L'incubo di un bambino

di cerbero2518
(/viewuser.php?uid=448104)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


L'incubo di un bambino

A Hogwarts anche un semplice pranzo poteva trasformarsi in un sontuoso banchetto. Gli elfi domestici delle cucine esageravano sempre. Severus Piton, il professore di pozioni, spesso si obbligava a saltare il pranzo per evitare di ritrovarsi a ingozzarsi di dolci come aveva più volte visto fare al preside. Preferiva prendere un traquillo tea nella sala professori lontano dagli schiamazzi degli studenti e dalle torte. Era quindi comodamente seduto sulla poltrona più vicino al camino intento a leggere un vecchio tomo sulle maledizioni senza perdono che aveva trovato nella sezione proibita della grande biblioteca del castello.

Sarebbe stato un anno duro: il preside, Albus Silente, aveva assunto come professore di difesa contro le arti oscure un suo vecchio compagno di corsi, Remus Lupin.
Lupin non era una cattiva persona, forse non particolarmente simpatico ma sicuramente migiore dei suoi vecchi amici James Potter, Peter Minus e Sirius Black. I primo due erano morti a causa del terzo, una brutta storia da cui non si poteva considerare completamente estraneo. Oltre tutto proprio quell'anno Black era evaso da Azkaban e Severus era sicuro che si sarebbe ricongiunto con il suo amichetto a Hogwarts.

Ma non era quello il vero problema, in realtà Severus era terrorizzato dal suo nuovo collega. Aveva dovuto promettere di non parlarne con nessuno ma in ogni caso era certo che non fosse una buona idea avere un lupo mannaro come insegnante. Una volta, parecchi anni prima, quando erano ancora studenti, l'aveva attaccato. Uno stupido scherzo che sarebbe potuto finire male.
E se quell'anno qualche ragazzo fosse stato morso? Lupin prendeva la pozione antilupo ma era ancora in fase sperimentale, non c'era molto da fidarsi. L'avrebbe tenuto d'occhio il più possibile, dopotutto proteggere gli studenti era uno dei suoi compiti.

Era pieno di spifferi quel dannato posto. Severus si alzó e si diresse verso il grande armadio vicino alla finestra, era quasi sicuro di averci lasciato una sciarpa qualche giorno prima. Spalancó le due ante con entrambe le mani e nel giro si pochi secondi si ritrovò ad indietreggiare urlando: "Stai lontano da me, stai lontano da me".
Suo padre era di fronte a lui con un ghigno malefico e gli occhi sbarrati.
L'avrebbe colpito con la cintura, umiliato, deriso. Era arrivato alla parete opposta, non poteva più scappare. Tobias si avvicinava sempre di piú, cosí simile a lui e al contempo così diverso. "Ti prego non ho fatto niente, non ho fatto niente".  Severus era ormai rannicchiato a terra in lacrime. L'avrebbe colpito da un istante all'altro, lo sentiva giá sfilare la cintura.

Proprio in quel momento qualcuno entrò nella stanza, Severus non poteva vederlo perchè aveva gli occhi chiusi, però lo sentì avvicinarsi. Il nuovo arrivato si frappose tra lui e sui padre e pronuncio con voce sicura "Riddikulus".
Si sentì il rumore delle ante dell'armadio che sbattevano e poi silenzio.
In tutto quel tempo Severus era rimasto a terra con gli occhi serrati. Si era fatto prendere dal panico, era caduto nella trappola di uno stupido molliccio. Suo padre era un babbano, non sarebbe mai potuto entrare a Hogwarts e poi probabilmente era morto o comunque molto lontano da lì.
"Stai bene Severus?"
Per lui era impossibile non riconoscere quella voce, lo sconosciuto era, senza ombra di dubbio, Albus Silente. Severus si alzò lentamente, spolverandosi con le mani i pantaloni.
"Si, Albus sto bene. Scusami ma devo proprio andare" detto questo si affretto fuori dalla stanza senza neanche guardare in faccia il suo salvatore. Si vergognava troppo del suo comportamento, la sua peggiore paura era suo padre, era patetico, come sempre.

Silente era rimasto nell'aula professori. Quel ragazzo era un mangiamorte, un membro dell'ordine della fenice, una spia, era stato alla presenza di terribili maghi oscuri ma nel profondo era rimasto un bambino terrorizzato dal padre violento. Non pensava che Severus fosse rimasto così segnato dalla sua infanzia al tal punto da ritenerla sua più grande paura. Aveva sopportato terribili torture sia fisiche che psicologiche ma ciò che lo spaventava di più era qualcuno che invece gli avrebbe dovuto infondere sicurezza. Aveva assistito all'incubo di un bambino che non era riuscito a diventare adulto e non poteva fare nulla per aiutarlo,





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3699473