Tra realtà e immaginazione
Rin
guardava la sua libreria con aria affranta. Faceva scorrere i grandi
occhi nocciola su quella distesa di piccoli volumi accuratamente
impilati in ordine numerico.
Sbuffò,
torcendo anche un po’ le labbra per toglersi la frangia dagli
occhi, che però si alzò per un attimo per poi ricadere
fiaccamente sui suoi occhi. Rin fece un verso che sembrava più
che altro un ringhio uscito male. Con un gesto brusco afferrò un
volume e prese a rileggerne i contenuti, divorando avidamente ogni cosa
che ci fosse scritta.
Ancora
quello strano verso, dopodichè fece cadere il libro a terra e ci
saltò sopra, facendo qualche piccolo strillo rabbioso. Anche
quando sentì la porta alle sue spalle aprirsi non volle voltarsi
indietro.
Kagome chiuse la porta e la guardò sconcertata.
“Rin ti sei completamente fumata il cervello?” chiese con gli occhi ridotti a due fessure.
Rin
fece finta di non ascoltarla, continuando nella sua impresa fin quando
una pagina si accartocciò nei suoi piedi, facendola cadere
all’indietro.
Distesa
per terra Rin incrociò le braccia al petto e tirò fuori
un’espressione imbronciata da bambina, soprattutto quando
sentì Kagome avvicinarsi ridendo sguainatamente.
L’amica le arrivò vicino, da lei che era a terra Kagome sembrava un gigante. La vide ridacchiare.
“Si può sapere che ti è preso?” chiese divertita.
“Questi
artisti giapponesi…” iniziò a borbottare ancora a
terra. Kagome si accigliò: “Tu sei un’artista
giapponese!”.
“Fanno
appassionare la gente a questo storie, con questi personaggio
bellissimi, le storie d’amore uniche al mondo con scene
adorabili…Ma poi non finiscono mai bene!” esclamò
ancora la ragazza, seguendo un discorso tutto suo.
“Ma
si può sapere…” iniziò Kagome ma Rin si
tirò su indignata e raccolse il libro sbrindellato sfogliando le
poche pagine intatte rimaste sotto il naso dell’amica che, una
volta capito di cosa si trattava, sospirò sconsolata.
“E’ solo un manga Rin!” esclamò per quanto la sua voce cercasse di celare una piccola amarezza.
Rin
gonfiò le guancie: “No, invece!Ci sono le nostre vite qui
dentro,eh che cavolo!” si lamentò ributtando il manga a
terra e facendoci un ultimo saltello fatale sopra.
“Non
comportarti da bambina, Rin!” la riprese Kagome con un mezzo
sorriso. Rin sbuffò e le puntò l’indice addosso.
“Non
ti ci mettere pure te, eh?!Possibile che per tutti sono sempre una
bambina?…Oh ma questa Rumiko me la paga!Uff…Profondamente
delusa dalla mia sensei” sospirò andando verso
l’altra ala del salotto dove stava la sua scrivania piena di
matite di ogni genere, fogli A3 e A4 e pantoni di ogni colore.
“Non è reale Rin!” cercava di convincerla Kagome.
“Non
è vero!Ci ha messo la nostra vita li dentro!Ti ricordi quando ci
fa: ‘Ehy ragazze, che ne dite se faccio un manga su di
voi?’, be’ io che ne sapevo che mi avrebbe fatto rimanere
una bambina per tutti i volumi e che Sesshomaru mi lasciasse in un
cavolo di villaggio!” si lamentò, guardando in cagnesco il
manga sbrindellato.
“Be’
a me non ha fatto vedere Inuyasha per tre anni…”
buttò li Kagome, soprapensiero, mettendosi a fianco di Rin.
“Vedi?E
quella cavolo di Kikio poi, sempre in mezzo!Io speravo che almeno in
quel mondo avrei avuto il mio lieto fine…” borbottò
tristemente.
“Rin quante volte te lo devo dire che…”
“E
se invece quello fosse il nostro passato?E se Rumiko-sama fosse una
specie di maga che conosce le nostre vite passate?” chiese con
fervore. Kagome la guardò a lungo per poi scoppiare a ridere.
“Non dire sciocchezze!” la riprese.
“Facile
per te!Dopo tre anni tu vivi felice e contenta con Inuyasha io invece
sono li ad attendere il mio Signore che non fa altro che coprirmi di
kimoni, non può chiedermi in sposa?!” si lamentò
nuovamente.
