Ringrazio
anche solo chi legge.
Scritta
sentendo: https://www.youtube.com/watch?v=IzStzeOKj-E.
★Autore:
Kamy
★Fandom:
Mermaid Melody.
★
Iniziativa: Questa storia partecipa al Contest
“Mermaid’s
Sea” a cura di Fanwriter.it!
★
Numero Parole: 619.
★
Prompt traccia: 4. A
è un@
sirena/tritone incuriosit@ dal mondo umano; ogni tanto sfrutta il poter
trasformare la coda in gambe per avere un’avventura
terrestre… e incontra B.
La
sirena di smeraldo
Rina
dimenò la grande coda da sirena verde acqua,
adornata da una collanina di perle d’oro, i lunghi capelli
verde scuro le
sferzavano il viso. Nuotò fino alla riva del mare e
allungò le braccia,
strisciando sulla battigia.
“Nessuno
l’ha vista sparire la stella che un giorno
ritroverò, ma se il mio cuore è triste la
speranza non perderò. Lo so!”
cantava. Al posto della sua coda comparvero delle gambe affusolate, si
diede la
spinta e si alzò in piedi.
“La
pioggia non posso fermare, ma sempre più forte io
canterò! Cercando sette luci tutto il mondo io
girerò e le troverò”.
Continuò a
cantare, al posto delle due conchiglie sul suo petto comparve un
reggiseno e un
paio di slip candidi sul suo pube.
“Pioggia
di smeraldo, grido al vento un desiderio:
“Stella a cui appartengo, fatti vedere!”. Destino
che mi guida col tuo aiuto so
che non mi arrenderò, più fortuna
avrò”. La sua voce risuonava
tutt’intorno, il
suo corpo e i suoi capelli si asciugarono. I suoi piedi affondavano
nella
sabbia lasciando delle impronte, sulle sue gambe affusolate apparvero
dei
pantaloni e le comparve una camicia candida a coprirle la parte
superiore del
corpo.
“Ornata
da pietre preziose, la stella che cerco dove
sarà? Ma son sicura, la fiducia sempre mi aiuterà
perché: sorride serena la
luna, promette che ancora mi salverà. E il sole acceso
questa mi passione non
spegnerà, forza mi dà”. Finì
di percorrere la spiaggia e svoltò a sinistra,
proseguendo.
“Raggi
di brillante, il mio sogno è importante. Mare
che mi avvolge non mi tradire. Destino che mi guida col tuo aiuto so
che non mi
arrenderò, più fortuna avrò”.
Raccolse
un fiore dai petali gialli e se lo mise tra i
capelli, le sue iridi color cenere erano liquide. Avanzò, i
tacchi bassi delle
sue scarpe risuonavano colpendo la strada battuta.
“Raggi
di brillante, il mio sogno è importante. Mare
che mi avvolge non mi tradire. Destino che mi guida col tuo aiuto so
che non mi
arrenderò, più fortuna
avrò”. Socchiuse gli occhi vedendo una
motocicletta
parcheggiata con il casco appeso e si guardò intorno.
<
Ci dev’essere qualcuno > pensò.
Svoltò l’angolo
e vide un ragazzo, era seduto su una panchina con un libro
d’inglese sulle
gambe.
“Oh,
è tua quella stupenda voce? Credevo che qualcuno,
nelle case al mare qui intorno, avesse messo un cd” disse. Si
alzò in piedi e
appoggiò il libro sulla panchina.
“Tu
chi saresti?” domandò Rina, battendo le palpebre.
“Masahiro,
piacere” disse il giovane. Osservò
l’altra
stringergli freddamente la mano e accentuò il sorriso.
Rina
chinò il capo, arrossendo.
“Mi
stai ascoltando cantare?” domandò.
Masahiro
si premette gli occhiali tondo contro il naso
e le sorrise.
“Scusa,
non volevo infastidirti” disse gentilmente.
Rina
scrollò le spalle e osservò le sue mani fasciate.
<
Che sia un pugile? Strano, non s’intona per
niente con il resto. Quei vestiti sono firmati, sembra più
il ricco rampollo di
qualche famiglia… In fondo io sono una principessa del mare
e me ne sto andando
in giro tranquillamente come se fossi una qualunque liceale >
rifletté.
Masahiro
le porse un quadrifoglio, Rina lo prese con
la mano tremante.
“Suppongo
tu sia una idol che sta cercando
di diventare famosa. Magari quello ti porterà
fortuna” disse. Raggiunse la propria motocicletta e vi si
sedette, indossò il
casco ed iniziò ad allacciarlo.
“G-grazie”
mormorò Rina.
“Oh.
Hamasaki Masahiro, mi ero quasi dimenticato di
presentarmi per bene” disse il giovane, mettendo in moto la
propria
motocicletta.
“Masahiro?”
chiese Rina, abbassò lo sguardo e arrossì
guardando il quadrifoglio.
<
Ho sempre amato girovagare per il mondo degli
umani per via della mia curiosità, ma non avevo mai
conosciuto qualcuno così
> pensò.
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