Poisoned

di LilyBennet
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Il ragazzo era sdraiato sul sontuoso letto della sua camera, minuziosamente riordinata e profumata mentre era a lezione da un raggrinzito e vecchio elfo domestico.

Tra le sue dita rigirava una spilla argentata; su di essa spiccavano vivaci i caratteri di una parola che sanciva la sua vittoria sul suo eterno nemico: caposcuola.

Parte della soddisfazione l'aveva già avuta al quinto anno, quando gli era stato dato l'onore di ammirare la propria immagine sorridere furba nel registro dei prefetti; la scuola si era trasformata in un piccolo angolo di paradiso quando la neo-preside Umbridge, sempre venisse benedetto il suo nome, l'aveva accettato nella squadra di inquisizione, consentendogli di alleggerire le altre case a blocchi di minimo cinquanta punti per futili motivi. Un vero peccato che poi, una volta che la donna venne sparire da San Potter, furono restituiti dal primo all'ultimo; ricordava fin troppo bene come, con ammirevole maestria, quel vecchio volpone di Silente ne avesse aggiunti ulteriori ai Grifondoro, inventando scuse degne di quei sudici gemelli Weasley. Se solo fosse stato in suo potere avrebbe tolto così tanti punti a tutta quella inutile casa, che sarebbe stato impossibile per il decrepito farle vincere la coppa in extremis.

Ma adesso era tutta un'altra storia.

Sorrise pigramente al solo pensiero. Ora era un caposcuola, poteva permettersi di fare tutto quello che gli passava per la testa in quella fatiscente scuola – eccetto usare maledizioni senza perdono su alcuni studenti, ma era sicuro che con i giusti agganci all'interno del ministero avrebbe sicuramente risolto il problema.

Probabilmente, non appena avrebbe fatto la sua mossa, sarebbe iniziata una vera propria competizione su chi avrebbe penalizzato maggiormente l'altro, ma ne sarebbe valsa la pena. Era sufficientemente tenace da portare avanti quella gara per mesi, fino ai M.A.G.O., se si fosse rivelato necessario.

L'unico ostacolo sarebbe stato rappresentato dai capi delle case; la Mcgranitt, ad esempio, avrebbe lottato con le unghie e con i denti al fine di evitare che ai suoi amati alunni venissero sottratti rubini senza una motivazione più che valida. Forse quella prugna rinsecchita era l'unico neo.

 

Lui, Draco Malfoy, era forse la persona peggiore a cui donare un simile potere. Dopo sei anni passati a vedere la propria casata perdere contro i grifoni, adesso riusciva a vedere la luce in fondo al tunnel. Riusciva già a figurarsi la sala grande decorata con stendardi verdi e argento e già sentiva il sapore della vittoria sulla lingua. Tuttavia aveva visto il suo castello di carte tremare pericolosamente quando, sull'Hogwarts Express, si era visto raggiungere nella carrozza dei caposcuola da quella saccente di Hermione Granger.

Serrò le dita intorno alla sua spilla: quella sudicia sangue sporco l'avrebbe fatto ammattire. 

 





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