buon re di
Navarra e un eccellente re di Francia.
<<
Giuralo, giuralo che farai di
tutto perché la corona di Francia si posi sulla tua testa,
giuralo sulla tomba
di tuo padre, su quella della mia povera madre e su quella del mio
sfortunato
fratello >> ordinò e Charles le
obbedì subito, Jeanne sapeva fin troppo
bene che suo figlio avrebbe fatto di tutto una volta giurato.
Anni
dopo
Questa
volta ci sarebbe riuscito,
aveva l’appoggio dello zio d’Inghilterra e il re
era assente, doveva riuscire.
<<
Signora Giovanna >>
disse e sua moglie lo raggiunse, con sua madre aveva in comune solo il
nome,
tanto quella donna incomparabile era testarda, orgogliosa e determinata
quanto
sua moglie era fragile, debole e sottomessa, sua madre aveva fatto in
modo che
nessuno dimenticasse che poteva essere regina di Francia mentre sua
moglie si
accontentava di essere regina di Navarra.
<< Sapete signora Giovanna
perché questa volta avrò quel che mi spetta?
>> le domandò, lui e i suoi
fratelli erano pronti a dare battaglia per quello che era loro, zio
d’Inghilterra aveva distrutto la Francia, presentarsi come
candidato era la
mossa migliore, tra lui, quel ragazzino inesperto del Delfino e zio
d’Inghilterra … tutti avrebbero scelto lui.
<< Mio signore, basta con questi
complotti e questi tradimenti, vi hanno solo portato in una prigione,
se
continuerete quando mio padre tornerà vi toglierà
la Navarra >> lo pregò
Giovanna … donne, non tutte erano come sua madre.
<< Vostro padre si trova in una
prigione, e se fosse per me vi creperebbe. Il trono è mio in
quanto nipote del
Testardo, non di vostro padre o dell’inglese, mia madre me lo
ripeteva ogni
sera: ricordati che un giorno sarai re di Francia, devi solo volerlo.
Quella
santa donna aveva ragione, io sarà re di Francia e se vostro
padre oserà anche
solo pensare di togliermi la Navarra … mio cognato
d’Aragona non lo permetterà
e nemmeno la vostra matrigna che è mia sorella. Io
sarò re di Francia e sono
sicuro che voi mi aiuterete … mio nonno fece uccidere mia
nonna e sappiate che
posso farlo anch’io >> replicò prima
di allontanarsi e fare segno che gli
portassero sua figlia, Maria era la sua erede ma Giovanna era di nuovo
incinta
e se fosse stato un maschio sarebbe stato perfetto.
Carlo V re
di Francia e di Navarra …
suonava davvero bene.
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