Si
rendeva conto che quello che stava dicendo non era normale. Sapeva che
la sua famosissima maestra Rumiko Takahashi aveva preso Kagome, lei, e
tutta la loro combriccola di amici come ispirazione del suo nuovo manga
che era diventato un successo mondiale, lei era un genio. Ma Rin
si era convinta che quel mondo esistesse davvero, rivedeva così
tanto se stessa nella piccola Rin che era felice di vedere cosa quella
bambina riuscisse a far fare al grande Sesshomaru, aveva sperato che
almeno in quel mondo di fantasia il suo sogno di stare per sempre con
Sesshomaru si sarebbe realizzato.
In
fondo il grande amore tra Inuyasha e Kagome esisteva anche nella
realtà. Quante volte avevano assistito alle loro liti, i
ricongiungimenti, alle scenate di gelosia di uno e dell’altro.
Rumiko era riuscita a materializzare alla perfezione la loro
travagliata ma adorabile storia d’amore.
Lo
stesso era per Sango e Miroku. Lui era davvero un donnaiolo pervertito
e Sango era davvero una tenera gelosona. Rumiko aveva dato gli
stessi nomi dei loro tre figli nel manga. Anche li tutto sembrava
così reale.
Kikyo
era sul serio l’ex ragazza di Inuyasha, odiosa, fredda ed
antipatica. Naraku era davvero uno stronzo di prima categoria, infatti
non lo sopportava nessuno. Shippo era davvero un ragazzino dispettoso,
ma innegabilmente adorabile. Kohaku era davvero il fratello complessato
di Sango. Kagura era davvero una…
Insomma tutti i personaggi da cui Rumiko aveva deciso di prendere ispirazione erano reali.
Quando aveva
iniziato a disegnare il primo volume Rin era davvero una bambina, ma
poi era cresciuta ma Rumiko aveva deciso di continuare a renderla
piccola, una volta le aveva detto che era più adatta una bambina
innocente e pura per far scaldare il cuore di Sesshomaru e lei era
d’accordo. Però poi l’aveva fatta abbandonare nel
villaggio di Kaede e tornava una volta ogni tanto per portarle un
regalo, ma lei voleva il suo amore.
Però
poi si rese conto di quanto Rumiko si fosse ispirata davvero alla loro
realtà, in fondo nel suo manga non aveva apportato nessun
cambiamento e nella realtà lei spasimava per Sesshomaru e per
quanto lui sembrasse dimostrare, sotto la sua coltre di ghiaccio, un
minimo di considerazione in più per lei…Non erano mai
stati insieme e lei lo aveva solo amato da lontano e l’aveva
sempre, sempre aspettato. Proprio come nel manga.
Aveva
bisogno di vedere la sua Sensei, Rumiko oltre che una maestra era
un’amica di tutti loro. Prese il cellulare e digitò il
numero.
“Pronto, Ru-chan?” chiese, con la coda dell’occhio vide Kagome alzare gli occhi al cielo.
“Rin, mi aspettavo una tua telefonata!Ci vediamo al solito posto cara!”
“Ti ringrazio, a tra poco!” rispose e riagganciò.
“Non vorrai mica romperle le scatole per così poco?” chiese Kagome divertita.
“Certo
che no!Le faccio anche vedere i miei ultimi schizzi!” rispose
prendendo un grosso album dalla sua scrivania e se ne andò.
Rin
entrò in un piccolo bar della periferia di Tokio, un posto
tranquillo e poco frequentato dove si incontrava spesso con Rumiko,
così che qualche fan non la riconoscesse e l’assalisse.
“Oilà, Rin!” salutò Miroku dietro al bancone.
“Ciao Miroku!Sango e i tuoi pargoli?” chiese Rin con un sorriso.
“Sono andati al parco e hanno lasciato a me il lavoro duro!” rispose Miroku e i due ridacchiarono.
“Rumiko
è già arrivata, ti aspetta al tavolo, ti porto la solita
aranciata..” aggiunse poi il ragazzo, lei annuì e si fece
largo tra i tavoli e scorse una donna sulla cinquantina dal viso tondo
e i capelli neri a caschetto.
“Ciao Rumiko!” salutò Rin sedendosi, la donna le fece quel suo sorriso tenero.
“Rin
cara, come stai?” chiese, la ragazza fece spallucce e posò
il suo album sul tavolo. Rumiko lo prese e lo sfogliò.
