I giochi della fame

di Prayer
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9.

 

"Seppellire una strega..." Mormora Stella, il tono macchiato di rabbia.
"Riven teneva a lei." Fulmino la bionda con lo sguardo, ma lei non sembra placarsi.
"E perciò deve metterci tutti in pericolo? Non abbiamo armi e qui siamo un bersaglio facile!"
Deglutisco alla constatazione che non potrebbe essere più vera: Darcy giace ora in una radura nella foresta, un sepolcro floreale ideato da Riven e Musa. Questi, inginocchiati accanto al corpo, sussurrano parole dolci quasi quanto il profumo che si respira nell'atmosfera.
A pochi passi da loro, le spalle voltate, sta un Brandon che tenta di nascondere due occhi estremamente lucidi.
Muovo il gomito fino a toccare la pelle chiara della principessa di Solaria: "Avrà bisogno di te."
"Non ne sono tanto sicura" ribatte "non mi rivolge parola dopo quanto è successo a Sky."
Sospiro rumorosamente senza preoccuparmi di essere udita dai presenti:
"Hai fatto il possibile per salvarlo."
"Anche tu, ma guardami negli occhi e dimmi che non ti senti in colpa."
Abbasso lo sguardo e lascio che la verità riaffiori dal mare di bugie.
"Scusa..." Mormora Stella poco dopo "Tu come stai?"
"Sto bene." Affermo decisa.
La mia interlocutrice inarca un sopracciglio, forse intuendo il piano che ho maturato nelle lunghe ore di silenzio trascorse, tuttavia resta quieta e quando mi stringe la mano avverto una scarica di calore fin dentro le ossa.
"Grazie." Sussurro e lei mantiene salda la presa, non intenzionata a lasciarmi.

Un fruscìo improvviso obbliga tutti i presenti a voltarsi e non nascondo la mia gioia quando davanti a noi compaiono Flora e Tecna in posizione d'attacco.
"Siete voi!" Esclama la prima, gettando le braccia intorno al mio collo.
"Finalmente vi abbiamo trovate!" Mormora l'altra nel tentativo di nascondere un pacato sollievo. Tipico di Tecna, obbligarsi a mantenere il controllo in ogni situazione. Ma la sua copertura crolla miseramente quando Stella la stringe in un abbraccio:
"Stai bene! Sono così contenta!" Riesce a dire con voce spezzata.
"Dove eravate finite?" Ribatte la bionda stridulamente.
"A cercare riparo per non farci uccidere! Tu invece a cosa hai pensato quando ti sei diretta al fiume?"
Ad interrompere sul nascere la possibile lite ci pensa Flora: "Non ha importanza ora, conta solo che ci siamo ritrovate!"
Poi si volta bruscamente e solo allora nota le altre presenze. Senza proferire parola muove passi leggeri verso la fata della musica e lo specialista dai capelli rossastri.
"E' bellissimo..." Si congratula poi osservando il sepolcro della strega e gli altri due annuiscono mestamente.
La fata della natura contrae i lineamenti del viso in una timida smorfia e distende i palmi verso il cielo. Strabuzzo gli occhi quando una pioggia di petali ricade sul terreno.
"Possa riposare in pace!" Esclama ancora la castana, stringendo la mano di Riven.
"Dunque" fa Tecna accanto a me, contando mentalmente "Brandon, Riven, Musa, Stella e Bloom. Deduco che Sky sia ancora alleato con le Trix."
Riporto lo sguardo sulla giovane di Lynphea, come se la dolcezza delle sue azioni potesse lenire anche il dolore che mi porto dentro.
"Sky è morto."
Riesco a dire con un filo di voce.
Le due nuove arrivate si voltano incredule a fissarmi. Vorrei anche io una cascata di fiori a seppellirmi in questo momento.
Questa volta è la fata della tecnologia a parlare: "Amico o nemico?" Domanda sciogliendo i muscoli gelidi.
I miei occhi si scontrano con quelli di Brandon: "Amico, fino alla fine" Rispondo, accennando un sorriso a quest'ultimo.
"Quali novità ci portate?" Riprendo poi, senza pesare l'alone di malinconia che mi ha scurito l'epidermide.
"Abbiamo trovato il quartier generale del nemico!" Afferma in tono solenne la Zenith.
"Le Trix?" Domando "Dove?"
"Appena dietro la montagna, hanno allestito un rifugio."
"Sciocchezze." Si intromette Riven "Sono troppo furbe per non sapere che accamparsi è un rischio."
"O troppo sicure..." Prosegue Brandon.
"A dire il vero" Riprende la fata "stanno soggiogando gli animali selvatici allo scopo di attaccare chiunque incontrino."
"Un vero e proprio esercito!" Conferma Flora.
"Quei poveri animali costretti a sentirle sbraitare!" Fa Stella in tono teatrale;
Musa schiocca le dita un paio di volte di fronte al suo viso: "Concentratevi vostra maestà! Abbiamo un vantaggio e dobbiamo capire come usarlo!"
La bionda improvvisamente si rianima: "Qual è il piano?"
Stringo i pugni prima di rispondere "Distruggerle ovviamente!"


