“So I will hum alone, too far from you
All that I say now is nothing to you
We will lie under different stars
I am where I am and you're where you are,
you're where you are.”
Different
Stars – Trespassers William
Non c’è nulla di poetico. Le immagini dei nostri volti buttate alla rinfusa, una
sull’altra, in un mescolarsi di colori. E alla fine è solo grigio. Grigio agli
angoli, di quello che corrode. Eppure mi sembrava di sentire un palpitare
insano, in accelerazione. Ti cercavo il cuore, rovistando nel velluto della
pelle. Ed ho scavato a morsi, quella notte. L’hai più trovato? E anche le notti
seguenti, intrappolata nel buio delle lenzuola troppo bianche, l’ho cercato, con
le unghie conficcate nel tuo petto. Ma non c’era. E quei tonfi continui, sordi,
strappavano i silenzi e le nostre mani unite. E l’odore della carne mi batteva
dentro gli occhi, senza interruzione. Mi colavi nei polmoni un po’ per volta. E’
così che stravolgono gli sguardi? Con i vetri frantumati nelle dita, disegnati a
forma d’abitudine. Ti ricordo mentre tagliavi i polpastrelli con i denti, e poi
quel bacio che ha spento il mondo, il mondo intero. Ma non c’era. Delle tue
parole è rimasto solo un soffio tiepido, il sospiro di un vento capriccioso. Non
c’è nulla di poetico. Ma lo cerco ancora, nelle vene e nella gola. Quel
palpitare insano, in accelerazione.
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