“Oggi
è uscito l’ultimo capitolo di Inu-Yasha…”
buttò li Rin. Rumiko alzò per un attimo lo sguardo
dall’album per posarlo su Rin.
“Sì
è una grande emozione…Ci ho messo tutto il mio cuore,
dedizione e affetto in quell’opera” rispose Rumiko con una
punta di malinconia.
“E
ti è riuscito benissimo!E’ diventato una pietra miliare
del manga, famoso in tutto il mondo!” esclamò subito Rin,
profondamente ammirata.
“Dici?Non so se ho superato Miho Obana*” scherzò Rumiko sghignazzando, anche Rin rise.
“Sensei,
anche a me è piaciuto Kodocha** ma Ranma ½ e Inu-Yasha
sono insuperabili!E lo sai che lo penso sinceramente..” disse Rin.
“Sei
sempre molto dolce, e piena di talento a quanto vedo!”
commentò Rumiko indicando i suoi disegni, gli occhi di Rin si
illuminarono.
“Dici davvero?” chiese emozionata.
“Ma certo Rin, io te l’ho sempre detto!Magari prenderai il mio posto” .
“Non sarò mai alla tua altezza” rispose Rin, Rumiko scoppiò a ridere.
“Tu mi aduli bambina mia…”
“Cerco
solo di dimostrare la mia ammirazione, spero davvero di riuscire almeno
un po’ a sfondare quanto hai sfondato tu” le
confessò la giovane.
“Lo
farai, ne sono certa!” le disse Rumiko con sincerità per
poi chiudere il suo album. “Ho la netta sensazione però
che non sei venuta qui solo per questo” continuò la donna
guardandola con aria di chi la sapeva lunga.
“Infatti
io…Io sono solo rimasta un po’ sconvolta da come hai reso
reale la nostra vita, ti assicuro che è un onore per ogniuno di
noi il fatto che hai preso ispirazione per il tuo manga, Inuyasha te lo
dice sempre, tutti te lo diciamo però..” si interruppe, si
sentiva così sciocca. Quello che diceva non aveva senso. Non era
reale, il mondo del manga di Inu-Yasha non era reale!
“Ti
chiedi perché se per tutti c’è un lieto fine non
deve esserci per te, giusto?” chiese Rumiko con un sorriso. Rin
arrossì violentemente per poi annuire.
“Rin
so che nel manga ti ho tenuto bambina e tutto il resto ma per il
personaggio freddo e spietato di Sessomaru mi sembra di aver sempre
dimostrato, a modo mio, di esprimere il bene che ti voleva. Sesshomaru
è un personaggio, e una persona, imperscrutabile e con piccoli
gesti, parole ed espressioni ho dimostrato ciò che era e
ciò che è…Ma credo che sia destinato a te creare
il tuo lieto fine…” - Rin sussultò sulla sedia
guardandola confusa- “Sia nel manga che nella
relatà” concluse la donna che la guardava con espressione
saggia.
Rin la guardò intensamente.
“Non capisco cosa intendi…” chiese confusa.
“Sono
molti i fan della coppia di Sesshomaru e Rin, però nel manga non
è stata mai resa reale perché Rin li è una
bambina…Volevo già da molto tempo proporti di creare, con
me ovviamente, un manga composto da 5 volumi che riporti a come la vita
dei personaggi principali di Inuyasha si sia conclusa. Voglio la tua
collaborazione e che tu ti occupi interamente del manga riguardante la
storia di Sesshomaru e Rin, dopo che le ha portato nuovamente un kimono
per poi andasene ancora…Ma poi?Che accade?Rin è umana,
cresce…Che succederà?” prese a spiegarle Rumiko,
Rin la guardava e ascoltava incantata.
“Non
mi stai prendendo in giro, vero?” chiese. Rumiko la guardò
accigliata e la bacchettò in testa con la matita che si portava
sempre dietro.
“Certo che no, baka!” la rimproverò, Rin non potè fare a meno di sorridere.
“E’ incredibile!…Ti ringrazio molto!” esclamò riconoscente.
“Siete tutti molto importanti per me, e avervi messo nella storia rende il mio affetto ancora più grande, vi ho vissuti
in un certo senso. Siete tutti delle persone splendide e tu,
Rin…Tu sei una ragazza piena di talento con una brutta storia
alle spalle ma sono sicura che tutto passerà, non hai bisogno di
vedere il grande lieto fine nel mio manga per concederti di essere
felice devi solo…Essere te stessa e nessuno, neanche il
più gelido degli uomini potrebbe rifiutare il tesoro che
sei”.