"Ricapitolando: Riven e Brandon distraggono gli animali, Flora e Musa distruggono le loro scorte e noi... noi cosa?!"
"Stella rilassati!" Poggio la mia mano sulla sua spalla. "Non arriveremo allo scontro, Tecna dice che le probabilità di trovarle al rifugio durante il giorno sono poche..."
"Ha detto così? 'Poche'?" Chiede mimando le virgolette con entrambe le mani.
"No ha detto qualcosa tipo in-fi-ni-te-si... non so ripeterlo d'accordo? Accontentati di 'poche'!"
"Poche." Ripete la principessa annuendo.
Stiamo procedendo in fila indiana, nella direzione del nostro bersaglio. Tecna, in testa al gruppo, ci guida attraverso la sterpaglia; A seguire Riven, Brandon, Musa, Flora e per ultime noi due. La fata della natura spesso si volta a controllarci o ci rivolge incoraggiamenti. In questo momento, ad esempio, ruota il collo per sorriderci e schiude le labbra per parlare, ma prima che possa concretizzare i propri pensieri un urlo esplode sulla sua lingua.
Quando mi volto avverto una fitta di dolore alla guancia sinistra, come se qualcosa mi avesse graffiata; Qualcosa che ora mi sorpassa e si muove velocemente nella direzione dei miei amici.
"Correte!" Grido tastando la pelle indolenzita e sanguinante.
Musa scuote la testa ridendo: "Bloom, è solo un uccello! E' andato via!"
"Quella nuvola cos'è?" Domanda Riven, indicando lo stormo scuro che fende il cielo terso.
"Alleati delle Trix!" Ribatte Stella iniziando a correre seguita dagli altri.
Ogni sforzo risulta vano, poichè uno ad uno vedo i componenti del gruppo scivolare tra gli arbusti secchi. Restiamo solamente io e Flora, le gambe che continuano a correre smuovendo zolle di terreno tremante.
Improvvisamente, il tempo gela e la mia testa si riempie di urla: mi ritrovo ferma nel ghiaccio tra le grida di un uomo, di una donna che ripete il mio nome; Esse si fondono alla consueta voce che mi parla in sogno.
Posso solo dimenarmi quando due braccia mi circondano: "Bloom, mi senti? E' un inganno! Sono ghiandaie chiacchierone!"
La voce sembra appartenere a Stella, ma i miei occhi non riescono a vedere la fata.
Lascio calare le mie palpebre ed in un tempo che pare interminabile le urla si esauriscono.
Quando riapro gli occhi trovo tutti intorno a me; Solo Flora, schiacciata a terra, si copre ancora le orecchie con le mani.
"Miele..." Sussurra piangendo.
"Era solo un'illusione!" Mormora Brandon accanto a lei.
"Ma le chiacchierone ripetono le urla." Ribatte l'altra in un tono gelido che cela il suo terrore.
Muovo alcuni passi verso la fata dei fiori, e mentre le poggio una mano sulla spalla tento di regolarizzare il mio respiro: "Ho sentito urla di persone che so essere morte. Fidati di me, niente era vero." Così dicendo le porgo la mano aiutandola a rimettersi in piedi.
"Stupide ghiandaie! Ci hanno fatto deviare!" Sbuffa Tecna poco dopo.
"Ritroveremo la strada!" Dice Flora ancora cupa.
 