Sul
volto di Rin scese lentamente una lacrima, una sola, gonfia di
quell’affetto, gioia e una punta di tristezza che stava provando.
“Grazie davvero, ‘Regina del manga’” disse Rin con un sorriso. Rumiko le carezzò una guancia.
“Per te sono Ru-chan, mi piace tanto quando mi chiami così, piccina” le disse, Rin sorrise ed unnuì.
“Ora
basta però…” esordì Rumiko togliendosi gli
occhiali tondi passandosi distratta una mano sugli occhi. “Devo
mettermi all’opera anche per un altro lavoro!E tu devi darti da
fare con l’incarico che ti ho dato e devi anche darti da fare
nella realtà…Non guardarmi così Rin, sai cosa
intendo!L’affetto che prova per te è reale, deve solo
abituarsi all’idea” disse Rumiko alzandosi e
stiracchiandosi.
“La
vecchiaia inizia a farsi sentire ed anni ed anni china su una scrivania
non aiuta di certo!” disse facendole l’occhiolino, Rin
ridacchiò e la vide andarsene non dopo aver dato un buffetto a
Miroku ricordandogli la grande cena che si sarebbe tenuta quel sabato
dove tutti avrebbero festeggiato la conclusione del manga. In effetti
sì, li aveva vissuti creandoli sulla punta della sua matita,
osservandoli nella realtà. Non si stupiva che Rumiko
considerasse ogniuno di loro quasi come dei figli.
“Ah,Ru-chan” la chiamò ricordandosi una cosa. La donna riemerse con la testa dalla porta di uscita.
“Sì?” chiese.
“Emh…Mi
potresti portare di nuovo l’ultimo capitolo del manga
autografato?Emh..E’..E’ stato vittima della mia
irrazionalità” le disse. Rumiko cercò di capire e
poi scoppiò a ridere.
“Sì certo!A presto!” disse per poi andarsene definitivamente.
Si alzò anche lei prendendo il suo album tra le braccia, magari sarebbe andata a trovarlo per comunicargli la notizia.
Uscì salutando Miroku ed in quel momento entrò anche Sango con le gemelline ed il piccolo in braccio.
“Ciao
Rin!Vai già via?” chiese la ragazza facendole un grande
sorriso che Rin ricambiò all’istante.
“Sì Sango, ma ci vediamo sabato!” le disse, Sango annuì.
“Oh
già, bene!A presto cara” la salutò e Rin
uscì dal bar per dirigersi verso la libreria della città.
Si strinse il suo book più forte al petto ed entrò.
Dietro
il bancone, leggermente chino su un libro stava Sesshomaru, bellissimo
come sempre.Quando sentì la porta aprirsi alzò lo sguardo
incontrando quello di Rin che gli sorrise apertamente, un sorriso che
era sempre fatto solo ed esclusivamente per lui.
“Rin”
la salutò con la sua voce fredda e profonda. Rin si
avvicinò al bancone e posò su esso il suo album.
“Buongiorno
Sesshomaru!” salutò solare come sempre. Lui non le diede
attenzione per un po’ per poi chiudere il libro e metterlo da
parte.
“E’ successo qualcosa?” chiese con la sua voce distaccata ma che cercava di celare una nota preoccupata. Cercava
visto che per Rin ormai Sesshomaru non aveva segreti. Da quando
l’aveva conosciuto era riuscita ad interpretare e cogliere ogni
sfaccettatura del suo essere.
“No niente, anzi ho grandi notizie!” esclamò entusiasta.
Lui la guardò a lungo e poi le fece segno di seguirlo mentre si toglieva i sottili occhiali da lettura.
“Vieni,
ti offro un tè” sembrò buttar li e lei lo
seguì sul retro del negozio dove si sedette sul solito sgabello
e odorava il buon profumo di libri che regnava in quella stanza.
Osservò
Sesshomaru mentre si muoveva mettendo su il tè, ogni suo
movimento era elegante e sinuoso…Non sapeva, non aveva mai
capito come riusciva ad essere sempre così…Così…
Sesshomaru
le porse una tazza fumante per poi sedersi anche lui e la guardò
mentre girava distrattamente il suo tè, concedendole tutta la
sua attenzione, attenzione che riservava sempre e solo a lei.
“Cos’è
successo di così entusiasmante?” chiese poi con
sufficienza. Rin sorrise dietro la sua tazza.
“Hai letto l’ulitimo capitolo di Inu-Yasha?” chiese a sua volta.
“Ovviamente” rispose lui, pacato. Sembrava anche un po’..Irrequieto.
“E’ finito bene” aggiunse Rin, lui fece una scrollata di spalle.
“Il solito lieto fine..” disse guardando altrove.
“Per i protagonisti, sì…”
sottolineò Rin. Sesshomaru sembrò risquotersi ed
incatenò i suoi occhi oro su quelli di Rin che perse qualche
battito, sorpresa da un contatto così diretto col suo magnetico
sguardo. Rimase in silenzio, comunicandole parzialmente quel che
provava solo con le sue gemme d’ambra. Rin distolse lo sguardo
arrossendo.
“Ad
ogni modo ho incontrato Rumiko poco fa…” cambiò
discorso, Sesshomaru ritornò la solita maschera inespressiva di
sempre e stette in silenzio, lei sapeva che era un invito a continuare.
“Mi
ha proposto di fare una continuazione del manga, divisa in soli 5
volumi, una specie di epilogo del manga di Inu-Yasha” gli
spiegò.
“E’ un ottima opportunità” commentò Sesshomaru posando lo sguardo sul suo album.
“Già…Ha
detto che vuole che scriva il volume riguardante la piccola Rin ed il
Signor Sesshomaru” sussurrò, ma lui la sentì e si
riscosse un’altra volta, Rin non lo guardò, tenne fisso lo
sguardo dentro la sua tazza. Il colore del tè le ricordava tanto
i suoi occhi.
Rimasero
entrambi in silenzio, così a lungo che Rin fu tentata di
andarsene, scappando a casa e magari concedendosi un piantino.
“Rin…”
sentì chiamare proprio quando stava per andarsene. Adorava
quando pronunciava il suo nome, così corto che dalla sua bocca
sembrava una nota musicale che incantava.
“Sì,Sesshomaru?” chiese Rin continando a tenere lo sguardo basso.
“E’
da molto che ci conosciamo..” lo sentì dire e la
curiosità la costrinse ad alzare lo sguardo su di lui che
però non ricambiava il suo. Era la sua volta a guardare altrove.
“Dodici anni…” puntualizzò la ragazza timidamente.
“Non sei più una bambina” commentò Sesshomaru con tono incolore.
“Non lo sono più da molto tempo”.
Sesshomaru
la guardò e annuì “Già”
commentò per poi rimanere di nuovo in silenzio. Questa volta Rin
non aspettò così tanto e riprese il suo album.
“Potrei aiutarti, in questo nuovo lavoro” l'interruppe e lei lo guardò.
“Lo
faresti davvero?” chiese. Lo vide avvicinarsi, sempre di
più e lei sentiva il cuore martellarle nel petto.
Intimorità, stordita…Curiosa, consapevole che qualsiasi cosa avrebbe fatto Sesshomaru l’avrebbe sorpresa.
Sesshomaru ormai la sovrastava nella sua altezza e lei alzò il viso verso di lui per poi abbassarlo.
Lui
posò la sua lunga mano sul suo mento e con delicatezza la
costrinse a rialzare lo sguardo. Lei lo fissava incantata e paziente.
Sesshomaru
si avvicinò ancora e posò le sue labbra morbide su quelle
piene di Rin che spalancò gli occhi, completamente sconvolta da
quel gesto. Inconsapevole se fosse reale o solo un sogno ma poi decise
di lasciarsi andare chiudendo gli occhi fregandosene del fatto che
quello fosse uno scherzo della sua fervida immaginazione oppure no.
Circondò le spalle di Sesshomaru con le sue braccia ancorandosi
a quel desiderio, quel sogno splendido che l’aveva inseguita per
così tanto tempo.E quando Sesshomaru le circondò la vita
ed aprrofondì il loro bacio Rin si rese davvero conto che tutto
era reale.
Il portale tra realtà ed immaginazione si era finalmente aperto.
Emh...Allora che ve ne pare?E' un'idea molto strana lo so ma spero vivamente che vi sia piaciuta!
Spero davvero di ricevere alcuni commenti, sia positivi che negativi ma sono curiosa di sapere cosa ne pensate!:)
Un saluto,
by LilyProngs