Il sentiero ci porta proprio di fronte ad un imponente albero, i rami avvizziti si agitano al debole vento che li scuote gettandosi verso il terreno sottostante. E' simile per aspetto ad un salice piangente; Il suo colore, però, è inverosimilmente scuro e lo stesso ossigeno che inaliamo sembra avvelenato di una pesantezza sgradevole.
"Non respirate!" Esclamo coprendomi il naso e la bocca con entrambe le mani, ma quando mi volto verso i miei compagni inorridisco: mentre essi sembrano dormire di un sonno profondo i tentacoli di legno li stringono in vorticose spire.
A bocca spalancata osservo i corpi di Brandon e Tecna sollevati verso il cielo, e quelli di Stella, Riven e Musa divorati dalle radici robuste.
"Ma che diavolo sta succedendo?!" Urla Flora, le vie respiratorie coperte dall'avambraccio.
"Non lo so, ma dobbiamo avvicinarci!" Urlo di rimando.
Arrivate in prossimità del tronco la fata di Lynphea poggia entrambe le mani sulla corteccia sofferente, ma le ritrae subito dopo.
"Che succede?" Domando senza capire.
"Bloom questo materiale non è legno, è osso!" Sussurra lei con un filo di voce.
Arretro di un passo prestando attenzione a non inciampare nell'intricata trappola vivente. Solo allora realizzo che il colore scuro notato in precedenza è il risultato del liquido che scorre tra le venature ingiallite.
Indico la corteccia con dita tremanti: "Quello è sangue..."
Flora si volta e agita le braccia in risposta, mimandomi di mantenere la calma.
"Non urlare per nessun motivo" mormora in tono forzatamente dolce "credo possa sentirci."
Annuisco piano, come se la pianta potesse leggere la confusione sul mio viso.
"Guarda!" Esclama ancora la mia amica, indicando quello che sembra un portale all'interno dell'albero, là dove le ossa si raggomitolano tra loro formando una galleria scura.
"Dobbiamo entrare! Dobbiamo aiutare gli altri!" Affermo aggrottando le sopracciglia. La pianta pare davvero udire le mie parole, perchè in un attimo indirizza i suoi tentacoli nodosi nella nostra direzione.
"Corri!" Urlo allora, schivando quanti più colpi posso.
Entrambe ci lanciamo nelle tenebre di quel passaggio, rotolando nelle profondità della terra.

Ci ritroviamo sdraiate su un terreno cinereo, l'odore di bruciato che mi ricorda quando a Gardenia rischiai di bruciare l'intera serra di mia madre non riuscendo ancora a controllare i miei poteri.
Di fronte a noi un singolo sentiero, di nuovo al buio, il cui unico rumore risonante è dato dalle gocce piante dall'alto del soffitto di rami.
Mi rialzo lentamente e subito mi volto a cercare la mia compagna, accasciata a pochi metri di distanza da me.
"Stai bene?" Le chiedo, scuotendo la tuta intrisa di polvere.
"Sì..." Mormora tastandosi il gomito su cui noto un'abrasione.
"Ti ha colpita?"
"Sì, ma non è niente. Proseguiamo!" Intima la castana abbozzando un sorriso.
La aiuto a rimettersi in piedi e lentamente iniziamo a camminare.
"Vedo una luce!" Esclama Flora poco dopo accelerando il passo. Stringo la sua mano, tenendomi immediatamente dietro di lei.
Il bagliore corrisponde precisamente alla fine del sentiero, che sfocia in uno spiazzo roccioso.
"Ma dove siamo?" Sbuffo incredula.
"Siete nel labirinto di ossa Bloom." Ribatte una terza voce.
 





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